Riduce il calo Piazza Affari a metà seduta, con il Mibtel in flessione dello 0,48% a 15.925 punti e lo S&P/Mib dello 0,7% a 20.169 punti.
Sul paniere di riferimento prevale comunque il segno meno, salvo poche eccezioni come Mediaset (+1,67% a 4,25 euro), che indossa la maglia rosa del listino, Fondiaria-Sai (+0,76% a 11,97 euro), Seat (+0,9% a 0,21 euro), A2a (+0,89% a 1,35 euro) e Bpm (+0,47% a 4,81 euro).
Stabile Eni (+0,12% a 17,13 euro) con Telecom, invariata a 1,01 euro, pesante invece Tiscali (-3,29% a 0,38 euro). Vendite su Luxottica (-2,86% a 14,62 euro), che sconta l’esborso di circa 40 milioni di euro per rilevare il 40% della catena distributiva sudamericana Multiopticas.
Debole Parmalat (-2,01% a 1,75 euro), dopo il balzo della vigilia su ipotesi di un interesse da parte di Danone, smentito peraltro dall’interessato. Vendite anche su Buzzi (-2,8% a 10,43 euro) e Italcementi (-1,04% a 8,55 euro) come nel resto dell’Europa.
Ancora riflessivo il comparto bancario con Mediobanca (-1,86% a 8,46 euro), Mediolanum cede lo 0,93% a 3,48 euro, Ubi l’1,95% a 10,05 euro e Unicredit l’1,23% a 1,84 euro.
Riduce il calo Intesa Sanpaolo (-0,58% a 2,56 euro), che non registra particolari movimenti dopo le ipotesi di stampa relative a una possibile cessione di Fideuram. Giù il Banco Popolare (-0,74% a 6 euro), il cui consigliere delegato Victor Massiah ha parlato di «passo regolare in un contesto difficile» riferendosi all’andamento del trimestre in corso.
Ordini di vendita su Generali (-1,29% a 16,02 euro) e Unipol (-0,94% a 0,95 euro), difficoltà per Autogrill (-1,85% a 6,64 euro), mentre Fiat si mantiene debole (-1,01% a 7,81 euro) in attesa del verdetto sul futuro di Opel.