Roberto Calderoli commenta le dichiarazioni di Silvio Berlusconi dal convegno dei Popolari Liberali di Verona e con poche parole, ma chiare, fa capire che ormai i rapporti tra Pdl e Lega sono terminati, senza lasciare spazio a un’ipotesi di riavvicinamento: «L’alleanza con la Lega – commenta Calderoli – non può essere solida visto che a livello nazionale non esiste più dopo la decisione del Pdl di appoggiare il governo Monti» e le « possibilità per le future alleanze dipendono dalle posizioni che il Pdl assumerà rispetto alle proposte del governo». Calderoli continua e lancia anche un ultimatum: «È chiaro che se dovessero votare alcuni provvedimenti ipotizzati, tipo lo ius soli, non ci potrà più essere un’alleanza né a livello nazionale né locale». Sempre nella giornata di oggi, l’ex premier Silvio Berlusconi aveva assicurato che l’alleanza con la Lega «è solida e non può assolutamente essere resa più debole con questi ultimi accadimenti e con il governo dei tecnici: i motivi dello stare insieme sono importanti e direi decisivi per il futuro del paese», aggiungendo: «Saremo certamente alleati anche alle prossime amministrative». Oltre a questa affermazione, poi smentita da Calderoli, Berlusconi ha risposto alle domande dei giornalisti riguardo la sua futura posizione e la campagna elettorale: «Non so se sarà una campagna elettorale lunga, noi dobbiamo essere pronti. Io lavorerò dietro le quinte», ha detto l’ex premier che, rivolgendosi al segretario del Pdl Angelino Alfano, ha detto di essere «felice ogni volta che lavoro con te e che ti ascolto, per il nostro futuro e per la nostra vittoria siamo in ottime mani. Vi garantisco il mio impegno per l’organizzazione di una grande forza politica e di un grande partito. Stiamo lavorando per diffonderci capillarmente». Berlusconi ha poi spiegato i motivi della discesa in campo nel 1994: «Perché non volevamo che il Paese cadesse nelle mani dei comunisti. Purtroppo si cerca di far passare nel dimenticatoio questa tragedia ma noi ce la ricordiamo perché è stata la tragedia, quella del comunismo, più disumana e criminale per la storia dell’uomo».
Berlusconi fa poi sapere di voler continuare la battaglia: «Noi abbiamo il dovere di continuare a combattere e non suo un termine troppo retorico se dico che dobbiamo a farlo per la nostra libertà, il primo dei diritti. Siamo e resteremo in campo per garantire a noi e a chi viene dopo di vivere in un paese democratico e libero con un partito che ha come programma i valori del Ppe. Continuiamo ad essere uniti e combattere».