“Boldrini? Ma non era la Madia?”. A via Fani, a Roma, dove sono avvenute le celebrazioni dell’anniversario della strage in cui fu rapito Aldo Moro e uccisi i cinque uomini della scorta, i rappresentati del Partito Democratico Pierluigi Castagnetti, Nicola Zingaretti (da poco eletto governatore del Lazio) e Rosy Bindi si rendono protagonisti di uno scambio di battute sulle nuove nomine per la Camera e il Senato decise dal partito la notte scorsa. I vertici del Pd, tra cui Pier Luigi Bersani, Enrico Letta e Dario Franceschini, si sono riuniti nella tarda serata di ieri in attesa di un segnale da Scelta Civica, avanzando diversi nomi per le presidenze di Camera e Senato: dopo un fitto confronto, oltre a emergere alcuni nomi circolati già nel pomeriggio, ne erano stati avanzati dei nuovi, da Laura Boldrini a Marianna Madia, giovanissima deputata del Partito Democratico, classe 1980. Alla fine, come è noto, Laura Boldrini (esponente di Sinistra ecologia e libertà), è stata eletta alla Camera dopo aver ottenuto 327 voti sui 345 disponibili dalla maggioranza che l’aveva candidata. “Insieme riusciremo a affrontare l’impegno straordinario” legato al lavoro delle “istituzioni repubblicane”, ha detto la Boldrini nel discorso di insediamento, e “questa aula darà ascolto alla sofferenza sociale di un’intera generazione”. “Cercherò di portare assieme a ciascuno di voi, con cura ed umiltà – ha poi aggiunto – la richiesta di cambiamento che alla politica oggi rivolgono tutti gli italiani, soprattutto dai nostri figli”.