Pd ed M5s sono stabili intorno al 30%, la fiducia del premier Renzi è in calo ma non a livelli tali da destare preoccupazione, e i No al referendum sono in leggero vantaggio ma comunque all’interno del margine di errore. Lo rivela il sondaggista Renato Mannheimer, secondo cui il tema che in questo momento interessa di più agli italiani è quello della sicurezza, anche se questo non aumenta più di tanto i consensi della Lega Nord.
Com’è in questo momento la fiducia nel premier?
E’ in leggera diminuzione. Ciò è inevitabile perché quando uno è al governo la sua popolarità diminuisce sempre. Anche dato il periodo estivo, la mancanza di iniziative politiche che producano un particolare impatto sull’opinione pubblica fanno sì che la popolarità del presidente del Consiglio sia in diminuzione. Va detto però che i sondaggi fatti in questo periodo sono ancora meno affidabili del solito.
La fiducia del premier in diminuzione a livelli tali da poter prefigurare una crisi di governo?
No, sono variazioni minime e la crisi di governo non dipende dalla diminuzione della popolarità, che come ripeto è inevitabile, bensì dagli equilibri politici. Questi ultimi sono molto più influenzati dalla questione Alfano-Nuovo Centro Destra che non dall’opinione pubblica. Da quel punto di vista non c’è invece nessun problema.
Alfano ha detto che dopo il referendum deciderà il futuro di Ncd. Potrebbe uscire dal governo anche se vincesse il Sì?
Non credo proprio, ma questo bisogna chiederlo ad Alfano.
Tra temi come referendum, Italicum, lavoro, pensioni, tasse, che cosa interessa di più agli italiani?
In questo momento l’elemento che preoccupa di più gli italiani è la sicurezza, perché sono molto spaventati dall’elemento del terrorismo. Il secondo tema che interessa di più agli italiani è l’occupazione, cioè il rischio di perdere il posto di lavoro.
Quali partiti sono più premiati dalla preoccupazione degli italiani per la sicurezza?
In misura molto limitata è premiata la Lega nord. Non c’è però una traslazione immediata tra la preoccupazione per la sicurezza e il voto, anche perché in questo momento gli italiani non pensano affatto al voto. Lei ed io ci pensiamo ogni minuto, ma in realtà non è una cosa che preoccupi gli italiani.
Se si votasse domani per il referendum vincerebbero i Si o i No?
Questo non si può dire perché metà della popolazione dichiara di non essere informata. Sulla restante metà, la maggior parte dei sondaggi dà una prevalenza dei No pari all’1-2%, mentre un solo sondaggio dà una prevalenza dei Sì sempre dell’1-2%, ma si tratta sempre di differenze sotto il margine statistico di approssimazione. In generale questi dati valgono poco in quanto metà della gente non risponde perché non è informata sul tema.
Come sta andando il Movimento 5 Stelle?
M5s è stabile, non ci sono grandi differenze nelle ultime settimane. Adesso vedremo come andrà alla prova del governo nelle grandi città.
In termini percentuali a quanto sono i principali partiti?
Sia Pd sia M5s sono circa al 30%, mentre gli altri sono più bassi.
Il Pd sta guadagnando o perdendo voti?
Il Pd è stabile. Ci sono piccole differenze percentuali dello 0,5% che ogni settimana sono ripetute dai media, ma che sono assolutamente irrilevanti e dentro al margine di errore statistico. In generale i principali partiti sono stabili proprio perché la gente pensa ad altro e non si occupa di politica.
I problemi di salute di Berlusconi come hanno inciso sui consensi di Forza Italia?
Non hanno prodotto effetti sui consensi di Forza Italia. Anche il partito di Berlusconi è stabile, ma i problemi di salute del Cavaliere hanno inciso sulla capacità di ripresa del suo partito.
(Pietro Vernizzi)