“Se dovessi dare un consiglio disinteressato ai Cinque Stelle, li inviterei a far dimettere Virginia Raggi, a ritirarsi da qualsiasi carica e a tornare a fare pura opposizione. M5s che governa Roma è come Gonzalo Higuain che gioca da terzino: è impossibile perché lui sa fare solo l’attaccante”. E’ il commento di Piero Sansonetti, direttore del quotidiano Il Dubbio ed ex direttore di Liberazione. Dopo il caos di Roma, M5s ha deciso di rispondere denunciando un complotto ai suoi danni. Beppe Grillo sul suo blog scrive: “L’accanimento mediatico di giornali e telegiornali di regime contro il MoVimento 5 Stelle serve a coprire i dati economici che mostrano un Paese che va a rotoli. Una strategia che non può durare a lungo”.
Chi sono i poteri forti che stanno condizionando la partita di Roma?
Io ho l’impressione che non la stia condizionando nessuno: è una partita interna a M5s dovuta a una dose di dilettantismo fortissima. In questo Paola Taverna era stata profetica quando aveva detto: “C’è un complotto per mandarci a governare Roma”. I Cinque Stelle pensavano di non vincere, finché a un certo punto hanno capito che sarebbero arrivati primi loro malgrado pur non avendo minimamente un disegno politico. M5s è un movimento di opposizione, e già in quanto tale è rozzo e primitivo, ma al governo non è concepibile.
Vuole dire che ai poteri forti romani non interessa chi siede in Campidoglio?
Non dico questo. I poteri forti a Roma sono i costruttori, che hanno sempre governato la città influenzandola in modo decisivo anche attraverso giornali come Il Messaggero e Il Tempo. Erano stati loro per esempio a mandare a casa il sindaco di Roma, Ignazio Marino. Ora si sta ripetendo la stessa storia. Se M5s avesse fatto delle scelte favorevoli al potere dei palazzinari, loro avrebbero protetto la Raggi e questo caos non sarebbe avvenuto. Quindi in questo senso certamente il sindaco ha delle forze che le remano contro, ma parlare di complotto è ridicolo.
Le Olimpiadi sono la chiave di volta di questa vicenda?
Le Olimpiadi sono uno degli elementi, ma non quello decisivo. Il quadro fondamentale è che i Cinque Stelle non sono capaci di governare. Non è vero che chiunque possa farlo purché scelga la squadra giusta. I partiti esistono perché sono strutturati, hanno delle competenze, dei programmi, una storia, delle tradizioni, un legame profondo con le città e con la popolazione. Questi movimenti che noi chiamiamo populisti hanno una presa improvvisa su pezzi importanti del popolo, ma molto superficiale in quanto può finire in dieci minuti.
La Raggi ha detto: “Sull’assessore all’Ambiente, Paola Muraro, a decidere saranno i pm”. Lei che cosa ne pensa di questa affermazione?
Anche rispetto ai pm sono stati i Cinque Stelle a mettersi in un ben guaio. I movimenti giustizialisti come M5s, la Lega Nord, l’ambiente di Marco Travaglio hanno un vantaggio in termini di voti o consensi. E’ però permesso essere giustizialisti solo se non si governa: nel momento in cui vinci le elezioni non funziona più. In questi giorni per esempio Il Fatto Quotidiano fa abbastanza ridere. Da un lato ci sono gli editoriali di Travaglio in cui è di un garantismo mostruoso. Dall’altra l’ex magistrato Bruno Tinti ha proposto che ci si debba dimettere solo dopo la sentenza di primo grado. Se quelli de Il Fatto ci avessero avvertiti prima, Ignazio Marino non si sarebbe dovuto dimettere.
Un consiglio non richiesto a M5s?
Se dovessi fare il consigliere disinteressato dei Cinque Stelle, li inviterei a far dimettere la Raggi, a ritirarsi da qualsiasi carica e a tornare a fare pura opposizione. I Cinque Stelle sanno fare solo quello, e lo fanno anche bene. Far governare M5s è come pretendere di fare giocare Gonzalo Higuain come terzino destro: è impossibile perché lui sa fare solo l’attaccante.
Perché secondo lei Gianroberto Casaleggio ha scelto la Raggi come candidato sindaco?
Casaleggio ha scelto Virginia Raggi senza sapere bene chi fosse. Del resto se io e lei fondassimo un movimento e domani ci trovassimo con il 30% dei voti, compiremmo degli errori inenarrabili e di certo non riusciremmo mai a governare una città come Roma. Quantomeno però io e lei ci occupiamo di politica chi da più chi da meno tempo. Invece qui abbiamo un informatico, Gianroberto Casaleggio, e un comico, Beppe Grillo, che si sono trovati da un giorno all’altro con gli stessi voti che aveva la Dc di Aldo Moro e Amintore Fanfani. E’ chiaro che sbagliano tutto, non potrebbero fare altrimenti.
Quale ruolo ha la magistratura in questa vicenda?
La magistratura può decidere o meno di far sapere che è in corso un’indagine. Ha una facilità assoluta nell’inviare un avviso di garanzia, perché si può fare con chiunque, tanto poi non succede nulla. Il ruolo della magistratura in queste vicende è sempre molto oscuro e difficile da sapere, anche perché non esiste nessuna autorità al di là del Csm che sia in grado di giudicarla. La stessa vicenda che coinvolge Raffaele De Dominicis è un po’ sospetta e anche abbastanza goffa, anche perché abbiamo un magistrato che parla di complotto della magistratura.
(Pietro Vernizzi)