È quasi un «tentato golpe», nella lettura di Alessandro Sallusti del Giornale. «Agguato», «violenza fisica e psicologica» sono i termini usati dalla testata della famiglia Berlusconi per raccontare l’indagine della procura di Milano nel confronti del Presidente del Consiglio. COn l’obiettivo di impedire l’accordo governo-Udc. È l’accanimento di Ilda Boccassini contro il premier, per sostenere «un reato che la stessa presunta vittima esclude categoricamente: sfruttamento della prostituzione minorile».
La magistratura mente quando dice di non riuscire a «stare dietro alla criminalità organizzata», se «la Boccassini ha avuto tempo di far mettere sotto controllo per settimane, a nostre spese (parliamo di centinaia di migliaia di euro), tutti gli ospiti che varcavano il cancello di Arcore».
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Un spreco di denaro pubblico che ha portato a cosa? Continua Sallusti: «Hanno trovato chiacchiere, alcune noiose, altre divertenti, che in quanto tali non provano alcun reato perché possono essere anche semplici millanterie o esagerazioni».
L’obiettivo è politico: alla vigilia di un patto tra Udc e governo. «È una coincidenza che ancora una volta la magistratura (è già accaduto nel ’94 con l’avviso di garanzia poi risultato infondato) intervenga a ridare speranze a una sinistra sconfitta politicamente, nell’urna e nelle aule parlamentari? No, non la è. Questo è un chiaro disegno». E un tentativo di dittatura della magistratura.