La Joint Commission è nata negli Usa nel 1951 con il fine di migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria degli ospedali americani. In realtà l’interesse per la ricerca di un adeguato livello di qualità dell’assistenza negli Usa si era sviluppato già precedentemente, nei primi anni del ‘900, in particolare per opera del dott. Ernest Codman, il quale dopo aver fondato un ospedale avvertì l’esigenza di valutarne l’efficacia e di estendere la sua valutazione ad altre strutture. Fondò nel 1913 l’American College of Surgeon, il quale stilò nel 1919 i primi cinque standard di valutazione della qualità degli ospedali: la conformità dell’attività degli ospedali a questi standard passò dal 13% del 1919 al 50% del 1950. Tra questi primi standard assunse una particolare importanza la capacità delle strutture ospedaliere di produrre un’adeguata e corretta documentazione clinica, cosa che ai tempi non avveniva frequentemente. Nel corso degli anni il numero degli standard aumentò, la realtà clinica divenne sempre più articolata ed aumentarono molto i costi necessari per queste valutazioni, tutte ragioni che spinsero nel 1951 l’American College of Surgeons a mettersi insieme all’American College of Physicians e all’American Medical Association per fondare un organismo autonomo non profit, responsabile dell’attività di valutazione in campo sanitario, la Joint Commision on Accrditation of Hospital. Questa organizzazione cambiò denominazione nel 1988, diventando JCAHO (Joint Commission on Accreditation of Healthcare Organizations) in seguito al suo progressivo ampliamento dell’attività rivolto anche a strutture sanitarie non ospedaliere: la sua denominazione attuale è quella di Joint Commission. Nel 1997 venne istituita una nuova divisione di JCAHO, la Joint Commission International (JCI) appunto, con l’obiettivo di implementare programmi di miglioramento della qualità in sanità a livello internazionale, istituendo quindi la possibilità di un accreditamento delle strutture sanitarie a livello internazionale.
Joint Commission si presenta dunque tra gli enti accreditanti più grandi e prestigiosi al mondo, dal momento che negli Usa accredita ad oggi più di 10.000 organizzazioni sanitarie ed ha attivato programmi d’accreditamento e collaborazioni internazionali in tutte le aree del mondo (più di 80 paesi), avendo ad oggi già accreditato più di 50 ospedali solo in Europa. Quello di Joint Commission è un processo di accreditamento volontario attraverso il quale un ente terzo, indipendente e non governativo certifica e garantisce che un’organizzazione sanitaria rispetta specifici standard (divisi in due grandi blocchi, quelli incentrati sul paziente e quelli sull’organizzazione) che tendono ad un miglioramento continuo nelle strutture, nei processi e nei risultati: esistono programmi di accreditamento per praticamente tutte le strutture che operano nel mondo sanitario (ambulatori, ospedali, laboratori, centri di riabilitazione, case di cura, etc.). In particolare, alcuni aspetti specifici del processo di accreditamento Joint Commission possono essere riassunti in questo modo:
– I programmi sono decisi, aggiornati e sviluppati in modo autonomo dai responsabili di Joint Commission, che è un organismo indipendente, non governativo e non profit.
– Le associazioni professionali e le società scientifiche rivestono un ruolo fondamentale nella decisione dei criteri, degli standard e delle procedure, instaurando una sorta di autovalutazione dell’attività interna alle professioni stesse.
– La revisione dei criteri, degli standard e degli indicatori è periodica e sistematica per renderli il più possibile aggiornati alle novità ed ai cambiamenti, che sono frequenti in ambito sanitario.
– La valutazione sul campo viene effettuata da personale appositamente addestrato ed esterno alla struttura che richiede l’accreditamento, per garantire oggettività e competenza nella valutazione stessa.
– L’accreditamento è periodico ed ogni tre anni necessita di essere riconfermato, per garantire una conformità agli standard costante nel tempo.
– La centralità che riveste, tra gli obiettivi prefissati, quello della tutela della sicurezza del pazient
– L’accreditamento Joint Commission non valuta le diverse componenti di una struttura ed i risultati che queste ottengono singolarmente, ma l’intera struttura nel suo complesso.
Da un punto di vista metodologico Joint Commission effettua il suo accreditamento valutando le strutture nella loro complessità e nelle connessioni che intercorrono nelle loro reciproche parti. Inoltre valuta la qualità delle strutture sanitarie sotto diversi punti di vista: infatti, da una parte individua una serie di standard che, come essa stessa dichiara, «costituiscono una serie di requisiti attesi che definiscono alcuni attributi delle strutture sanitarie e dei processi organizzativi e di cura che devono essere adottati dalle organizzazioni che perseguono la qualità della cura», dall’altra ha implementato un set d’indicatori in grado di valutare anche i risultati ottenuti dalle strutture, a livello di efficacia ed efficienza, misurandone output e outcomes.
A livello internazionale, JCI nasce con lo scopo di creare programmi di accreditamento e standard validi internazionalmente, fornendo tutti i servizi necessari alla procedura d’accreditamento. JCI ha creato un set di standard internazionali, condivisi e adattabili ai diversi contesti esteri, attraverso il lavoro di una task force internazionale composta da una molteplicità di soggetti implicati nella sanità, dai medici agli amministratori, provenienti praticamente da tutto il mondo. Ognuno di questi standard è composto da un numero che lo identifica, da una descrizione dello standard stesso che ha la funzione di individuare il livello di qualità raggiungibile soddisfacendo lo standard, dall’intento che lo ha generato, cioè dalle ragioni per le quali lo standard è stato creato ed infine è composto dagli elementi misurabili che esplicitano gli elementi concreti attraverso i quali si può misurare la conformità o meno allo standard della struttura.
La JCI verifica la conformità agli standard attraverso visite ispettive in loco, dove il suo personale qualificato ha la possibilità di verificare e controllare la documentazione clinica, di osservare liberamente l’attività ospedaliera, visitando i reparti e di intervistare pazienti, i loro familiari, il personale sanitario di qualunque tipo: ad ogni standard che viene valutato viene assegnato un punteggio, che insieme al punteggio di tutti gli altri standard determina l’accreditamento, il non accreditamento o l’accreditamento con riserva (che necessita di visite ispettive ulteriori) della struttura sanitaria. JCI fornisce inoltre servizi di consulenza, finalizzati a indirizzare la struttura ad adottare tutte le misure necessarie al soddisfacimento degli standard, sviluppa progetti formativi tesi ad aumentare negli operatori sanitari l’attenzione e la conoscenza degli obiettivi di buona qualità e può fornire anche assistenza tecnica di vario genere a seconda delle eventuali necessità riscontrate.