Si dice che ci si incontri al mercato per scambiare utilità. Lì dentro trovi chi vende e chi compra, che prima parlottano e poi si accordano. Tutto normale. Se guardi meglio e scorgi che il primo, scambiando i beni con il denaro, sta esercitando una domanda di moneta, e che il secondo, con l’acquisto, sta esercitando un’offerta di moneta, beh un fremito ti viene. Sembra il mondo alla rovescia, è invece l’altra faccia di quel che serve a generare la ricchezza in un sistema economico: curioso, ma normale.
Curioso, vado fino in fondo. La cosa funziona se l’offerta di moneta riesce ad acquistare tutto il vendibile, altrimenti quella domanda di moneta resta, almeno in parte, inevasa con l’invenduto che si svaluta. La condizione necessaria e sufficiente a che la domanda di moneta trovi compiuto ristoro dispone che il bisogno di beni sia pari o superiore a quelli in vendita, e ancor più si abbiano i denari sufficienti ad acquistarli.
Se viene offerta tanta merce, viene domandata tanta moneta; per poter offrire la stessa quantità di moneta occorre altrettanta domanda di spesa. Il prezzo che si forma nello scambio rappresenta quel punto di equilibrio che fa tutti felici e contenti.
Il range è stretto, se vai fuori ti arrangi. Se chi fa la spesa con lo stesso portafoglio [] trova al mercato troppe merci, acquista meno. Beh, allora è un gran casino: la moneta in circolazione si fa scarsa, aumenta di valore, costa di più. Chi la domanda, per pareggiare il conto aumenta il prezzo delle merci che, già invendute, saranno ancor di più. Se invece, per rintuzzare cotanto gap, mettendo la sordina agli “animal spirits”, vengono ridotte le merci in offerta, aumentandone il valore, con quello stesso portafoglio ci sarà ancor meno spesa da fare perché più costosa. Pure così, meno moneta in offerta, meno domanda soddisfatta.
Gira che ti rigira, e in barba ai raggiri, si mostra pure per questa via come vi sia maggior valore nell’esercizio del consumare che in quello del produrre. Sì, perché se nel fare la spesa la domanda comanda, quel comandante comanda pure quando, con quella stessa spesa, offre moneta.
[1] I redditi da lavoro pagati nelle diverse aree del mondo sviluppato sono, da svariati decenni, sostanzialmente invariati pur al variare delle diverse congiunture.