Stando ai calcoli elaborati dai sondaggi e analisi di voto del Termometro Politico, dopo le ultime Elezioni Comunali il centrosinistra paga una voragine di almeno 193mila voti in meno rispetto alle ultime Amministrative, solamente nei Capoluoghi al voto la scorsa domenica. Nel 2012 con 688mila voti il Pd e il centrosinistra superava il centrodestra di quasi 200mila voti: questo vantaggio però ora si è ridotto, anzi polverizzato è dir poco. Il centrodestra, nonostante le vittorie complessive del Pd siano maggiori a quelle dei rivali Salvini-Berlusconi-Meloni, ora è sopra i 13mila voti nel saldo: «a Palermo e Genova il centrodestra ha recuperato voti anche tra le liste civiche».
Ma è così anche a La Spezia, Padova, Como, Piacenza, Parma; a Taranto e Palermo, anche se vince il centrosinistra, non guadagna voti, anzi li perde a favore delle liste civiche, mentre Lecce e Verona sono le uniche due città in cui Renzi può festeggiare un aumento di consensi. Alle politiche tutto verrà ribaltato? Non lo sappiamo, di certo i sondaggi indicano che una certa conseguenza “globale” potrebbe scorgersi al termine di queste Amministrative.
I sondaggi prodotti appena dopo le elezioni Amministrative mostrano risultati interessanti per quanto riguarda la situazione politica nazionale: secondo i dati prodotti con le intenzioni di voto di Bidimedia, il Partito Democratico pur subendo una batosta elettorale alle Comunali è balzato in testa alle medie nazionali superando l’unico altro partito andato peggio alle ultime elezioni locali, ovvero il Movimento 5 Stelle. Stando ai sondaggi dunque, se si votasse domani la situazione sarebbe la seguente: nessuna maggioranza, caos dopo le urne e partiti che dovrebbero trovare accodi tra loro (auguri!), ma a livello di “classifica” il Pd balza in testa con il 28,3%, davanti ai grillini al 26,4%. Dopo le buone Amministrative, Forza Italia supera Lega Nord (12,5% vs 12,2%) mentre per i partiti piccoli la sfida si fa serrata per poter entrare in Parlamento. Fratelli d’Italia al 4,3%, Mdp al 4,1%, partito di Alfano a 3,2% e Sinistra Italiana al 2,9%. La lista di Pisapia a 2,9%, Svp allo 0,6%, Rifondazione 0,5%.
Uno degli ultimi sondaggi prodotti dopo le Elezioni Comunali tra il primo e il secondo turno cerca di approfondire i motivi per dei risultati così particolari e così differenti. In primo luogo, a livello nazionale due punti sono fermi – almeno stando ai sondaggi di questi ultimi mesi dopo il Referendum Costituzionale dello scorso 4 dicembre -: il M5s primo partito e la crisi stagnante del centrodestra. Ecco, le elezioni Amministrative invece esce tutto un altro scenario, con i grillini che hanno preso praticamente solo batoste e Lega-Forza Italia che sembrano essere tornate ai vecchi fasti pre-Grillo e pre-Renzi. Ebbene, cosa è successo? Leggendo la domanda posta dal sondaggio di Demopolis proprio sulle Amministrative – «Nel voto locale per le Amministrative, che cosa incide maggiormente sulle sue scelte di voto?» – la risposta è stata molto significativa da parte degli elettori intervistati. Il 36% ritiene che i partiti incidano ancora e tanto, ma è il 64% che invece non li considera per nulla che va sottolineato. «I candidati sindaco e consiglio Comunale», son questi i veri fattori incisivi in una Elezione locale come quella delle Amministrative di questo giugno.
Dunque ora bisogna aspettarci anche a livello nazionale la medesima svolta? Non necessariamente: come da tradizione, a livello locale ancora tiene la “conoscenza” personale e la fiducia sulle persone prima ancora che la proposta dei partiti, specie con uno scollamento sempre più generale tra Roma e le varie realtà locali sparse in Italia. I grillini possono dunque “dormire” sonni tranquilli e il centrodestra dovrà ancora lottare per una leadership interna che ancora li lascia “sanguinanti” nella ricerca di una stabilità utopica. Certo, queste Comunali hanno dimostrato come non sempre la politica è prevedibile dalla prima fino all’ultima nota…
La tornata delle Elezioni Comunali è conclusa e i sondaggi sono stati confermati come trend dopo il primo turno: diciamo che che appena dopo il Movimento 5 Stelle il più “suonato” sul ring della battaglia nei ballottaggi è certamente Matteo Renzi. Attenzione, non il centrosinistra in generale, ma proprio il segretario del Partito Democratico che dai primi sondaggi e analisi di voto condotti da YouTrend vede sì vincere nel complesso i comuni con sindaci del centrosinistra, ma perde i simboli e le roccaforti come Genova, La Spezia, Piacenza, Pistoia, L’Aquila dopo aver già perso al primo turno Verona.
A livello di vittorie totali, il centrosinistra prende 67 comuni, mentre il centrodestra 59 (il Movimento 5 Stelle ne conquista 8, i centristi 2 e altre liste un solo), ma la coalizione Berlusconi-Salvini-Meloni conquista piazze molto importanti e per questo motivo si può comunemente dire che hanno “vinto” la battaglia elettorale. A livello nazionale le cose cambiano eccome, con M5s che torna in pista ad esempio, e lo stesso Pd, ma per Renzi non può non essere un campanello di estremo allarme il risultato di questa notte.