++ L’aula della Camera ha votato la fiducia chiesta dal governo sul decreto Milleproroghe: 337 i sì, 187 i no e 2 gli astenuti++
È in corso in questi minuti la votazione della Camera per il Decreto Milleproroghe che entro sera dovrebbe essere approvato in via definitiva da entrambi i rami del Parlamento: il voto di fiducia non dovrebbe creare particolari problemi al Governo, con il maxiemendamento che a breve vedrà anche l’approvazione del pacchetto Semplificazioni Fiscali, già approdato settimana scorsa al Senato. Viene cancellato l’obbligo delle comunicazioni dei dati dei beni concessi in godimento ai soci. «L’abolizione si trascina anche la norma introdotta nel 2011 che consentiva all’Agenzia delle entrate di procedere a controllare sistematicamente la posizione delle persone fisiche che hanno utilizzato i beni concessi in godimento e ai fini della ricostruzione sintetica del reddito. Non solo». A breve il risultato da Montecitorio che non dovrebbe nascondere particolari problemi per il Governo Gentiloni.
Il Decreto Milleproroghe che verrà approvato questa sera alla Camera non contiene novità solo sui canali più discussi di questi giorni come taxi o ambulanti, ma anche tutta una serie di misure che vedrà molti settori della pubblica amministrazione e del privato coinvolti nelle normative prorogate fino al 31 dicembre 2017. Qui sotto trovate un sunto delle maggiori misure discusse e approdate con il maxi emendamento al Senato, mentre ora ci concentriamo su due settori, scuola e pensioni che presentano novità specifiche con le nuove misure. Come riporta Adnkronos, « i pensionati non dovranno restituire le somme percepite in più nel 2015, almeno fino al 2018. Slitta quindi di un altro anno il conguaglio, che sarebbe dovuto scattare nel 2017, da applicare agli assegni che due anni fa, per colpa dell’inflazione che è cresciuta meno rispetto a quanto previsto, sono stati rivalutati in modo troppo generoso». Sul fronte della scuola invece, si parte con la proroga fino al 31 dicembre dei contratti per i ricercatori a tempo determinato nelle università ma anche lo slittamento dell’adeguamento alle norme antincendio per gli edifici adibiti a scuole, mentre viene postato alla fine dell’anno il termine entro cui ui gli enti locali devono effettuare i pagamenti dei lavori per la sicurezza degli edifici scolastici.
Sbarca oggi con il voto di fiducia alla Camera il Decreto Milleproroghe dopo il maxiemendamento approvato lo scorso 16 febbraio al Senato con larga maggioranza. Tra le varie misure che oggi dovrebbero essere approvate anche alla Camera, dove il Governo Gentiloni ha posto il voto di fiducia, tante sono quelle già discusse al Senato con il maxiemendamento, ma su tutte il problema maggiore ha riguardato questi giorni la protesta dei Taxi che ieri sera hanno trovato un prima accordo di massima con il Ministro Delrio proprio dopo l’approvazione al Senato del Decreto Milleproroghe. Lo sciopero selvaggio di sei giorni dei tassisti è avvenuto per due ordini di motivi: da un lato il decreto Milleproroghe che sospende per un altro anno l’efficacia di una serie di misure che regolamentano il servizio di Ncc (noleggio con conducente) e Uber. Ma dall’altro ha fatto ancora più discutere il fantomatico “emendamento Lanzillotta” dal nome della senatrice Pd Linda Lanzillotta, tale emendamento prevede la sospensione di una serie di disposizioni che, secondo i tassisti, sono necessarie per mettere ordine tra le offerte alternative a quelle di categoria. Tra queste, obbligo di ritorno nella “rimessa”: i noleggiatori con conducente, dopo aver accompagnato il cliente, devono tornare nella rimessa, come prevede la legge quadro del 1992. E anche normative sulla corsa stesso: l’inizio e il termine di ogni singolo servizio devono avvenire nel garage situato nel comune che ha rilasciato l’autorizzazione, con ritorno alla stesso, mentre il prelevamento e l’arrivo a destinazione dell’utente possono avvenire anche nel territorio di altri comuni.
L’appuntamento con il voto di fiducia alla Camera per il Decreto MIlleproroghe è previsto per questa sera, ore 18 a palazzo Montecitorio: dopo la protesta di taxi e ambulanti nei giorni scorsi, si torna a discutere del maxi emendamento con il quale numerose misure verranno approvate definitivamente dal Parlamento e avranno quasi tutte valore fino al 31 dicembre 2017. Tassisti, ambulanti, balneari e associazioni per la protezione degli animali sono tra le categorie più critiche nei confronti di un provvedimento che si appresta a terminare il suo iter. Al netto delle polemiche, sono comunque molte le novità: sono state approvate, infatti, 96 proposte emendabile rispetto al testo presentato a dicembre. Nel decreto Milleproroghe è stato inserito un emendamento che fa slittare al 31 dicembre di quest’anno il termine per la trasmissione dei rendiconti relativi agli anni 2013, 2014 e 2015. Niente multe, dunque, per i politici, che erano tenuti al pagamento di 200mila euro se non trasmettevano entro il 15 giugno di ogni anno il rendiconto dell’esercizio, la relazione della società di revisione con il giudizio sul rendiconto e il verbale con l’approvazione dello stesso dall’apposito organo del partito. decreto Milleproroghe non cancella il sussidio di disoccupazione per i precari assunti con contratto di collaborazione: sono stati trovati i soldi per prorogare fino a giugno la Dis-Coll, per la quale non sembravano inizialmente esserci risorse. Slitta, invece, a fine 2018 l’applicazione della direttiva Bolkenstein per le licenze dei venditori ambulanti, che dovrebbero essere messe all’asta stando alle nuove regole europee. Semplificazione fiscale, invece, per Irap e Ires: le regole sul calcolo vengono raccordate ai principi contabili per la redazione dei bilanci entrati in vigore nel 2016.