Vuoti d’aria continui nelle vicende di Alitalia. A seguire le notizie sulla compagnia aerea italiana, infatti, sembra di stare sull’altalena: prima i numeri confortanti che fanno pensare a un prossimo pareggio di bilancio, poi i presunti dissidi tra Roberto Colaninno e Rocco Sabelli e l’uscita di Fingen da Cai, quindi l’ipotesi di un’aggregazione con Meridiana, infine la previsione di perdite anche nel 2011 e i guai finanziari di Air France-Klm, che si pensava potesse aumentare la propria partecipazione nel vettore italiano. L’ultima notizia, fresca fresca di ieri, è che Alitalia è pronta a integrarsi con Blue Panorama e Windjet. Il cda di Cai ha infatti dato disco verde a un piano in questa direzione, dopo aver siglato un memorandum di intenti con le due compagnie.
Nulla ancora di certo e vincolante, sia chiaro. Solo l’inizio di un processo che potrebbe anche finire in un nulla di fatto. Certo è che Blue Panorama ha trasportato nel 2011 2 milioni di passeggeri, mentre Windjet è arrivata a 2,8. Numeri interessanti per Alitalia, che potrebbe (aggiungendo a questi dati i suoi 25 milioni), in caso di integrazione tra le tre compagnie, sfiorare i 30 milioni di passeggeri trasportati. Ovviamente, nel caso le trattative dovessero andare avanti, servirà anche un parere dell’Antitrust, soprattutto perché Windjet ha una presenza molto forte negli aeroporti di Palermo, Catania e Rimini e Alitalia occupa già una posizione dominante in altri scali italiani. La compagnia di Antonino Pulvirenti, che è anche Presidente della squadra di calcio di Catania, potrebbe rivelarsi un jolly molto prezioso nel periodo estivo, da affiancare ad AirOne. Si rafforzerebbe la presenza sulle tratte che collegano la Sicilia con la terraferma e la riviera romagnola con alcune capitali europee (Parigi, Berlino, Bucarest, Praga e Copenhagen). Anche Blue Panorama può rivelarsi utile per le tratte vacanziere, sia italiane (in particolare della Calabria), che intercontinentali (Giamaica, Cuba, Brasile, Messico, Colombia, Thailandia, Kenya, ecc.). In quest’ultimo ramo, poi, opera anche nei charter.
Alitalia può dunque rafforzarsi, ma il rischio è che lo faccia su tratte che possono risentire (sia in negativo che in positivo) della crisi, data la loro stagionalità. Se i miglioramenti arrivati in questi primi tre anni di attività si sono visti con l’ampliamento della propria rete intraeuropea e intercontinentale, ora si rischia di fare un passo indietro concentrandosi sul nazionale o sull’intercontinentale, ma da “vacanza”.
Resta poi da vedere come Alitalia potrebbe eventualmente finanziare l’acquisto di Blue Panorama o di Windjet. Potrebbe a quel punto mettere sul piatto quote societarie al posto dei contanti. I “capitani coraggiosi” aumenterebbero quindi di numero. Non è poi da escludere che questo piano di integrazione non sia un nuovo passo verso il progetto di un’unica grande compagnia italiana, con un futuro assorbimento del polo Meridiana-Air Italy. Ne nascerebbe una sorta di Fiat dei cieli. E come nel caso del Lingotto resterebbe da trovare uno o più alleati stranieri. E inevitabilmente gli sguardi si girerebbero verso Parigi, a studiare le mosse di Air France-Klm.