“Presidente, lei si sente sconfitto in partenza?”, gli chiedono durante il collegamento telefonico al Tg5. Silvio Berlusconi, nonostante i sondaggi (che lo vedono comunque in crescita) e quella che è già stata definita una “corsa a due” tra Monti e Bersani alle prossime elezioni, non si scompone: “Al contrario, non mi sento affatto sconfitto. Siamo tutti noi ottimisti perché dopo 13 mesi di distanza e silenzio, in cui non ho dato nemmeno un’intervista ai giornali italiani né fatto una comparsa in televisione, sono ritornato a comunicare e i sondaggi ci confermano che in poco più di 15 giorni siamo saliti di 10 punti e quindi contiamo di recuperare quel 40 per cento di elettori che ci avevano votato nel 2008, e che sono abbastanza facili da convincere, affinché possano ritornare a casa”. Poi, in un altro intervento ai microfoni di Teleradiostereo 92.7, il Cavaliere torna ad attaccare il premier uscente e il suo progetto politico: “Monti da deus ex machina – ha detto Berlusconi – è diventato un leaderino come tutti gli altri e si è messo insieme ad una accoppiata, Fini e Casini, che te la raccomando…”. Quindi ecco che per Monti il leader del Pdl vede solamente “un ruolo da comparsa nello scenario politico con un tempo di permanenza molto stretto. Bersani è umanamente simpatico. Fa politica con idee molto chiare, è persona di buon senso. Peccato che si porti dietro l’ideologia e il carico di tasse. Il suo programma prevede infatti la patrimoniale e l’aumento dell’Iva”. Il problema di Monti, prosegue Berlusconi in un’altra intervista al Giornale dell’Umbria, è che ha deciso di mettersi “insieme a dei compagni di viaggio a dir poco inaffidabili e la sua lista è stata messa in campo per portare voti alla sinistra sotto mentite spoglie”, il che, aggiunge, è “una cosa immorale contro la quale è mio dovere battermi”. Il Cavaliere rinnova dunque l’appello agli italiani a non “sprecare” il voto sui piccoli partiti: “Spero che gli italiani votino o per il Pd o per il Pdl. Non devono disperdere i voti verso i piccoli partiti che sono solo d’intralcio e che pensano solo ai loro interessi”.
Insomma, o la sinistra di Bersani o il centrodestra rappresentato da Berlusconi, “tutto il resto, a partire da Monti, è inutile nell’attuale quadro politico”, spiega ancora.