Giovanni Favia, capogruppo dei grillini in Emilia Romagna, intervistato dal blog di Beppe Grillo, dice la sua sul federalismo demaniale. Per Giovanni Favia, il federalismo demaniale non produrrà altro effetto che la cementificazione indiscriminata di vaste aree verdi.
Giovanni Favia, capogruppo nella Regione Emilia Romagna del Movimento 5 Stelle, intervistato dal blog di Beppe Grillo, dice la sua sul cosiddetto federalismo demaniale. Per Favia «un milione di ettari di terreni agricoli sono a rischio di cementificazione. Lo Stato passa ai Comuni le ex zone demaniali, come le aree delle ex caserme, e le regioni si occuperanno delle spiagge». Secondo Favia «nei Comuni si nasconde il pericolo più grosso. I comuni, molti, sono alla canna del gas, sono stati gestiti male». Il che significherebbe che »«per coprire il debito» svenderanno «il territorio. Queste zone, finora, sono state preservate rimanendo nelle mani dello Stato. Ora lo Stato si divide la torta con i Comuni. Il 25 per cento allo Stato. Il 75 per cento ai comuni». Il problema reale è che «Qulle aree vanno valorizzate», spiega Favia. «Non si capisce bene – continua – cosa vuol dire. Pare che ci sarà un soggetto che ne stabilirà la congrua valorizzazione». Tuttavia, ricorda Favia, «la valorizzazione di un terreno è data dalla sua destinazione. Ma la destinazione d’uso la decidono i comuni. Quindi, i comuni, per incassare, a suon di varianti al piano regolatore renderanno zone verdi edificabili».
Secondo Favia con un metodo del genere, non si attuerà il federalismo ma, semplicemente, si «federalizzerà la cementificazione». L’alternativa: «trasformare la zone verdi in polmoni della città e gli edifici presenti in queste zone, come capannoni abbandonati, adibirli ad attività sociali o sportive.
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