All’origine dell’aggressione al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al quale siamo vicini e auguriamo una pronta guarigione, c’è un clima di ostilità ideologica che sta demolendo la possibilità di una convivenza pacifica e ordinata: è il frutto di una lunga storia che ha reso mentalità normale l’atteggiamento dell’homo homini lupus, che giunge a utilizzare la violenza – verbale e fisica – come modalità dei rapporti, in famiglia, a scuola e al lavoro, fino alla politica.
La radice di questa violenza è in ciascuno di noi e si esprime come menzogna, odio e strumentalizzazione dell’altro per affermare la propria opinione e i propri interessi. La Chiesa chiama “peccato originale” questa presunzione.
L’esito è la grande confusione in cui siamo immersi e che semina dubbio e incertezza a riguardo di ciò che è vero, giusto e buono, riducendo ogni comportamento a reattività istintiva, come abbiamo visto in piazza Duomo a Milano domenica.
Il cristianesimo è nato precisamente per offrire una risposta a questa situazione da cui l’uomo non sa uscire con le sue forze, come ci ricorda il Natale che stiamo apprestandoci a vivere: una esaltazione del valore dell’io di ciascuno in quanto “mistero” che eccede ogni possibilità di strumentalizzazione; un riconoscimento che la propria vita implica l’esistenza dell’altro uomo, chiunque sia. Questo è il fondamento del rispetto verso tutti – cioè della democrazia e del dialogo -, senza del quale cresce la confusione e domina la violenza.