Un vortice di novità con il premier Renzi che ha vissuto una giornata convulsa come tutta la legge sulle Unioni Civili: i margini per l’accordo del Pd con Area Popolare ci sono con lo stralcio della stepchild adoption con la fiducia posta sul maxi emendamento che verrà presentato domani in Senato. Eppure poco fa, all’uscita dall’incontro di celebrazioni per la ricorrenza dei Patti Laternanensi con annesso Concordato Stato-Chiesa, Renzi ha rilasciato queste brevissime parole: “con la Cei le posizioni sulle Unioni civili non condono, c’è distanza. Detto questo, è giustissimo e legittimo che i vescovi abbiano la propria idea”. Cosa dunque intende con ciò Renzi? Probabile che a questo punto la battaglia contro la norma contenstatissima dall’ala cattolica del Senato sia vinta, ma la guerra forse no, visto che zia Luigi Zanda, capogruppo Senato Pd, ha affermato che un emendamento ad hoc sulle adozioni potrebbe essere applicato in seguito, magari alla Camera. Silenzio di Bagnasco, ha parlato il segretario Cei Nunzio Galantino, dicendo che nel colloquio «è stato solo evocato il ddl Cirinnà». L’impressione che domani ci possano essere altre sorprese a questo punto cresce assai.
E dunque sembra abbia vinto Alfano alla fine: sul ddl Cirinnà, le Unioni Civili potranno da domani essere votate con un accordo di governo. Lo ha deciso oggi la riunione dei senatori Pd con presente Matteo Renzi che dunque ha avvallato un maxi emendamento del governo che non contenga al proprio interno la norma super discussa della stepchild adoption. Con moltissimi mugugni della minoranza dem questo maxi emendamento viene votata con l’accordo di governo assieme ad Area Popolare che però ha già fatto sapere di voler ancora qualche ritocco al testo Cirinnà, anche se si dice alla fine disposto di votare la fiducia a questo maxi emendamento. Una norma importante che non sia però un nuovo super canguro, visto che il presidente del Senato Grasso ha definito inammissibile per il caso in questione, essendo venuti meno gli emendamenti d’ostruzione. La sera sembra imboccata con il gruppo Pd che presenterà domani la super norma in Senato per poter essere votato giovedì, massimo venerdì. La minoranza dem però promette ancora battaglia, con le parole di Miguel Gotor che suonano come un arrivederci in aula: «Renzi ha scelto di consegnarsi mani e piedi a Ncd ed è un errore. La decisione del presidente Grasso che ha giudicato inammissibili tutti i canguri e la chiara presa di posizione del M5s sono lì a dimostrare che un’altra strada era percorribile: quella del Parlamento che avrebbe potuto portare all’approvazione del ddl, adozioni comprese».
Ennesima svolta nella politica al Senato con le novità sul ddl Cirinnà: la legge sulle Unioni civili continua a tenere sotto scacco l’intero dibattito parlamentare e dopo le parole del Presidente Grasso di nuovo tutto è sottosopra. All’uscita dalla capigruppo informale, il presidente del Senato ha giudicato inammissibili i sette emendamenti presissimi al ddl Cirinnà, i cosiddetti super-canguri: Marcucci, il più famoso per via della quasi totalità degli articoli della legge, ma anche Malan e altri cinque della Lega Nord. Essendo caduti i 5mila del Carroccio, secondo Grasso non ci sono le misure per un ostruzionismo parlamentare e dunque non vi è l’esigenza del supercanguro. Al momento quindi si dovranno votare singolarmente i 500 emendamenti (impresa non impossibile, in due giorni ce la si potrebbe fare) ma che rimanda ai vari problemi del Pd e di altri partiti che al loro interno non sono compatti per nulla sui vari punti della legge Cirinnà. Ora Renzi è al Senato per la riunione con i senatori dem e dovranno decidere cosa fare, se andare verso accordo (probabile) con Area Popolare con un maxi emendamento, che però ora non potrà essere una “simil canguro”, oppure rilanciare accordo con M5s (improbabile, specie dopo che Fico e Di Maio hanno attaccato a muso duro il Governo sulle unioni civili). Insomma, di nuovo caos: si riaprono gli spettri di voti segreti e fratture interne alla maggioranza che potrebbero rendere la discussione sul testo ancora molto lunga.
Renzi lo ribadisce ancora una volta e il messaggio sulle unioni civili sembra ora essere molto chiaro: “bisogna chiudere entro questa settimana, basta rinvii sul ddl Cirinnà”. E per farlo allora l’ipotesi più probabile è quella del voto di fiducia con un maxi emendamento (di fatto un canguro-bis) con accordo di Governo tra Pd e Area Popolare, con ovvio stralcio a questo punto della norma sulla stepchild adoption. La sinistra dem continua a spingere per trovare in extremis un accordo con il Movimento 5 Stelle, ma anche uno dei più accaniti sostenitori della legge Cirinnà con annessa stepchild come Ivan Scalfarotto ha affermato poco fa in Parlamento che “da Di Maio non prenderei neanche un auto usata, non ci si può fidare”. E quindi se non si va a destra, per saltare con il canguro bisogna andare al centro, o “centrodestra” di governo come il partito di Alfano. «La mia proposta è che si chiuda le legge entro la settimana rapidissimamente, un provvedimento sulle unioni civili al Senato e poi andare immediatamente alla Camera», così Renzi a Rtl 102.5 questa mattina. Questo proporrà nella riunione di governo al Senato tra qualche ore, alle 13: riuscirà nell’impresa di trovare finalmente un accordo?
Unioni civili, riparte la bagarre: la legge Cirinnà ritorna in aula domani tra mille dubbi e pochissime certezze: canguro Marcucci, nuovo maxi emendamento con fiducia del governo, votazione norma dopo norma o nuovo accordo con M5s? Il tavolo è largo e il ddl Cirinnà potrebbe prendere tutte queste strade, con il Pd che oggi si riunisce alle 13 anche con Renzi in Senato per trovare la quadra definitiva: l’azzardo che potrebbe essere vincente è l’accordo di governo Pd-Area Popolare con un nuovo canguro senza la norma sulla stepchild adoption inserita. Con il voto di fiducia si potrebbe così superare l’empasse senza il rischioso appoggio del Movimento 5 Stelle: inoltre il Pd vuole evitare di andare a votare punto dopo punto per le grosse fratture interne tra minoranza dem e area cattodem; dunque sarà maxi emendamento senza stepchild? Si vedrà domani, ma intanto questa è l’ipotesi maggiore: se poi contro parte della sua stessa legge si mette anche Monica Cirinnà, allora forse siamo alla svolta decisiva. “Partita a scacchi dei tatticismi è finita. Bene governo, mette in salvo la legge sulle unioni civili”, aggiungendo poi che con il possibile nuovo super canguro si metterebbe al riparo il cuore della legge, ovvero gli articoli 2 e 3 e non il 5, proprio quello sulle adozioni.