L’ex capo del governo ha rilasciato una intervista esclusiva al settimanale Chi. Le dichiarazioni di Silvio Berlusconi sono state raccolte ieri a margine dell’incontro per i saluti di Natale tenutosi al Quirinale. Un incontro nel quale il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha rilasciato a sua volta una serie di dichiarazioni sul momento politico attuale, chiarendo diversi punti per cui era stato criticato. Ad esempio il fatto di non aver voluto che si andasse al voto anticipato. Proprio a proposito di elezioni, Berlusconi ha fatto sapere nell’intervista citata che la legge elettorale va modificata. Secondo il leader del Pdl una volta capito cosa dirà esattamente la Corte costituzionale in merito ai referendum si potrà procedere in proposito: Il popolo italiano, ha aggiunto, ha fatto capire di volere il voto di preferenza, “che potrà essere contenuta in una percentuale”. Al Senato, però, ha detto ancora, è importante che resti il voto di maggioranza. Silvio Berlusconi ha poi rilasciato i suoi commenti su diversi altri argomenti, ad esempio la riforma dell’articolo 18: se riforme del genere le avesse portate avanti il mio governo, ci sarebbe stata la rivoluzione, ha detto. Non è invece d’accordo su aspetti della manovra Monti come la norma sulla tracciabilità delle spese oltre i mille euro: la soglia va alzata, ha detto. “Ho ricevuto proteste vibranti da parte di tutti coloro che vendono il lusso: antiquari, gioiellieri, certe borsette… perché ci sono molte volte che fai degli acquisti e non vuoi che gli altri li sappiano, come i colleghi o la moglie” spiega l’ex premier, aggiungendo che oggi avrà un incontro con Monti in cui farà presente questa cosa. In effetti è previsto oggi un incontro fra Mario Monti e Silvio Berlusconi. Il quale si dice poi preoccupato per la condizione in cui versa l’Italia, ma allo stesso tempo non gli dispiace di aver perso il suo ruolo di capo del governo: non ho sofferto per la rinuncia, non ho mai avuto la passione per la politica. Aggiungendo che adesso si può permettere di viaggiare su aerei migliori di quelli offerti dallo Stato. Ha quasi del tutto rinunciato a leggere i giornali, dice, si limita alle agenzie di stampa che, spiega, sono sempre attente a un principio di obiettività. E se Berlusconi in sostanza rinnova il suo sostegno personale e quello del suo partito al governo Monti, non ha dubbi sul suo futuro politico. Un impegno che non è concluso, spiega, ma non si candiderà nuovamente al ruolo di presidente del consiglio: c’è bisogno di ricambio generazionale, dice. Angelino Alfano, aggiunge, sarà un ottimo premier, ha la mia piena fiducia così come quella del partito: “Smetterò con la politica soltanto quando l’Italia sarà davvero un Paese liberale”.
In particolare, spiega: “Il mio impegno non è concluso, ma se ora mi sono dimesso è perché ho ritenuto che l’Italia, in un momento difficile, avesse bisogno della massima unità e solidarietà delle forze politiche. Si richiedeva un sacrificio e l’ho fatto per affrontare questa fase”.