La crisi greca e l’annuncio del referendum sulle proposte dei creditori hanno affossato le Borse. Mercati europei in rosso e Piazza Affari maglia nera del Vecchio Continente: a Milano il Ftse Mib ha chiuso in calo del 5,17% a 22.569 punti, con i bancari a soffrire più di tutti (Mps lascia sul terreno il 10,24%, Bpm il 7,91% e Unicredit il 7,12%). Male anche le altre piazze europee, soprattutto Madrid che cede il 4,43%: a Londra l’indice Ftse-100 perde l’1,97% a 6.620,48 punti, mentre Francoforte scivola del 3,56% con l’indice Dax a 11.083 punti.
L’ipotesi Grexit spaventa anche la piazza finanziaria di Wall Street che, sulla scia dei ribassi già registrati in Europa e in Asia, ha aperto in calo con l’indice Dow Jones che cede l’1,11% a 17.748 punti. Allo stesso modo, anche l’S&P 500 risulta in calo dell’1,05% e il Nasdaq Composite segna il -1,25% a 5.016,31 punti.
La situazione della Grecia e lo spettro del default ha scatenato una bufera anche sui mercati finanziari asiatici. Dopo aver aperto le contrattazioni in ribasso di oltre due punti percentuali, la Borsa di Tokyo ha poi chiuso con un tonfo del 2,88% con l’indice Nikkei in calo di quasi 600 punti (596,2) a quota 20.109,95. Sulla scia di quanto accaduto nella notte in Asia e vista la possibile uscita della Grecia dall’euro, la moneta unica cede l’1,4% sul dollaro a quota 1,101 ma perde terreno anche nei confronti dello yen (-2,5%) e della sterlina (-1,23%). Sale invece la quotazione dell’oro (tra i cosiddetti “beni rifugio”) dell’1,1% a 1188,23 dollari.
Come previsto, è bufera sui mercati finanziari dopo il via libera al referendum greco sulle misure dei creditori internazionali indetto per domenica 5 luglio. Dopo aver toccato i 200 punti base, lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi si è successivamente stabilizzato intorno ai 150 punti. Forte calo per Piazza Affari, dove l’indice Ftse Mib perde ora il 3,80% con 8 titoli congelati sui 40 del listino principale: tra questi si segnala Mps (-6,54% teorico), Mediaset (-4,02% teorico), UnipolSai (-4,10% teorico), Bper (-3,19% teorico), Azimut (-3,35% teorico), Prysmian (-2,78% teorico) e Atlantia (-2,51% teorico). Attesa per la conferenza stampa sul caso Grecia del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, in programma oggi alle 12.45.
Borsa e banche chiuse in Grecia, dove lo spettro del default prende sempre più corpo. Lo ha annunciato il premier ellenico Alexis Tsipras in un discorso tv alla nazione, invitando alla calma e assicurando che i depositi sono al sicuro. Domenica prossima si terrà il referendum sull’accordo Ue, definito “un fulmine a ciel sereno” dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan in una intervista al Corriere della Sera. Un eventuale crack della Grecia, ha aggiunto, non avrebbe particolari conseguenze per il debito italiano perchè “è già tutto contabilizzato”. “Non mi stupirei ma nemmeno mi preoccuperei più di tanto se sui mercati ci fosse un aumento della volatilità”, ha detto ancora Padoan. E l’effetto Grecia si è subito fatto sentire sui mercati internazionali, con le Borse in forte perdita ovunque: Milano, Francoforte e Parigi lasciano sul terreno il 4,2%, Madrid fino al 4,48% mentre Londra contiene le perdite con un -2,17%. L’indice Ftse Mib ha fatto registrare una flessione massima del 4,95% a 22.628 punti, per poi attestarsi a circa -3,3%: tra i titoli bancari più colpiti, Ubi Banca e Bpm lasciano sul terreno rispettivamente il 10,28 e il 10,35%, seguite da Mps (-8,72%), Unicredit (-8,2%) e Intesa (-8,05%). Rallenta invece lo spread: dopo essere volato a 197 punti base, il differenziale si attesta adesso intorno ai 150 punti.