Mentre il canone Rai 2016 in bolletta continua a far discutere e a non piacere agli italiani, molti di loro su Twitter sono andati a ripescare le dichiarazioni di Patrizia Grieco, che risalgono a ottobre, quando il Premier Renzi aveva fatto capire di voler introdurre l’addebito della tassa sulla tv nel conto energetico degli italiani. Il Presidente di Enel aveva di fatto “bocciato” l’idea, spiegando che era tecnicamente difficile da molti punti di vista, non solo tecnici, ma anche giuridici. Assoelettrica, l’associazione che riunisce i produttori di energia elettrica, aveva parlato di “gran pasticcio”, evidenziando che il consumatore avrebbe avuto difficoltà a capire cosa esattamente avrebbe pagato con la bolletta, mentre le imprese elettriche non sarebbero riuscite a fare bene il loro mestiere. Parole che valgono ancora oggi?
Il Governo presieduto da Matteo Renzi, nell’ambito della Legge di Stabilità ha introdotto delle importanti novità per quanto concerne il pagamento del Canone Rai per il 2016 , in particolare legandolo in maniera univoca alla bolletta relativa all’utenza dell’energia elettrica. Una operazione orientata a tagliare l’importo annuo e soprattutto a minimizzare la relativa evasione fiscale. Tuttavia, questa iniziativa ha creato notevoli proteste soprattutto da parte di alcuni cittadini disinformati sulla vicenda. Infatti, nella giornata di ieri nel punto Enel di Viale Marti a Lucca, è andata in scena una singolare protesta da parte di alcuni cittadini che hanno collegato alcuni aumenti sulle proprie bollette al pagamento del canone. Una vicenda che non corrisponde alla realtà dei fatti in quanto il canone verrà inserito in bolletta soltanto a partire dal mese di luglio.
Delle indicazioni utili sul Canone Rai 2016 in bolletta cominciano ad arrivare. Per esempio, in molti che non hanno le televisione, ma che possiedono pc, smartphone e tablet con i quali è possibile vedere ormai le trasmissioni televisive non hanno ben chiaro se sono tenuti a pagare o meno l’imposta, dato che la legge vorrebbe che il canone venisse pagato “da chiunque detenga uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive”. Tuttavia nel 2012 il ministero dello Sviluppo economico ha precisato che devono ritenersi assoggettabili a canone le apparecchiature munite di sintonizzatore per la ricezione del segnale terrestre o satellitare. Dunque gli apparecchi che ricevono le trasmissioni via internet non contano per il pagamento del canone.
Il ministero ha anche elaborato una tabella da cui però si capisce che il canone si paga nel caso si abbia una chiavetta usb o un apparecchio mediacenter dotato di sintonizzatore o un computer dotato di scheda con sintonizzatore. C’è anche un’importante precisazione: nel caso si possieda un televisore e lo si utilizzi solo come monitor per le consolle di videogiochi il canone Rai va comunque pagato.