E’ il presidente della Repubblica Sergio Mattarella il leader politico verso il quale gli italiani ripongono più fiducia. E’ questo uno dei risultati di uno degli ultimi sondaggi politici elettorali 2016 condotto da Istituto Ixè S.r.l. per il programma di Rai 3 Agorà. Al campione di elettori è stato chiesto: “Quanta fiducia ha nei seguenti leader politici? (Molta + abbastanza fiducia)”. E le risposte sono state: Mattarella 60%, Renzi 31%, Di Maio 27%, Salvini 22%, Meloni 19%, Grillo 19%, Landini 18%, Berlusconi 16%, Alfano 13%, Zanetti 12%. E per quanto riguarda la fiducia nel governo Renzi il giudizio degli italiani non è positivo: molta 4%, abbastanza 26%, molta + abbastanza 30%, poca 39%, nessuna 31%. La settimana volge verso il termine, e dal punto di vista dei sondaggi politici elettorali espressi in queste ultime due settimane ci sono alcune novità e bilanci che si possono spendere in una breve analisi sulla situazione odierna della politica nazionale, impegnata sulle campagne elettorali per le Amministrative ma travolte anche dai casi più caldi. Immigrazione, Unioni civili ed Europa, influiscono eccome nei dati elettorali, vediamo in che termini cambiano le stime sui partiti: secondo la media settimanale espressa dal sondaggio di Termometro Politico (che analizza i principali dati dei sondaggi italiani della settimana), nella settimana tra il 22 e il 28 febbraio il Partito Democratico rimane in una etta di consensi tra il 31-34%, mentre il M5s rimane tra una forbice molto larga, tra il 21 e il 28%. Dato interessante è quello legato alla Lega Nord, con il partito di Salvini che non riesce ancora a spiccare il volo: non cresce e rimane sempre al di sotto del 16%, con il tema immigrazione e migranti che per ora non incide a favore dei leghisti padani. Forza Italia rimane tra un 11% e un 13%, mentre più in basso gli altri partiti: Fratelli d’Italia, 4-5%, Sinistra Italiana sul 4.5% e il Nuovo Centrodestra gravita tra il 2 e il 3.7%.
Nel grande mare magnum del dibattito politico, gli ultimi sondaggi elettorali politici prodotti da Swg per la Conferenza delle Regioni parlano di una tema forse poco conosciuto ancora come il referendum abrogativo del 17 aprile sul tema delle trivellazioni nel Mediterraneo. In Primavera infatti si terrà il referendum anti-trivelle su proposta di nove consigli regionali Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Veneto, Calabria, Liguria, Campania, Molise) contro i progetti petroliferi, ratificato poi dal Consiglio dei Ministri e dal Presidente della Repubblica. Ma per gli italiani il tema è conosciuto? E in secondo luogo, cosa pensano nel dettaglio? Il 22% si dice ben informato sulla vicenda, mentre il 40% ne sa poco e il 38% degli intervistati non ne sa nulla: è vero che il referendum è poco sentito, ma è anche vero che essendo valido solo se si raggiunge il quorum, forse la poco comunicazione sul tema potrebbe incidere nel risultato finale. L’idea di trivellare il mare per trovare petrolio però viene ritenuto dagli italiani per il 32% giusto, con attenzione dovuta all’ambiente, mentre il 5% ritiene il tutto giusto perché si ha bisogno ancora di petrolio. Il 43% invece ritiene che così si distruggerebbe l’eco sistema, e il 13% no perché si uccide pesca e turismo.
Sarebbe quello degli astenuti il primo “partito” d’Italia, seguito dal Pd, se si andasse a votare. E’ questo il risultato degli ultimi sondaggi politici elettorali 2016 realizzati da Euromedia Research per il programma di Rai 3 Ballarò. Al campione di italiani è stato chiesto per quale partito voterebbero se ci fossero oggi le elezioni. E la percentuale più alta, il 34,7% è stata quella degli astenuti e indecisi. Seguono poi tutte le formazioni politiche a cominciare dal Partito Democratico-PSE che si attesta sul 32%. Secondo il Movimento 5 stelle-Beppe Grillo.it con il 25% e terza la Lega Nord-Noi con Salvini al 15,5%. Dopo il podio arrivano tutti gli altri: Forza Italia-Berlusconi al 12,5%, SEL-Sinistra Italiana al 3%, Area Popolare (NCD+UDC) al 2,6, Altri di centro sinistra al 2% e Altri al 2,4%. Bassa la considerazione degli italiani per l’operato del governo (ispira fiducia solo al 28,5% degli elettori) e per il premier Matteo Renzi che si attesta sul 30,1%.