Il Consiglio dei Ministri che si è riunito questa mattina a Palazzo Chigi ha definito i criteri per il riordino delle province previsti dal decreto sulla spending review. Secondo quanto si legge sul comunicato diffuso successivamente dal governo, i nuovi enti dovranno avere almeno 350mila abitanti ed estendersi su una superficie territoriale non inferiore ai 2500 chilometri quadrati. Il governo fa inoltre sapere che nei prossimi giorni “trasmetterà la deliberazione al Consiglio delle autonomie locali (CAL), istituito in ogni Regione e composto dai rappresentanti degli enti territoriali”. La proposta finale verrà poi trasmessa da CAL e Regioni interessate al governo, il quale provvederà all’effettiva riduzione delle province promuovendo un nuovo atto legislativo che completerà la procedura. Il Consiglio dei ministri ha poi stabilito che “le nuove province eserciteranno le competenze in materia ambientale, di trasporto e viabilità (le altre competenze finora esercitate dalle Province vengono invece devolute ai Comuni, come stabilito dal decreto “Salva Italia”). La soppressione delle province che corrispondono alle Città metropolitane – 10 in tutto, tra cui Roma, Milano, Napoli, Venezia e Firenze – avverrà contestualmente alla creazione di queste”, entro il primo gennaio 2014. Il Consiglio dei Ministri, si legge nel comunicato, ha anche esaminato la questione del calendario delle festività e delle celebrazioni nazionali: “Il decreto legge n. 138, approvato dal precedente Governo nell’agosto 2011, prevede infatti che, a decorrere dall’anno 2012, il Presidente del Consiglio stabilisca ogni anno le date in cui ricorrono le festività introdotte con legge dello Stato non conseguenti ad accordi con la Santa sede, nonché le celebrazioni nazionali e le festività dei Santi Patroni, ad esclusione del 25 aprile, del primo maggio e del 2 giugno”. Al termine del Consiglio dei ministri, il ministro della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi, ha spiegato in conferenza stampa che l’esito generale della riorganizzazione delle Province “porterà a un numero, con qualche unità di approssimazione, intorno alle 40 Province e alle 10 città metropolitane”.
Il riordino delle Province, inoltre, “deve avvenire con legge dello Stato e per i tempi conteremmo di concludere la normativa entro l’anno. Questo significa avere maggiore elasticità sui tempi intermedi, visto che la riforma incide fortemente sul territorio”.