Arrivano parole importantissime per il destino del governo M5s-Lega da Terni, dove Luigi Di Maio è intervenuto per un comizio in vista delle prossime amministrative. Il capo politico del MoVimento 5 Stelle ha dato di fatto un ultimatum alle trattative che vanno avanti da più di due mesi e che rischiano di arenarsi sul nome di Paolo Savona all’Economia:”O si chiude nelle prossime 24 ore o non si chiude più”, ha dichiarato Di Maio, come riportato da Umbria 24. Il leader pentastellato ha ribadito che “il ministero dello Sviluppo Economico ed il ministero del Lavoro devono andare al Movimento 5 Stelle”, aggiungendo che sull’Europa “non abbiamo detto niente di particolare, ma solo che vogliamo andare rappresentare gli italiani e questo sta evidentemente spaventando, ma se ne devono fare una ragione”. Di Maio per l’ennesima volta ha rivendicato un cambio di passo riguardante il metodo della formazione dell’esecutiva:”Sono orgoglioso di quanto fatto negli ultimi 80 giorni. Sono orgoglioso di avere portato al Governo il nostro vero leader che è il programma elettorale votato da 11 milioni di italiani alle ultime elezioni. Siamo orgogliosi e contenti di avere portato un nuovo metodo nella formazione del Governo. Prima i Governi si formavano in pochissimo perché le forze politiche si mettevano insieme e decidevano gli incarichi. Noi siamo arrivati 80 giorni fa con il 32,5% e abbiamo detto ‘non si fa alcun governo se prima non stabiliamo insieme cosa vogliamo fare per gli italiani”. (agg. di Dario D’Angelo)
FUORIONDA D’ALEMA, “QUESTI PRENDONO L’80%”
Lo stallo che si è venuto a creare nelle ultime ore dopo il veto di Sergio Mattarella su Paolo Savona, che Matteo Salvini vuole al ministero dell’Economia, potrebbe anche far saltare il governo M5s-Lega. Un’eventualità che spaventa Massimo D’Alema, stando al fuorionda carpito dall’agenzia Vista. L’ex premier parlando con Pietro Grasso a Roma durante l’assemblea nazionale di Liberi e Uguali ha manifestato i suoi timori. «Se torniamo alle elezioni per il veto su Savona quelli prendono l’80%». Non è chiaro se si riferisse alla Lega, al MoVimento 5 Stelle o a entrambi i partiti. Di sicuro lo scontro rischia di rafforzare ulteriormente Matteo Salvini e Luigi Di Maio. «Speriamo bene», ha ripetuto più volte l’ex Ds. A preoccuparlo i veti del Colle perché potrebbero rafforzare il consenso popolare dei due partiti alleati. Infatti lo stesso Blog delle Stelle ha condiviso il fuorionda di D’Alema. Clicca qui per vedere il video con le parole dell’ex premier. (agg. di Silvana Palazzo)
CASALEGGIO CI CREDE: “SONO FIDUCIOSO”
Ormai non è un mistero che l’ostacolo finale sulla nascita di un governo M5s-Lega sia rappresentato dal nodo Savona. Salvini insiste per piazzare questa bandierina al Ministero dell’Economia, il Presidente della Repubblica non vuole cedere convinto che l’economista euro-scettico non sia la persona adatta per il Tesoro. Sulla questione è intervenuto anche Davide Casaleggio, voce sempre influente quando si tratta di M5s, il quale – come riportato dall’Ansa – a chi gli chiedeva conto dello stallo sul governo ha risposto:”Il tema del Governo è in mano a Giuseppe Conte e a Mattarella. Sono fiducioso che troveranno un’ottima soluzione”. A margine della Wired Next Fest di Milano, sul rischio di una crisi istituzionale, Casaleggio si è detto più volte “fiducioso che siamo vicini a un grande cambiamento per il Paese”. (agg. di Dario D’Angelo)
NODO SAVONA, LE PAROLE DI DI BATTISTA
Sul caso di Paolo Savona, la cui nomina a ministro dell’Economia non sembra convincere il Quirinale, dopo Giorgia Meloni è intervenuto anche Alessandro Di Battista. Sul suo profilo Facebook, l’esponente del Movimento 5 Stelle ha scritto che “il Presidente della Repubblica ha tutto il diritto costituzionale di voler concordare alcuni ministri con il Presidente del Consiglio incaricato, ma porre veti sul Ministro dell’economia, malgrado il curriculum eccellente che vanta il Dott. Savona, lo trovo, da cittadino, assolutamente inaccettabile”. L’ex deputato non nasconde poi che potrebbe anche comprendere questo veto se non si ritenesse inadeguato al compito Savona, ma, spiega, sono le sue idee a non piacere. “Con il massimo garbo e con il massimo rispetto (in primis per la mia libertà di pensiero) ricordo che Mattarella ha accettato Alfano – ripeto Alfano – Ministro degli Esteri senza batter ciglio, ma si oppone a un uomo di grande valore come Savona”, aggiunge Di Battista. (aggiornamento di Bruno Zampetti)
NODO SAVONA, MELONI SI SCHIERA CON SALVINI
Sembra rivolgersi direttamente verso Sergio Mattarella l’ultimo tweet di Matteo Salvini, il leader della Lega che non sembra avere alcuna intenzione di arretrare sul nome di Paolo Savona come ministro dell’Economia. Pochi minuti fa il segretario del Carroccio ha cinguettato:”Giornali e politici tedeschi insultano: italiani mendicanti, fannulloni, evasori fiscali, scrocconi e ingrati. E noi dovremmo scegliere un ministro dell’Economia che vada bene a loro? No, grazie! #primagliitaliani”. Continua insomma il braccio di ferro tra Lega-M5s e il Quirinale: uno scontro che potrebbe portare addirittura ad un ritorno al voto anticipato facendo saltare l’intesa sul governo. Nel frattempo bisogna registrare l’appoggio inatteso di Fratelli d’Italia, con Giorgia Meloni che sul caso Savona parla apertamente di “nuova inaccettabile ingerenza di Mattarella, dopo l’ostinazione a non conferire l’incarico di governo al centrodestra”. La Meloni ha aggiunto:”Ho comunicato a Salvini che Fratelli d’Italia, pur senza aver cambiato idea sul governo giallo-verde, offre il suo convinto aiuto per rivendicare il diritto di un governo a scegliere un ministro dell’economia non indicato da Bruxelles. L’Italia è ancora una nazione sovrana, Juncker e la Merkel se ne facciano una ragione”. (agg. di Dario D’Angelo)
NODO SAVONA
E’ muro contro muro tra Lega e Colle: Paolo Savona all’Economia potrebbe portare alla rottura. Il premier incaricato Giuseppe Conte è al lavoro per la squadra dei ministri, ma la diffidenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nei confronti del professore indicato da Matteo Salvini e Luigi Di Maio sta portando allo strappo. Come sottolinea l’Ansa, inutile il lungo faccia a faccia tra Conte e Mattarella, con il Colle che ha confermato con decisione le sue riserve su Savona. Fonti del Carroccio hanno fatto sapere che “la Lega ha preso precisi impegni con gli italiani su tasse, Europa, giustizia, pensioni,non prendiamo in giro nessuno. Non andiamo a Bruxelles con il cappello in mano”. Situazione rovente per la formazione del nuovo Governo, il bivio è sempre più vicino e non sono da escludere scenari non ipotizzati fino a qualche giorno fa: o ci sarà il placet sul professor Savona all’Economia oppure si tornerà al voto. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SALVINI: “SONO DAVVERO ARRABBIATO”
Sembrerebbe essersi incagliata la formazione del nuovo governo formato da esponenti del Movimento 5 Stelle e della Lega. Il nodo cruciale resta sempre lo stesso, ovvero, a chi affidare il ministero dell’Economia. Il candidato presentato è Paolo Savona, ma l’incontro sulla questione avvenuto nella giornata di ieri fra il Premier in pectore, Giuseppe Conte, e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è concluso con un nulla di fatto. L’economista pare non convinca il capo dello stato, soprattutto per alcune delle sue posizioni un po’ troppo critiche nei confronti dell’euro e dell’Europa, come riporta l’edizione online del quotidiano La Repubblica. A conferma di ciò, le parole del leader del Carroccio, Matteo Salvini, che attraverso la propria pagina Facebook ha scritto: «Sono davvero arrabbiato».
DI MAIO METTE LIKE
Un post probabilmente riferito a Savona, a cui anche Luigi Di Maio ha messo “like”, a conferma di una forte intesa fra i due schieramenti. Resta da capire fino a quando proseguirà questo braccio di ferro, anche perché la Lega non sembra intenzionata ad indietreggiare sulla figura di Savona: «Mai a Bruxelles con il cappello in mano – fanno sapere – e non esiste un piano B rispetto a Savona». Nel contempo, i pentastellati stanno appoggiando la posizione dei leghisti, con il questore M5S della Camera, Riccardo Fraccaro, che nelle scorse ore ha ammesso: «Tra noi c’è perfetta sintonia». Difficile capire come possa evolvere questa situazione se nessuno fa un passo indietro: sono attese importanti novità nella giornata odierna.