Tra i profili più chiacchierati del governo Movimento 5 Stelle-Lega c’è sicuramente quello di Paolo Savona, possibile ministro all’Economia. Stimato da Matteo Salvini, il professore è visto come anti-Ue a causa delle critiche rivolte negli ultimi tempi al sistema europeo e non sarebbe ben visto al Quirinale. C’è di più: come sottolinea Il Primato Nazionale, Savona firmò la prefazione a un’opera di Ezra Pound, “Lavoro e usura”, uscita nel 1996. Un’opinione in chiaroscuro, sottolinea il Portale, con l’apprezzamento dell’economista per le tesi di Pund in quanto “reazione intellettuale a una realtà difficile”, senza negare che in esse “si trovano concetti di penetrante attualità”. Per poi precisare: “Le idee di Pound in politica economica, cioè le sue proposte di correzione dei difetti del capitalismo finanziario, non meritano una seria considerazione: la sua terapia dei difetti del capitalismo finanziario resta un semplice progetto intellettuale”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“TUTTI CONTRO, MA QUESTA UE NON VA BENE”
Secondo un retroscena pubblicato da Amedeo La Mattina su La Stampa, Paolo Savona e Matteo Salvini in queste ultime ore convulse per la formazione del Governo si sarebbero sentiti al telefono per scambiare qualche considerazione non solo sull’impianto economico da “ricostruire” qualora partisse davvero il Governo del Cambiamento con Savona titolare del Tesoro. «Non sarà una passeggiata, ci sarà da ballare perché abbiamo tutti contro. Teniamoci forte», avrebbe detto il professore euroscettico sì ma stimato in tutta Europa per i suoi studi e la sua serietà (con il curriculum a posto, tra l’altro..). Dovrà gestire ben più di un nodo importante in Via XX Settembre e l’eredità di Padoan non sarà semplice specie perché potrebbe avere questa volta tutti i principali “colossi” Ue nei settori politici ed economici. Paolo Savona non ha neanche la piena fiducia di Mattarella, o almeno così trapela dal Quirinale mentre il tempo scosse e il governo, ancora, non viene ufficializzato dal Colle. Lo scontro con la leadership della Germania in economia Ue non si placa con le idee di Paolo Savona che restano ben fissate nella mente di Berlino che questa mattina “traccheggia” con il ministro dell’Economia Peter Altmaier, «Ho chiesto ai miei colleghi italiani se è già chiaro chi diventerà il ministro dell’ Economia, e non è questo il caso. Quindi continueremo a osservare gli sviluppi della situazione». (agg. di Niccolò Magnani)
SALVINI, “ECCO IL TORTO CHE HA SECONDO QUALCUNO”
Paolo Savona potrebbe fare parte della squadra di governo M5s-Lega ma non sono mancate le polemiche sull’economista sardo. A tal proposito è intervenuto il leader della Lega Matteo Salvini nel corso di una diretta Facebook: “Pare che nella lista dei ministri proposta da Lega e dal Movimento 5 Stelle ci sia qualcuno che non è gradito all’establishment: ad esempio il professor Paolo Savona. Un sardo, un economista, un esperto riconosciuto in Italia e in tutto il mondo con una solida base di studi e di lavoro alle spalle. Che torto ha secondo qualche intellettuale e qualche politico? Che ha osato dire che questa Unione Europea così com’è non va bene e ai tempi dell’ingresso dell’Italia nell’Euro disse che era una gabbia studiata dai tedeschi. Qualcuno che osa mettere in discussione la sacralità della costruzione di questa Ue e dell’Euro? Ecco gli attacchi del governo francese, l’attacco dell’europarlamentare tedesco, l’attacco del ministro lussemburghese, il commissario europeo al commercio e così via”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“PER LASCIARE LA UE SERVONO LEADER FORTI”
Paolo Savona ministro all’Economia del Governo M5s-Lega, continuano a circolare i rumors. L’esperto professore nel corso degli ultimi tempi ha assunto una posizione ben precisa dal punto di vista europeo, invocando a grande voce un ritorno alla vecchia Cee, prima di Maastricht: “Possibile tornare? Non solo è possibile ma doveroso. Il vero errore di Maastricht è stato costruire un’unione di vincoli invece che di opportunità, dichiarando però il contrario. Fu una grande bugia. L’Italia non fu bugiarda, ma solo illusa, e impreparata“, le sue parole nel corso di un’intervista a Libero. E ha poi sottolineato: “Per l’ Italia mantenere l’Unione, l’eurosistema e il mercato unico o uscirci comporta lo stesso impegno.Ma per lasciare la Ue servirebbero leader all’altezza, che ora non vedo: il problema del nostro Paese è politico prima che economico. Per fare ogni cosa al momento mancano i politici e forse ancor prima le idee e questo è il guaio, perché sarebbe un disastro se, anziché noi, fosse la speculazione internazionale a decidere l’Italexit”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
LE FRASI ANTI-GERMANIA
Sarà Paolo Savona il prossimo Ministro del Tesoro? Nel totoministri il suo nome impazza in orbita Lega, ma è proprio il dicastero all’Economia quello che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella vuole blindare per non creare eccessivo allarme in Europa, provocando pericolose tensioni sui mercati. Ecco perché i convincimenti dell’ex ministro dell’Industria del Commercio e dell’Artigianato nel governo Ciampi, espressi nel libro anticipato da La Stampa, rischiano di giocare contro alle speranze dell’82enne di tornare al governo. Ecco cosa pensa ad esempio sul rapporto tra Germania e Italia:”La Germania non ha cambiato la visione del suo ruolo in Europa dopo la fine del nazismo, pur avendo abbandonato l’idea di imporla militarmente. Per tre volte l’Italia ha subito il fascino della cultura tedesca che ha condizionato la sua storia, non solo economica, con la Triplice alleanza del 1882, il Patto d’acciaio del 1939 e l’Unione europea del 1992. È pur vero che ogni volta fu una nostra scelta. Possibile che non impariamo mai dagli errori?”. Difficile che Mattarella accetti un profilo così critico nei confronti della Germania…(agg. di Dario D’Angelo)
PAOLO SAVONA, MATTARELLA VERSO IL VETO?
Tra i dicasteri più seguiti dal Capo dello Stato c’è quello dell’Economia, decisivo per i nostri conti pubblici e per i rapporti con l’Unione europea. Paolo Savona è uno dei nomi in lizza. L’economista 82enne sarebbe tra i papabili proposti da Matteo Salvini, ma sul gradimento di Sergio Mattarella potrebbero pesare le posizioni critiche espresse sulla moneta unica. Le sue posizioni sulle attuali politiche europee potrebbero bastare al Capo dello Stato per porre un veto sul suo nome. Ma in realtà su Savona si consuma un grande equivoco, come lui stesso ha spiegato lo scorso marzo a Libero: «Passo per uno dei pochi economisti istituzionali anti-europeisti, ma non è così. Io sarei per l’Europa unita per questo non posso che dire peste e corna di quello che vedo a Bruxelles». Per Savona sono stati traditi i principi europeisti nei quali gli italiani hanno creduto fortemente agli inizi degli anni ’90. (agg. di Silvana Palazzo)
PAOLO SAVONA, CHI È IL POSSIBILE MINISTRO DELL’ECONOMIA
Tra i possibili ministri del governo M5S-Lega c’è Paolo Savona, indicato come possibile ministro dell’Economia. Si tratta di una figura su cui stanno circolando notizie contrastanti, perché il professore è indicato come un euroscettico. Economista e politico nel Governo Ciampi e in quello Berlusconi di metà anni duemila, è tra i critici più radicali dell’architettura delle attuali regole europee. In realtà ritiene più semplicemente che il trattato di Maastricht non abbia raggiunto gli obiettivi che si è prefissato, motivo per il quale ritiene che sia indispensabile ridiscuterne i parametri. A proposito di un ipotetico incarico come successore di Pier Carlo Padoan al Tesoro, Savona ha dichiarato ad Affaritaliani: «Sono disponibile per il Paese, com’è sempre stato, però non entro nei dettagli e nei conflitti. Se la vedano i politici. Io sono un tecnico. Punto e basta». L’economista dunque non si è sbilanciato: «Non confermo e non desidero rilasciare dichiarazioni, quando gli eventi si realizzeranno dirò come stanno le cose».
DA ANNI ATTACCA ISTITUZIONI UE E MONETA UNICA
Paolo Savona si è laureato in Economia nel 1961, dopo comincia la sua carriera presso il Servizio Studi della Banca d’Italia, dove raggiunge il grado di direttore. Nel 1976 ha vinto il concorso a cattedra, quindi lascia la Banca d’Italia per insegnare Politica economica prima all’università di Cagliari e poi alla Pro Deo che contribuì a rifondare come Luiss. Quell’anno Guido Carli divenne presidente di Confindustria, lui direttore generale. È stato ministro dell’Industria con delega al riordinamento delle partecipazioni statali nel Governo Ciampi, poi nel biennio 2005-2006 durante il governo Berlusconi III, ha guidato il Dipartimento per le Politiche comunitarie di Palazzo Chigi. Paolo Savona, presidente della Fondazione Ugo La Malfa e vice presidente vicario dell’Aspen Institute Italia, ha anche scritto per IlSussidiario.net: ci ha parlato della crisi dell’euro e del vantaggio che l’Italia avrebbe avuto anni fa nell’uscita dalla moneta unica, ma ha anche analizzato la debolezza dell’euro dovuta anche ad errori della Germania.