Gianni Letta fa il mediatore. Dopo il clamoroso annuncio del ministro dell’Ambiente di dimissioni dal Pdl (ma non dal governo), il chiarimento con Fabrizio Cicchitto. La Prestigiacomo aveva infatti detto ieri che Cicchitto non poteva più essere il suo capogruppo.
E’ successo che in Aula era stata bocciata una richeista di emendamento alla legge che agevola i lavoratori che percepiscono indennità di disoccupazione di poter avviare attività imprenditoriale. La Prestigiacomo e il Pd chiedono di soprassedere a una norma che esonera le imprese costituite da disoccupati e cassintegrati da alcuni obblighi su carico e scarico dei rifiuti. L’Aula vota contro e la proposta non passa.
A questo punto dalla maggioranza richieste alla Prestigiacomo di dimettersi. Il ministro scoppia in lacrime e annuncia di volersi dimettere dal partito, passando al gruppo misto: ”Sono amareggiata per come sono andate le cose in Aula, pertanto, non mi riconosco più in questo Pdl”. Segue un faccia a faccia con Fabrizio Cicchitto.
Arriva anche Gianni Letta che si adopera per chiudere l’incidente. Prestigiacomo e Cicchitto si scambiano un ”reciproco attestato di stima e di fiducia”. Poi arriva la fiducia del capo del governo al ministro. Tutto finito? Mara Carfagna sostiene che nel Pdl c’è un evidente disagio: “Non sottovalutare l’accaduto” dice. Anche il ministro dell’agricoltura Giancarlo Galan è solidale con la Prestigiacomo: ”C’e bisogno di persone come lei, sia nel governo che nel partito”.