Anche l’esponente della minoranza Pd Stefano Fassina ha commentato i risultati delle elezioni regionali in Liguria che hanno assegnato la vittoria a Giovanni Toti. “Il Partito democratico nazionale e ligure deve riconoscere i suoi errori e smettere di accampare scuse patetiche – ha detto Fassina, le cui parole sono riportate dal quotidiano online Città della Spezia – Pastorino non è stato la causa, ma un effetto degli accordi stretti da Paita con una parte del centrodestra in concomitanza con le primarie e delle politiche liberiste del governo su scuola e mondo del lavoro. In Liguria Paita è andata avanti considerando ininfluente quella parte di elettorato che non voleva assistere a patti con il centrodestra”. Secondo Fassina, “se si prosegue con la lettura consolatoria del 5-2 lo strappo con questa parte di cittadini sarà sempre più ampio”.
La vittoria di Giovanni Toti alle elezioni regionali in Liguria porterà Stefano Maullu in Europa. L’ex direttore di Studio Aperto lascerà infatti il posto di parlamentare europeo al primo dei non eletti in Forza Italia, ovvero l’ex assessore lombardo alla Protezione civile.
Giovanni Toti ha tenuto la conferenza stampa dopo l’esito delle elezioni regionali in Liguria da cui è uscito vincitore. Il neo Governatore ha spiegato di essere tranquillo, dato che può contare su 16 seggi su 31. E poi ha già fatto una dichiarazione dal “sapore leghista”, spiegando che non è disponibile ad accogliere nuovi profughi in Liguria, dato che il problema dell’immigrazione va risolto sulle coste libiche.
L’asse Lega Nord-Forza Italia sembra uscire rafforzato dalle elezioni regionali. Lo conferma anche il messaggio su Twitter di Roberto Maroni, Governatore della Lombardia ed esponente del Carroccio, rivolto a Giovanni Toti, che ha vinto la consultazione in Liguria. Oltre a complimentarsi, Maroni propone già iniziative comuni su lavoro, welfare, infrastrutture, giovani.
I risultati definitivi del voto in Liguria, dove ha votato un cittadino su due. Su 1.357.540 aventi diritti infatti si sono recati alle urne solo in 688.014, il 50,68%. E’ stato eletto presidente Giovanni Totiche nel voto disgiunto ha ottenuto 226.603 voti pari al 34,44% e sei seggi. La coalizione di centrodestra nel suo totale ha invece ottenuto 203.274 voti pari al 37,71% e un totale di nove seggi così suddivisi: Lega nord 109.203 voti (20,25%) e 5 seggi; Forza Italia 68.283 voti (12,66%) e 3 seggi; Fratelli d’Italia 16.525 voti (3,06%) e un seggio; Area popolare 9263 voti (1,71%) e nessun seggio. Raffaella Paita con il voto disgiunto ha ottenuto 183.191 voti pari al 27,84% e un seggio. La sua coalizione di centrosinistra invece ha ottenuto complessivamente 163.574 voti pari al 30,34% e sette seggi. Nel dettaglio: il Pd ha ottenuto 138.190 voti (25,63%) e sette seggi; la Lista Liguri 17.056 voti (3,16%) e nessun seggio; la lista Liguria cambia 8328 voti (1,54%) e nessun seggio. Alice Salvatore del Movimento cinque stelle ha ottenuto 163.433 voti pari al 24,84%. Il M5S invece ha ottenuto 120.147 voti pari al 22,29% e sei seggi. Luca Pastorino ha ottenuto 61.944 voti pari al 9,41% e le sue liste hanno ottenuto Rete a sinsitra 22.083 voti pari al 4,09% e un seggio e Lista Pastorino 13.475 voti pari al 2,49% e nessun seggio. nel totale 35.588 voti pari al 6,59% e un seggio.
Enrico Musso di Liguria Libera ha ottenuto 10.662 voti pari al 1,62% e nessun seggio, la sua lista ha ottenuto 8.408 voti (1,55%). Matteo Piccardi ha ottenuto 5.134 voti pari allo 0,78%, la sua lista Partito comunista die lavoratori 3.034 voti pari allo 0,56%. Antonio Bruno ha ottenuto 4855 voti pari allo 0,73%, la sua lista Progetto altra Liguria ha preso 3937 voti pari allo 0,73 e nessun seggio. Infine Mirella Batini ha preso 2015 voti pari allo 0,30% e la sua lista Fratellanza donne 1083 voti pari allo 0,20%.
“I nostri voti sono voti di chi non avrebbe mai votato per la Paita”: la dichiarazione di Luca Pastorino, all’indomani del clamoroso risultato delle elezioni regionali 2015 per la Liguria, arriva come una conferma e una dichiarazione d’orgoglio. Una conferma di ciò che tutti hanno capito fin dall’inizio dello spoglio, e cioè che se Lella Paita fosse andata in difficoltà nella sfida contro Toti, sarebbe stati per quei voti mancanti, sottratti dal tandem Cofferati-Pastorino ai danni della candidata renziana (9,41%); e una dichiarazione d’orgoglio, che viene a marcare la diversità di una sinistra del Pd che non si riconosce affatto nel “partito della nazione” a vocazione centrista inaugurato dal premier-segretario. E’ cominciata dunque la resa dei conti interna al Pd, l’analisi post-voto, che vede ora come prima tappa fondamentale la conferenza stampa prevista per le 11. “Non scaricherei le motivazioni della sconfitta sulla Paita. Un pezzo di fuoriusciti dal Pd hanno lavorato per farci perdere, non mi sembra un gran risultato aver affidato la regione a Toti. Civati ha aspettato gli ultimi 10 giorni per lasciare il Pd, per farci più male possibile”; “il Pd unito vince, quando c’è qualcuno che fa il sabotatore al nostro interno è più difficile”: chiara, esplicita, la lettura politica di Ettore Rosato, uno dei deputati renziani più in vista, in collegamento dalla sede del Pd con Agorà (Rai3).
Il risultato delle elezioni regionali in Liguria spinge Pippo Civiati a parlare di sconfitta per Matteo Renzi, che tanto si è speso per sostenere Raffaella Paita, uscita sconfitta dal confronto con Giovanni Toti. Per l’ex democratico, il Pd paga lo spostamento verso destra, con un modello di partito centrista che non funziona. Nell’intervista concessa a La Stampa, Civati sostiene anche di non aver inaugurato il bertonittismo 2.0, mentre Renzi ha resuscitato le politiche di Berlusconi.
Sono ormai quasi definitivi anche i dati delle elezioni regionali 2015 in Liguria. Quando sono state scrutinate 1.783 sezioni sulle 1.790 totali, è confermata la netta vittoria di Giovanni Toti, candidato del centrodestra (Lega Nord, Forza Italia, Area Popolare e Fratelli d’Italia) che ha ottenuto fino a questo momento il 34,48%. Sconfitto il Pd che in questa tornata elettorale aveva candidato Raffaella Paita, ferma al 27,84%, mentre Alice Salvatore del Movimento 5 Stelle si attesta al 24,83%. Poco meno del 10% va a Luca Pastorino, fuoriuscito dal Pd e accusato da Paita di aver favorito la vittoria del centrodestra.
Alice Salvatore, candidata del Movimento 5 Stelle alle elezioni regionali in Liguria, ha espresso, ai microfoni del Secolo XIX, soddisfazione a caldo sui primi risultati. Soprattutto perché era la prima volta che il Movimento si presentava nella regione di Beppe Grillo e in effetti lo spoglio fa emergere il M5S come seconda forza regionale, con il 22,3%, alle spalle del Pd, che ha il 25,7%.
Durissimo scontro in Liguria dopo l’esito delle elezioni regionali che ha vinto trionfare il candidato del centrodestra Giovanni Toti. La candidata del Pd Raffaella Paita ha accusato Luca Pastorino, fuoriuscito recentemente dal gruppo del Partito Democratico, di aver contribuito alla sconfitta del centrosinistra e aver “fatto risorgere Berlusconi e riportato in Liguria la destra di Scajola”. “Era questo il loro unico obiettivo politico – ha aggiunto – e lo hanno raggiunto senza preoccuparsi delle sorti della Liguria. Non so che vittoria sia questa per Pastorino: so solo che è una sconfitta per la Liguria”. Immediata la replica di Pastorino: “Le dichiarazioni della Paita sono inaccettabili e meritano una risposta. La verità è che hanno perso non per colpa mia, ma perché lei e Renzi hanno distrutto il loro partito e il centrosinistra, e il risultato è che in queste regionali il Pd ha fatto il 22 per cento, altro che il 40 dell’anno scorso”.
Giovanni Toti festeggia mentre la Liguria, dopo dieci anni consecutivi di governo del centrosinistra, torna al centrodestra. Raffaella Paita non riesce a stare dietro al 35% raccolto dal candidato di Forza Italia, fermandosi al 27, ma stupisce, anche se era nelle previsioni, l’ottimo risultato della candidata del Movimento cinque stelle, Alice Salvatore che porta il partito di Grillo al 25%, terzo partito della Liguria, ma praticamente il secondo. Ed è cominciata subito la resa dei conti dentro al Pd, con la Paita che accusa addirittura Cofferati (il candidato del Pd da lei sconfitto alle primarie in modo burrascoso, con l’accusa da parte dell’ex sindaco di Bologna di brogli elettorali) di aver remato contro così come l”ex Pd Luca Pastorino di aver sostenuto in qualche modo Toti. Ottimo risultato poi anche quello della Lega nord che tocca il 20% delle preferenze che è fortemente responsabile della vittoria del centrodestra con questo suo risultato. Il commento di Toti quando si è profilata la vittoria della sua coalizione, che ha superato lo sbarramento del 35% che avrebbe altrimenti reso necessario il ballottaggio: “Quando il centrodestra si presenta come coalizione unita, coesa e con un programma serio vince. E la Liguria ne è la dimostrazione”. Altrettanto entusiasta il commento del rappresentante della Lega Edoardo Rixi: “A livello locale e nazionale la Lega si pone ora come riferimento per qualsiasi alternativa al Pd”. Per quanto riguarda il numero complessivo dei votanti in Liguria, si è toccato il 50,67% degli averi diritti, il che significa che un elettore su due è rimasto a casa.