Dopo cinque giorni di incontri i tre maggiori partiti tedeschi sono arrivati ad un accordo. Nonostante il 52% dei cittadini, stando al sondaggio della Tv And, fosse contrario ad una nuova edizione della Grande Colazione, i principali partiti si sono seduti al tavolo. Dalle prime indiscrezioni sui negoziati, riportate dal Fatto Quotidiano, pare che sia stato concordato un tetto all’immigrazione, tanto voluto da Csu e Cdm, che dovrebbe oscillare tra 180mila e 220mila individui, e un tetto anche ai ricongiungimenti familiari dei richiedenti asilo, mille euro al mese. Sul fronte invece delle politiche sociali, i socialdemocratici sono riusciti a riportare i contributi per le assicurazioni sanitarie distribuiti equamente tra datore di lavoro e dipendente, mentre si parla di un programma di investimenti per le scuole. A questo si aggiunge una riduzione dello 0,3% del contributo di disoccupazione e un investimento massiccio nei trasporti. Profondamente ridimensionato l’obiettivo limato della riduzione del 40% delle emissioni di CO2 entro il 2020 rispetto al 1990: l’obiettivo ora è il 2030, ma con la promessa di investimenti in energia sostenibile e fotovoltaico. Nel documento finale c’è l’impegno per una Unione europea più vicina ai cittadini, trasparente e democratica. La Germania contribuirà, dunque, maggiormente dal punto di vista economico. Restando sul tema della politica estera, i partiti hanno raggiunto un accordo per lo stop alla vendita di armi alle parti coinvolte nella guerra nello Yemen, riferendosi con chiarezza all’Arabia Saudita. Ora però è il turno del congresso del partito, che domenica 21 gennaio dovrà decidere se accettare o meno l’accordo. Molto dipenderà dalla capacità di Martin Schulz di presentare questa intesa come una vittoria. (agg. di Silvana Palazzo)
“NUOVI MINISTRI ENTRO PASQUA”
Il Governo in Germania si avrà, ma non prima di Pasqua: ora del 1 aprile prossimo saranno passati praticamente 6 mesi dalle elezioni, ma questo è quanto sono riusciti a combinare i partiti di maggioranza Cdu-Csu e Spd dopo settimane di trattative serrate, concessioni e “ammorbidimenti” delle priorità di partenza. «La Grande coalizione tra CDU/CSU e SPD dunque si farà ed è possibile la costituzione di un governo entro Pasqua», garantiscono i negoziatori che hanno portato a termine il “grande accordo”, un’autentica svolta per la Merkel che ad un certo punto non sembrava più così tanto sicura di mettere in piedi un esecutivo prima di tornare di nuovo al voto. «Ho lavorato in uno spirito di fiducia per poter dare al Paese un governo stabile, ma dobbiamo essere più veloci nelle decisioni», ha fatto sapere la quarta volte cancelliera di Germania. «Abbiamo raggiunto un risultato eccezionale», spiega invece Schulz, di certo il maggiore sconfitto dell’intero accordo per essersi chinato, una volta di più, davanti allo strapotere di “Kaiser-Angela”. Dall’Italia il commento che arriva è positivo e guarda, chissà, forse ad un futuro simile anche per il nostro Paese: «L’intesa tra Merkel e Schulz getta le basi per un governo di coalizione in Germania. Una buona notizia per l’Europa», scrive il premier Gentiloni su FB.
L’intesa tra #Merkel e #Schulz getta le basi per un governo di coalizione in Germania. Una buona notizia per l’Europa
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) 12 gennaio 2018
L’ACCORDO SULLE TASSE
Grande coalizione in Germania, dopo una notte di trattative tra i partiti dell’Unione (Cdu-Csu) e Spd è arrivata la fumata bianca. I dirigenti dei due movimenti hanno raggiunto l’intesa sui punti fondamentali del programma di governo e, in particolare, su due temi molto spinosi: tasse e immigrazione. Vi abbiamo già spiegato la base dell’accordo sul tema migranti, con il limite sul ricongiungimento familiare, ma anche il tema tasse ha visto importanti novità. Come sottolinea il Corriere della Sera, il contributo di solidarietà per la riunificazione della Germania (Soli) sarà progressivamente ridotto di 10 miliardi entro il 2021. Per quanto concerne lo stato sociale, i partiti dell’Unione e l’Spd hanno raggiunto l’intesa per la quale il livello delle pensioni non sarà toccato per i prossimi sette anni, fino al 2025, mentre verranno aumentati i contributi per la crescita dei figli, per il dopo-scuola e per l’accesso gratuito agli asili nido. (Agg. Massimo Balsamo)
GRANDE COALIZIONE IN GERMANIA
E alla fine fumata bianca fu: in Germania, dopo una nottata di trattative estenuanti, si è raggiunto l’accordo per un Governo – a ben 4 mesi dal voto del 24 settembre – e la svolta è che si tratta di una rinnovata edizione della Grande Coalizione. Popolari e centrosinistra tornano a braccetto dopo che sembrava impossibile l’accordo sia prima che dopo le elezioni vinte “con freno a mano tirato” da Angela Merkel. 21 ore di record per le trattative che hanno portato la Merkel a siglare l’accordo di Governo con Martin Schulz ponendo così inizio alla terza “Grosse Koalition” di stampo tedesco. Trenta pagine di intesta siglate tra i cristianodemocratici, la Csu e la Spd socialdemocratica germanica, con gli snodi principali che hanno permesso l’accordo che si situerebbero tra le tasse e l’immigrazione. I dettagli del programma di governo firmato saranno esposti nelle prossime ore ma intanto la Germania torna ad avere un Governo dopo le elezioni di settembre, dimostrando una volta di più la forza e la “coesione” sociale-economica nel resistere comunque senza quasi “batter ciglio” per oltre 4 mesi. «Vogliamo rafforzare finanziariamente l’Europa in modo che possa mettere in pratica meglio i suoi compiti: di questo ci occuperemo nella realizzazione del prossimo budget finanziario», hanno detto i negoziatori intenti ad aumentare così i contributi per l’Ue.
LA VITTORA DI ANGELA MERKEL
È di certo una vittoria più della Merkel che non di Schulz che aveva promesso al popolo della Spd, “mai più con Angela, piuttosto senza governo”. Ecco, quattro mesi dopo le cose sono cambiate e molto e la cancelliera ottiene così il suo quarto mandato consecutivo in un sol colpo scongiurando nuove elezioni – con la Cdu che avrebbe a quel punto messo in discussione la sua nuova candidatura – e portando alla Germania un 2018 con nuovo governo attivo e con i numeri giusti. Non solo, sul fronte immigrazione la spunta ancora lei con i negoziatori che hanno concordato una forte limitazione al ricongiungimento famigliare dei migranti, con un massimo di mille persone al mese che possono beneficiare di questo regime. Nuove accoglienze per rifugiati senza aiuti finanziari “costanti” ma piuttosto con nuovi aiuti materiali: la Spd invece la spunta sulle tasse, ottenendo di non aumentare l’aliquota massima di imposta permettendo inoltre «il ricongiungimento familiare dei migranti al ritmo di 1000 persone al mese», riporta Tg Com24. Governo di coalizione, ma per Merkel può ben dirsi “affare fatto”.