Tangentopoli 2.0, il ritorno. Gli arresti circa l’affaire Expo 2014 rappresentano un nuovo capitolo nero della politica italiana, che continua a farsi beccare – in maniera bipartisan – con le mani nella marmellata. In questi 22 anni non è cambiato nulla? Stefania Craxi, figlia di Bettino (vittima sacrificale principale dell’inchiesta che rovesciò come un calzino l’intera Italia), commenta gli arresti e il polverone, che vede coinvolto anche il Pd. Ma per la Craxi c’è poco da stupirsi visto che l’intera classa politica, a partire da Tangentopoli, non si è mai assunta le sue responsabilità, insabbiando tutte le sue colpe.
Cupola bipartisan sugli appalti dell’Expo 2015 e spettro di una Tangentopoli 2.0. Si riapre la questione morale nel Partito democratico.
Allora, innanzitutto voglio dire che se in questo Paese ci fosse qualcuno che avesse un minimo di onestà intellettuale chiederebbe scusa a Bettino Craxi. Quando denunciò davanti al Parlamento e alla nazione le degenerazioni avvenute in cinquant’anni di Repubblica – in un sistema che pur aveva fatto grande l’Italia –, chiedendo alla politica dell’epoca di assumersi la responsabilità di cambiare pelle, si trovò attorno solo un vile silenzio.
Come paragonare Tangentopoli con quanto sta accadendo oggi?
Quella volta c’erano sicuramente delle degenerazioni, ma c’era una politica forte con qualche corrotto. Adesso, invece, c’è una corruzione dilagante e la mancanza della politica.
Veniamo dunque al Pd…
Intanto lo stesso Partito democratico che in quegli anni partecipava esattamente alla pari di tutti gli altre formazioni al finanziamento irregolare, in questi anni ha visto i suoi dirigenti continuare a non raccontare la verità e a dare lezioni di morale pur non avendone alcun titolo. Adesso ,comunque, vedremo se le indagini riguarderanno singoli casi di corruzione (che vanno appurati e nel caso perseguiti) o se invece riguardano ancora finanziamenti illegali ai partiti. Se fosse così, prima o poi, bisognerà pur dirla la verità agli italiani…
Sui dem, inoltre, aleggia sempre l’ombra della Monte dei Paschi e dell’inchiesta Penati…
Non facciamo di tutta l’erba un fascio. Ripeto, se la materia in questione riguarda il finanziamento illegale ai partiti allora si deve iniziare a raccontare la vera storia sulla Prima Repubblica e sulla sua fine, di cui tutti hanno un pezzo di responsabilità. Una volta i partiti tutti i partiti venivano finanziati illegalmente, uno – come il Pci – addirittura da un potenza militare nemica dell’Italia (l’Urss, ndr). Era un sistema che andava cambiato e riformato, senza però distruggerlo e senza fare i morti di allora. La Prima Repubblica, con tutti i difetti che poteva avere, aveva delle regole. Oggi le regole non ci sono più e questo ha fatto sì che dilagasse la corruzione dei singoli. Quindi…
Quindi?
Incominciassero quelli del Pd a dire la verità sui loro finanziamenti illegali, continuati per tutto il corso della Prima Repubblica. Facessero luce sulla rete che lega le cooperative al partito e si affronti la riforma della giustizia. Altrimenti se la politica continua a non avere peso, se una parte della magistratura continua a operare politicamente e la corruzione continua a espandersi a macchia d’olio, ci trasformiamo (e siamo già a buon punto) in un Paese sudamericano, perdendo i connotati di stato occidentale, civile e democratico. Questa è infatti proprio una crisi dell’intero sistema democratico; non hanno voluto affrontarla allora e oggi, a più di vent’anni di distanza, è tornata alla carica.
A proposito delle coop a cui accennava, è saltata fuori un’intercettazione ambientale in cui Gianstefano Frigerio fa il nome di Bersani in merito al progetto Manutencoop.
Che venga appurato se c’è una canale di finanziamento illecito al Pd che passa dalle coop. Poi dico che sarebbe bene che le intercettazioni telefoniche non vengano pubblicate. Si facciano bensì indagine serie che stabiliscano se vi siano o meno responsabilità penali personali e che si proceda, eventualmente, con la commina delle pene. Altrimenti si tratta di pettegolezzi e processi mediatici, che caso vuole arrivino proprio alla vigilia delle Europee. E…
Prego.
Si deve fare quella famosa commissione d’inchiesta che non si volle fare nel 1992, per paura di affrontare la verità. Quello fu il più grande scandalo politico-finanziario della storia della Repubblica, ma evidentemente si è protratto fino a oggi. Non si è voluto rendere il nostro sistema istituzionale più trasparente, stabile e snello e dopo vent’anni ecco i risultati.
(Fabio Franchini)