La giornata odierna non prevede grandi dati macroeconomici. Protagonista sarà invece la banca centrale americana. Alle ore 9:00 è atteso l’indice dei prezzi al consumo per il mese di maggio: è previsto un aumento dello 0,9% che a livello annualizzato significa un’inflazione superiore al 2%. Alle ore 10:30 invece l’indice dei prezzi al consumo in Inghilterra per il mese di maggio: in questo caso le attese sono per un aumento dello 0,4% che a livello annuale significa un aumento del 2,5%. Alle ore 11:00 i dati sulla produzione industriale dell’area Euro per il mese di aprile: gli economisti si aspettano un calo dello 0,5%, in controtendenza rispetto al calo del mese scorso. Alle ore 16:30 il dato sulle scorte di petrolio greggio: previsto un calo delle scorte di 2,900M di barili. Il Wti nelle ultime sedute si è stabilizzato intorno ai 65 dollari ed il dato potrebbe conferire una certa direzionalità. Infine alle ore 20:00 l’evento più atteso della giornata, cioè la riunione della Fed. In questo caso ci si aspetta un incremento dei tassi di interesse al 2% ovvero di un quarto di punto. Si tratterebbe del secondo rialzo dell’anno. Gli operatori seguendo la conferenza cercheranno di capire quanti altri rialzi saranno previsti, se verrà deciso per l’aumento. Molto dipenderà anche dalle stime dell’inflazione per i prossimi mesi da parte della FED.
LO STORICO INCONTRO TRA TRUMP E KIM JONG-UN
Ieri, invece, a livello macroeconomico non ci sono stati particolari risultati, e quelli avuti sono stati negativi. La disoccupazione nel Regno Unito si è confermata al 4,2%. Male, invece, la rilevazione ZEW del sentimento sull’economica tedesca per il mese di giugno. Questa ha fatto segnare un dato pari a -16 punti mentre gli analisti si attendevano un calo meno marcato. A picco addirittura il Sentimento di fiducia dello ZEW nell’area Euro: era atteso un dato prossimo allo zero mentre alla fine è stato pari a -12 punti. Meglio i dati americani con l’inflazione annuale a maggio che ha raggiunto il 2,8%. Questo potrebbe spingere però la FED di conseguenza ad aumentare più in fretta i tassi di interesse. A livello internazionale si segnala l’ottimo incontro fra Trump e Kim-Jon-un: si tratta di un evento storico che non avveniva da oltre 70 anni. Il presidente americano si è impegnato per la denuclearizzazione della Corea del Nord ed ha annunciato di essersi trova a suo agio con la controparte coreana. Trump ha invitato Kim alla Casa Bianca per un ulteriore incontro. Al momento non è stato firmato però alcun trattato di pace ma si tratta di un passo in avanti davvero importante.
CHIUSURA FTSE MIB E ANDAMENTO SPREAD FRA BTP E BUND
Quella di ieri è stata una giornata inconcludente per Piazza Affari. L’esordio era stato moderatamente positivo con un progressivo miglioramento nel corso della seduta che lo aveva portato a guadagnare oltre un punto percentuale. L’indice ha poi innescato la retromarcia ed è così è virato in negativo per poi chiudere con un rialzo dello 0,15% a quota 22.119 punti. Anche gli altri indici hanno chiuso intorno alla parità. I peggiori sono stati i titoli bancari: Intesa San Paolo ha chiuso sulla parità mentre Unicredit ha guadagnato lo 0,3%. Peggio è andata per Ubi Banca che ha perso lo 0,7% e Mediobanca che ha ceduto addirittura l’1,34%. Molto male anche Saipem che ha perso quasi due punti percentuali. Molto bene, invece, Poste Italiane che è riuscita a salire dell’1,9%.
La giornata di ieri è stata negativa invece per i titoli di Stato italiani. Lo Spread fra Btp e Bund è tornato ad allargarsi. Il differenziale è salito del 2,5% a quota 243,5 punti base. In rialzo il rendimento del Btp italiano decennale che ha fatto registrare un rialzo ed è pari al 2,93%.