C’è una voglia di risalita nei mercati, dopo i “bagni di sangue” estivi. Oggi le Borse sono tutte in territorio positivo, con il Ftse Mib di piazza Affari che riguadagna fortunatamente i quattordicimila punti con un incremento finale del 2,69%. Va benissimo il Dax tedesco con un +3,43%. E se la cava anche il Cac 40 francese con un +1,68%. E questo malgrado tutte le voci, i rumors, le dichiarazioni e i dati macroeconomici americani. Questi ultimi, relativi alle vendite al dettaglio e alla fiducia delle imprese, non sono affatto andati bene, ma Wall Street, dopo due giorni di fila di risalita, continua a essere in territorio positivo e potrebbe fare una tripletta verde da risollevare il morale.
Non sono andati del tutto male neppure i comparti bancari e finanziari, ma è andato soprattutto bene il settore industriale, come l’auto, penalizzata duramente in questi ultimi due mesi, e la tecnologia. Alcune grandi banche invece sono ancora in rosso. Unicredit perde anche oggi e ristagna a una quota di 0,72 euro. Ma anche in Francia le banche soffrono. La spietata Moody’s ha declassato il rating di due grandi istituzioni creditizie, Societe Generale e Credit Agricole. Contano le esposizioni verso la Grecia, i preventivabili aiuti statali.
Poi c’è la ridda di voci contraddittorie. Mentre stamattina il segretario al Tesoro americano, Timoty Geitnehr, diceva che gli europei stanno facendo gli sforzi necessari per fronteggiare la crisi, il presidente della Banca Mondiale, Robert Zoelick, ha dichiarato nel pomeriggio che l’economia mondiale è entrata in una zona a rischio. In realtà la sensazione è che un min imo di crescita ci sia, ma che sia lenta e bassa. Questo emerge con molta chiarezza dai dati americani e dalle stime sull’immediato futuro.
Poi c’è il complicato, sempre di più, sul “caso greco”. Non si capisce bene che cosa significhi evitare un “complicato default”. Tedeschi, francesi, finlandesi stanno facendo i calcoli su che cosa sia più necessario: o l’espulsione della Grecia dall’euro, oppure il rinnovo degli aiuti. Un chiarimento dovrebbe arrivare dalla conference call tra Merkel-Sarkozy-Papandreu. E potrebbe essere un chiarimento non positivo.
I toni al momento da parte di Angela Merkel si sono attenuati, ma in compenso si sono inaspriti quelli del ministro delle finanze tedesco Wolfang Schauble. Il caso greco riserva scenari tutti da scoprire. Si ritorna all’esempio per tutti i “non virtuosi” fino al possibile effetto domino. Intanto, in margine alla situazione generale, c’è il fatto positivo (non si sa per quanto tempo) dell’approvazione, con voto di fiducia, della manovra italiana.