Riferimenti a Papa Francesco, alle tragedie delle guerre mondiali e al futuro a metà tra l’incertezza e la speranza: il discorso di Sergio Mattarella ha toccato molti punti anche se il vero cuore del suo messaggio di fine anno è certamente quello volto alla “missione del domani”. «Occorre preparare il domani. Interpretare, e comprendere, le cose nuove. La velocità delle innovazioni è incalzante; e ci conduce in una nuova era, che già cominciamo a vivere. Un’era che pone anche interrogativi sul rapporto tra l’uomo, lo sviluppo e la natura. Basti pensare alle conseguenze dei mutamenti climatici, come la siccità, la limitata disponibilità di acqua, gli incendi devastanti». Qui arriva la citazione diretta del Pontefice, con il Capo dello Stasto che spiega come «si manifesta, a questo riguardo, una sensibilità crescente, che ha ricevuto impulso anche dal magistero di Papa Francesco, al quale rivolgo gli auguri più fervidi. Cambiano gli stili di vita, i consumi, i linguaggi. Mutano i mestieri, e la organizzazione della produzione. Scompaiono alcune professioni; altre ne appaiono.In questo tempo, la parola “futuro” può anche evocare incertezza e preoccupazione. Non è stato sempre così. Le scoperte scientifiche, la evoluzione della tecnica, nella storia, hanno accompagnato un’idea positiva di progresso. I cambiamenti, tuttavia, vanno governati per evitare che possano produrre ingiustizie e creare nuove marginalità. L’autentica missione della politica consiste, proprio, nella capacità di misurarsi con queste novità, guidando i processi di mutamento. Per rendere più giusta e sostenibile la nuova stagione che si apre». Un’immagine su tutte rimarrà poi scolpita per questo discorso di fine anno: la Carta costituzionale rappresenta una «cassetta degli attrezzi, questo è la nostra Costituzione: «ci indica la responsabilità nei confronti della Repubblica e ci sollecita a riconoscerci comunità di vita. L’orizzonte del futuro costituisce, quindi, il vero oggetto dell’imminente confronto elettorale».
IL TESTO INTEGRALE
Il Presidente della Repubblica ha parlato e come promesso ha contenuto i tempi per offrire un messaggio di fine anno (registrato e andato in onda a reti unificate esattamente alle 20.30) ridotto in 10 minuti e fondato sostanzialmente su lavoro, memoria delle vittime del 2017 e valorizzazione della Costituzione dopo i 70 anni dalla nascita della Rete. «Settant’anni fa, nello stesso momento, entrava in vigore la Costituzione della Repubblica, con il suo patrimonio, di valori, di principi, di regole, che costituiscono la nostra casa comune, secondo la definizione di uno dei padri costituenti.Su questi valori, principi e regole si fonda, e si svolge, la nostra vita democratica. Al suo vertice, si colloca la sovranità popolare che si esprime, anzitutto, nelle libere elezioni». Il passaggio sullo scioglimento delle Camere serve per ribadire come davanti a noi abbiamo una pagina bianca: «a scriverla saranno gli elettori e, successivamente, i partiti e il Parlamento. A loro sono affidate le nostre speranze e le nostre attese. Mi auguro un’ampia partecipazione al voto e che nessuno rinunzi al diritto di concorrere a decidere le sorti del nostro Paese. Ho fiducia nella partecipazione dei giovani nati nel 1999 che voteranno per la prima volta». Interessante il passaggio sul lavoro, «Resta la prima, e la più grave, questione sociale. Anzitutto per i giovani, ma non soltanto per loro. E’ necessario che ve ne sia in ogni famiglia. Al tempo stesso va garantita la tutela dei diritti e la sicurezza, per tutti coloro che lavorano». Chiusura sugli attentati, in particolare alle due vittime italiane a Barcellona: «Il loro ricordo, unito a quello delle vittime degli attentati all’estero degli anni precedenti, ci rammenta il dovere di mantenere la massima vigilanza nella lotta al terrorismo». CLICCA QUI PER IL TESTO INTEGRALE DEL MESSAGGIO DI FINE ANNO DEL PRESIDENTE MATTARELLA
“STOP DEMAGOGIA”
Sta cominciando in questi istanti il messaggio di fine anno del Presidente Mattarella che si concentrerà, come abbiamo già anticipato qui sotto, sui concetti di “avvenire” e “rilancio del lavoro”. In particolare il Discorso del Capo dello Stato verterà sul “progettare l’avvenire” come compito primario e principale della politica che attende le elezioni nei prossimi 3 mesi. Un messaggio retorico ma breve, intenso e di alti contenuti politici ma senza provare alcun riferimento “particolare” per evitare di prestare il fianco ad accuse di ingerenze varie. Come ha invece anticipato il Corriere della Sera, ecco i tre punti del messaggio che stiamo per ascoltare a reti unificate: «1) la chiamata al voto «non è mai un momento drammatico», ma normale in una democrazia, e va quindi affrontato «con serenità», senza che i partiti si rimpallino cupe profezie millenariste; 2) normali sono pure le ragioni dell’appena avvenuto scioglimento delle Camere, con un brevissimo anticipo tecnico; 3) allo stesso modo è normale la formula dell’«ordinaria amministrazione» che garantisce a Paolo Gentiloni una permanenza incisiva a Palazzo Chigi, per riverberare (anche a livello internazionale) un’immagine di stabilità del Paese». Ecco qui sotto invece il link per poter seguire in diretta live streaming il discorso di Mattarella per questo ultimo giorno dell’anno 2017.
IL MESSAGGIO “AGLI ASTENUTI”
Niente appelli, se non un unico da lanciare a tutti i partiti: “niente demagogia”. Il discorso di Mattarella alle ore 20.30 prenderà il via a reti unificate e sui canali social del Quirinale: secondo quanto riporta l’Ansa, l’intento principale del Presidente della Repubblica nel suo messaggio di fine anno sarà quello di invitare tutto l’arco istituzionale-politico a non lasciare andare allo spirito demagogico e ideologico nello scontro per i prossimi mesi di campagna elettorale. Moderazione nelle parole, per consentire uno approdo ad un nuovo governo meno “avvelenato” di quanto avvenuto in questi ultimi 5 anni, con Mattarella che cercherà di portare un messaggio al “popolo degli astenuti” che al momento rimane il primo “partito” del Paese. «Lo scioglimento delle Camere non è drammatico e si continuerà con l’ordinaria amministrazione dell’esecutivo in carica fino al giorno del voto», anticipa il Corriere della Sera rispetto a quanto potrà dire Mattarella tra ormai un’ora esatta.
NO APPELLI, PRESIDENTE PIÙ “NEUTRALE”
Secondo le anticipazioni rilanciate dal Sole 24 ore dall’esperta di palazzo Lina Palmerini, il messaggio del Presidente Mattarella non dovrebbe durare più di 10 minuti, per provare a “ridurre” l’effetto retorico e andare di più al centro della discussione e proposito per il 2018. «Non ci dovrebbe essere alcun cenno al Governo Gentiloni, proprio per marcare una neutralità rispetto al tempo che si apre. E se lo scorso anno c’era da spiegare una crisi dopo la sconfitta referendaria, le dimissioni di Renzi e l’insediamento dell’attuale premier, quest’anno invece Mattarella si prepara a dare voce e parola agli italiani, con le urne di marzo», scrive la collega Palmerini. Il “futuro” dovrebbe proprio essere il passaggio centrale del suo discorso, con Mattarella che tramite i suoi collaboratori ha fatto filtrare davvero pochissimo dal Quirinale. «Il futuro sia nelle mani di ciascuno di noi, dipenda da noi, dalle nostre scelte e dalla nostra partecipazione», sarà il nucleo centrale, che toccherà poi i temi del lavoro, dell’equità sociale e del rilancio per un nuovo anno si spera di uscita vera dalla crisi economica. Non ci sarà alcun appello ai partiti, sempre per la carta della neutralità a 3 mesi dalle urne da lui stesso convocate, Mattarella citerà di certa i 70 anni della Costituzione da poco festeggiati, ma non dovrebbero esserci particolari passaggi di tensione o ancora legate all’instabiità come negli scorsi anni. «Mattarella vede invece il prossimo appuntamento come uno dei momenti più alti della democrazia da vivere con fiducia perché la parola passa ai cittadini», conclude la Palmerini.
L’ATTESA PER IL MESSAGGIO DI FINE ANNO
«Dobbiamo sempre rispettare la regia del Presidente Mattarella, fondamentale in questa Legislatura appena chiusa e decisivo anche nella prossima»: quanto riferito da Paolo Gentiloni giorni fa nella sua conferenza stampa di fine anno aveva di fatto preannunciato quanto sarebbe successo poche ore dopo al Quirinale. Oggi il Presidente della Repubblica nel suo discorso di Capodanno, l’appuntamento tradizionale del messaggio di fine anno del Capo dello Stato, non potrà che ripartire da quanto avvenuto lo scorso 27 dicembre 2017: ha firmato l’atto ufficiale di scioglimento delle Camere dando così via libera alle Elezioni 2018 che si terranno domenica 4 marzo e ovviamente alla campagna elettorale tra le più importanti degli ultimi vent’anni. Da un lato il tentativo della “continuità” istituzionale con le contrapposte coalizioni di centrosinistra e centrodestra a guida Renzi e Berlusconi, dall’altro invece l’emergere sempre più forte di un voto non più di “protesta” ma di autentico tentativo di ribaltamento del sistema politico della Seconda Repubblica. Non solo Grillo e Di Maio dunque, ma anche Salvini internamente al centrodestra e in maniera minoritaria anche Liberi e Uguali con Pietro Grasso che tenta l’approccio “soft” della sinistra continuamente anti renziana.
DISCORSO MATTARELLA CAPODANNO 2018: LE POSSIBILI TEMATICHE
Ius Soli, diritti civili, crisi sociale, uscita dalla crisi, e ancora legge elettorale, tenuta istituzionale e nuove possibilità di lavoro per i giovani e i precari: i temi in campo sono come sempre tantissimi ma il messaggio di fine anno molto probabilmente sarà – nei toni consueti della retorica “mattarelliana” – un altro saggio di regia del Presidente della Repubblica, chiamato a mediare nei prossimi mesi ancora una volta l’eventuale difficile partita della maggioranza. Con l’attuale legge elettorale, la situazione post-urne potrebbe non essere molto lontana da quella del 2013 quando il presidente Napolitano dovette giostrare un difficile enpasse fino al governo tecnico di Enrico Letta. Dopo il 4 marzo Mattarella potrebbe dover fare lo stesso, con il mistero su chi uscirà vincitore da queste prossime strane elezioni – ad oggi favoriti centrodestra come coalizione e Movimento 5 Stelle come prima lista – e la “carta” della Larghe Intese sempre pronta da giocare. E se ad aprile dovesse rispuntare Gentiloni a Palazzo Chigi nessuno potrà dire altro se non che ci troviamo di fronte all’ennesimo “Governo del Presidente”: da Napolitano a Mattarella, il “passo” è breve.
IL MESSAGGIO DI FINE ANNO DEL 2016
Si parlava di elezioni, di crisi delle istituzioni, ma anche di ripartenza dopo la crisi e di numeri più incoraggianti sul lavoro e Pil: il discorso del 31 dicembre 2016 sembra assomigliare molto a quello che andrà in scena tra qualche ora dal Quirinale a reti unificate e con la consueta diretta streaming video sul canale YouTube del Colle. Mattarella è pronto a dettare temi e tempi per i prossimi tre mesi di campagna elettorale, con un prevedibile richiamo alla responsabilità politica di tutti, come ricordato anche nei giorni scorsi, «le elezioni rappresentano sempre il momento più alto della vita democratica, da affrontare sempre con fiduciosa serenità. Il tempo delle elezioni costituisce un momento di confronto serrato, di competizione. Mi auguro che vengano avanzate proposte comprensibili e realistiche, capaci di suscitare fiducia, sviluppando un dibattito intenso, anche acceso ma rispettoso». Mentre attendiamo il nuovo messaggio di fine anno, ecco allora qui sotto il video del discorso tenuto un anno fa dal Presidente della Repubblica, mentre qui è disponibile il testo integrale.