Nuova apparizione elettorale di Mario Monti, questa volta al programma Checkpoint del Tgcom24 dove ha portato avanti il suo programma cercando di spiegarlo così come di spiegare tanti atti del suo governo che sono stati e ancora sono criticati. L’argomento tasse in questo senso è quello più facile da attaccare, in special modo l’odiata Imu. Su questo argomento questa volta Monti è andato giù duro: le tasse sono state aumentate perché alcuni irresponsabili avevano portato il paese in una situazione disastrosa. E’molto facile individuare chi siano questi irresponsabili e sicuramente sentiremo presto una replica in questo senso. Monti però dice anche che adesso l’Italia è salva e dunque c’è la possibilità di una riduzione graduale delle tasse. Propaganda elettorale? Potrebbe essere, ma Monti non ha difficoltà a dire che l’Italia non è ancora fuori della crisi economica. E’ terminata l’emergenza finanziaria, ha detto, ma non quella economica e sociale. A chi lo accusa di non essere credibile perché dopo aver aumentato le tasse adesso proclama di ridurle, risponde nel dettaglio: sono dovuto salire su un treno in corsa perché me lo hanno chiesto, un treno che stava andando in un precipizio. “Per ridurre di parecchio le tasse occorre ridurre di parecchio la spesa pubblica inefficiente ed eccessiva. Per farlo occorre un grande sforzo nazionale,una spallata dei cittadini, ma non con la protesta, la rabbia, l’astensione, ma scegliendo chi non avendo legami con chi vuole bloccare il Paese, vuole provare a cambiare il Paese” ha detto ancora. A una domanda su quanto detto ieri dal Papa e che cioè lo spread sociale, la distanza tra ricchi e poveri, è più importante dello spread finanziario, ha risposto dicendo che il Pontefice ha ragione: “E’ davvero un differenziale sempre maggiore quello tra ricchi e poveri” ha detto. Si assiste al fenomeno della riduzione della distanza tra paesi ricchi e paesi poveri ma all’interno dei singoli paesi aumenta la distanza: colpa anche della demonizzazione del sistema fiscale. “La mia intenzione e quella di tutti è che gli italiani paghino meno tasse, ma negli anni scorsi si è ritenuto quasi un furto che lo Stato chiedesse le tasse ai cittadini” ha aggiunto.
Ha quindi riaffermato il senso della sua scelta in campo: mobilitare i riformatori italiani per sconfiggere “privilegi, tutele eccessive, corporativismi, lobby”. Il suo tentativo, ha detto, fa capo alla società civile, altrimenti i sacrifici fatti dagli italiani nell’ultimo anno andranno dispersi.