Sono andati in scena ieri i ballottaggi delle elezioni comunali 2015. Erano 78 i comuni chiamati al secondo turno, tra i quali importanti centri come Venezia, Arezzo, Matera, Fermo, Lecco, Mantova, Macerata, Rovigo e Chieti.
Partiamo da Venezia, dove Felice Casson, ex magistrato che si era sospeso dall’attività parlamentare in polemica con il Partito Democratico, è stato battuto dal candidato del centrodestra Luigi Brugnaro, che ha riportato il 53% dei consensi. Segno evidente che sulla città lagunare soffia ancora molto forte il vento dell’indignazione per le ormai note vicende dello scandalo Mose, culminate nell’arresto dell’ex primo cittadino, Orsoni. Si è trattato di un vero e proprio ribaltone, se si pensa che al primo turno il vincitore delle primarie aveva ottenuto il 38%, dieci punti in più del rivale. Per Casson ancora una bruciante sconfitta dopo quella riportata contro Franco Cacciari.
Altra sorpresa è giunta dalla rossa Toscana, precisamente da Arezzo, dove il candidato democratico Matteo Bracciali è stato sconfitto al termine di un lungo testa a testa da Alessandro Ghinelli. I due candidati emersi dal primo turno sono stati separati alla fine da circa seicento voti, in una sfida che addirittura ad un certo punto, con poche sezioni da scrutinare, era perfettamente alla pari. Sino a ieri Arezzo era una vera roccaforte della sinistra, con il candidato espresso dal partito di maggioranza capace di passare nelle due ultime tornate al primo turno. Bracciali aveva avuto anche il sostegno di Renzi, il quale non aveva esitato a presenziare al comizio di chiusura. Tutto inutile, a conferma dello scollamento tra elettorato e centrosinistra, già emerso durate le regionali.
Altre pessime notizie per il centrosinistra giungono da centri come Matera, Nuoro e Fermo. In Basilicata, ha vinto infatti De Ruggieri, battendo il sindaco uscente Adduce con il 54%, a Nuoro Soddu, candidato di La Base e Partito Sardo d’Azione con oltre il 68% dei voti, mentre a Fermo è stato il candidato di alcune liste civiche, Calcinaro, a infliggere un duro colpo ai democratici, ottenendo un plebiscitario 69%, contro il candidato democratico Zacheo.
Più scontata la sconfitta di Rovigo, ove Bergamin sostenuto da un centrodestra abbastanza compatto non ha avuto difficoltà a ribadire come il Veneto sia tabù per il centrosinistra, ottenendo quasi il 60%. Come dimostra del resto anche il dato di Castelfranco Veneto (Marcon della Lega Nord al 52%), Portogruaro (Maria Teresa Senatore poco sotto il 53%) e Lonigo (ancora un leghista, Luca Restello, al 63%).
I democratici strappano però Mantova al centrodestra, dopo una lunga serie di vicende che hanno notevolmente appannato il secondo, con Mattia Palazzi al 62%, contro Paola Bulbarelli. Il partito democratico si è invece confermato a Lecco, dove Virginio Brivio ha riportato poco meno del 55% dei consensi contro Negrini, strappando Trani al centrodestra con Amedeo Bottaro, capace di collezionare il 75% nel secondo turno.
Anche Romano Carancini, sindaco uscente del centrosinistra, ha bissato a Macerata, con il 59%, battendo il candidato di Forza Italia e altre liste di centrodestra, Deborah Pantana. Conferma per il centrodestra a Chieti, ove il sindaco uscente Umberto Di Primio ha ottenuto poco più del 55% nel ballottaggio contro Luigi Febo, sostenuto da PD e civiche. Anche il Movimento 5 Stelle, infine, è riuscito a piazzare alcuni colpi che ne attestano il buono stato di salute, confermato del resto dai sondaggi nazionali che danno i seguaci di Beppe Grillo in vistosa avanzata. I candidati del Movimento, sempre senza formare alleanze, hanno infatti vinto Porto Torres, Quarto e Venaria Reale. In particolare il centro sardo ha premiato Sean Christian Wheeler con un fragoroso 75%, ottenuto ai danni del democratico Luciano Mura, addirittura in regresso rispetto al primo turno. Molto netta anche la vittoria di Roberto Falcone nel centro piemontese, quasi al 70% come Rosa Capuozzo a Quarto.
Tra gli altri comuni che sono stati chiamati in causa in questi ballottaggi, vanno ricordati anche centri di media grandezza, come ad esempio Lamezia Terme, protagonista di un altro ribaltone ai danni del centrosinistra, con Paolo Mascaro (Forza Italia e altri di centrodestra) capace di riportare quasi il 60%. A Faenza, invece, il democratico Giovanni Malpezzi è riuscito a resistere al ritorno imperioso del leghista Gabriele Padovani che, partito da poco più del 20% al primo turno, si è arenato ad un passo dalla clamorosa vittoria. Altra sconfitta per i democratici a Viareggio, ove il candidato delle liste civiche Giorgio Del Ghigaro ha battuto con un largo 60% Luca Poletti.