Sul fronte di Monte dei Paschi di Siena ieri è arrivata una rassicurazione da parte del premier Gentiloni, anche a riguardo delle altre banche in crisi nel nostro patrimonio creditizio. La messa in sicurezza delle banche a rischio è punto di “priorità” per il presidente del Consiglio che parlando agli imprenditori di Confcommercio nel loro forma annuale, ha aggiunto «preferisco parlare di tute del risparmio piuttosto che di un salvataggio di alcuni istituti», commentando le varie ricapitalizzazione precauzionali in corso d’opera, come Mps, Veneto Banca e Popolare Vicenza. «Con queste banche saremo esigenti, dovremo essere garanti che questo si trasformi in una ripresa del credito e in ossigeno per l’economia». (agg. di Niccolò Magnani)
La prossima settimana il ddl per creare una commissione d’inchiesta parlamentare sulle banche in crisi, tra cui Monte dei Paschi di Siena, potrebbe essere votata al Senato. Lo scrive diariodelweb.it, segnalando che gli emendamenti presentati sono 38 e già martedì si potrebbe passare al loro esame. Al momento il ddl prevede che la commissione sia composta da 20 deputati e 20 senatori, scelti dai presidenti delle due camere in proporzione al numero dei componenti dei gruppi parlamentari. La sua attività dovrà naturalmente fermarsi a febbraio 2018 per il termine della legislatura, ma dopo sei mesi dall’avvio dovrà trasmettere una relazione sullo stato dei lavori. Una volta che il ddl verrà approvato dal Senato passerà poi alla Camera. È probabile quindi che, nel caso dovesse partire, la commissione d’inchiesta avrebbe davanti a sé circa 10 mesi di attività. In mezzo ci sono però anche il periodo delle vacanze estive e quelle delle festività di fine anno.
La Fisac e la Cgil Toscana, in collaborazione con la Fondazione Ebert, hanno organizzato una giornata di riflessione e confronto sulla crisi finanziaria e bancaria a livello europeo, dove si parlerà anche di due casi ritenuti significativi: quello di Mps e quello di Santander. A questo importante convegno parteciperanno docenti ed economisti italiani e tedeschi, rappresentanti della Commissione Ue e del parlamento nazionale ed europeo, oltre che sindacalisti. Nel corso della giornata ci saranno comparazioni tra le diverse realtà nazionali su addetti, sportelli bancari, tagli di personale e retribuzioni operate negli anni, quantità di risorse pubbliche destinate al salvataggio delle banche impiegate dai rispettivi paesi, a partire dai 240 miliardi della Germania e le retribuzioni dei top manager delle principali banche italiane ed europee.