Sembra che anche il leader della Lega, Matteo Salvini, si stia persuadendo riguardo l’idea di dare via libera al governo gialloverde, a conduzione Movimento 5 Stelle e Lega. Semaforo verde che si potrà dare spostando l’economista Savona dal Ministero dell’Economia, come richiesto dal Presidente della Repubblica, Mattarella. e Fratelli d’Italia potrebbe entrare nel discorso, allargando la maggioranza. “Sto pensando — ha affermato il segretario leghista — di realizzare una proposta di governo con Di Maio e magari anche con Giorgia Meloni che possa risultare ancora più forte di quella precedente. Certo, mi stupisce il cedimento di qualcuno sul nome di Savona, non capisco il cedimento ai ricatti di Angela Merkel. Continuo ad avere una posizione assolutamente responsabile e dunque stiamo ragionando su un’altra ipotesi, ma qualunque decisione sarà presa nel rispetto delle competenze e della figura di Paolo Savona.” (agg. di Fabio Belli)
Governo, qui la cronaca live delle notizie di oggi 31 maggio 2018
SALVINI: “MAI CHIUSO LA PORTA”
Resiste il governo M5S-Lega, anche se la speranza che alla fine l’esecutivo gialloverde riceva l’ok dal presidente Sergio Mattarella, è appesa ad un filo, e questo filo sembrerebbe chiamarsi come sempre Savona. Oggi il leader dei grillini, Di Maio, ha spiegato che il professore economista potrebbe far parte del nuovo governo Conte, ma in un ruolo meno “europeo” come quello del ministro dell’economia. L’ultima parola spetta a Salvini, che in serata è uscito nuovamente allo scoperto, presente a Genova: «Sono l’unico che dal 4 marzo sta lavorando come un dannato per dare un governo a questo paese però un governo con una dignità – ha detto il leader del Carroccio – come stiamo facendo dal 4 marzo faremo la scelta migliore per il paese, delle belle idee in testa ce l’abbiamo». Bocca semi cucita su Savona, anche se si intravede uno spiraglio: «La porta io non l’ho mai chiusa». Secondo quanto rivelato dall’AdnKronos, Salvini non avrebbe preso ancora alcuna decisione ufficiale in merito alla decisione di spostare dall’Economia Savona: domani sarà forse la giornata decisiva. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“SE SALVINI DICE SI’, DOMANI HA L’INTERNO”
Continua il caos governativo in Italia. Nelle ultime ore abbiamo assistito ad uno scenario in continuo cambiamento, e probabilmente si continuerà su questa falsa riga per tutta la notte. L’ultima idea per provare a governare il paese è quella esternata dal leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, che ha proposto il professore Savona, tanto sponsorizzato in particolare dalla Lega per l’Economia, in un nuovo ruolo. Per ora si attende la replica dei vari protagonisti, a cominciare da Matteo Salvini, per arrivare fino al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nel frattempo è uscito allo scoperto il deputato dei pentastellati, Riccardo Fraccaro, Questore della Camera, che ha voluto mandare un messaggio “di pace” al leader del Carroccio, attraverso la propria pagina Facebook: «La proposta di Luigi Di Maio è la migliore opportunità per realizzare il Governo del Cambiamento. Se Matteo Salvini accetta da domani potrà sedersi al Ministero degli Interni e lavorare per la sicurezza degli italiani. Andiamo a governare». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SAVONA TORNA DI MODA
Quando annunciavamo prima in chiusura di aggiornamenti, ora diventa il nodo cruciale che questa notte verrà valutato dalle forze politiche principali: Paolo Savona torna al centro delle discussioni, con Di Maio che propone di tenerlo in squadra dei Ministri ma non all’Economia. «Se ci dobbiamo ritrovare con un governo tecnico perché nella squadra dei ministri c’è un ministro non accettabile al Quirinale allora bisogna fare un ragionamento. Troviamo una persona di eccellente caratura come Paolo Savona e lui rimane con un altro posto nella squadra di governo, ma non uno che si amico delle banche o della agenzie di rating», ha spiegato il leader M5s su Facebook. A questo punto la “palla infuocata” passa a Salvini che deve decidere se far partire il Governo politico oppure quello tecnico con immediato voto. «Non dipende da noi, il M5s ci sta, dipende dall’altra forza politica che fa parte del contratto. Se ci sta chiederemo di richiamare Conte al Quirinale per l’incarico, è una grande occasione», si “giustifica” Di Maio. Di contro, il leader leghista scuro in volto da Sestri Levante fa sapere «Io sono estremamente paziente però la mia pazienza è quasi finita e penso anche la vostra. Nel frattempo le rate del mutuo non hanno pazienza. Quando abbiamo proposto il professor Savona è stato perché era il migliore per fare il ministro dell’Economia. Se Di Maio ha cambiato posizione ne parlerò con lui». Da ultimo, il Colle ha fatto sapere tramite le “consuete fonti di corridoio” di valutare «con grande attenzione» la proposta di Di Maio di spostare Paolo Savona in un ministero diverso dal Mef. (agg. di Niccolò Magnani)
COTTARELLI E MATTARELLA: “ANCORA TEMPO PER MAGGIORANZA POLITICA M5S-LEGA”
Carlo Cottarelli non scioglierà la riserva neanche oggi: il premier incaricato, dopo il terzo incontro informale avvenuto poco fa al Quirinale, ha deciso in accordo con Mattarella che non tornerà in serata per accettare (o rimettere) il mandato affidatogli. Il motivo è semplice, il Colle intende non forzare i tempi e permettere ancora la possibilità di una maggioranza politica per far cominciare questo “benedetto” governo quasi 90 giorni dopo il voto. «l presidente del Consiglio incaricato Carlo Cottarelli non tornerà già questa sera al Quirinale per sciogliere la riserva. Al Colle, si è appreso, Mattarella e Cottarelli hanno deciso insieme di non forzare i tempi per un eventuale governo politico», rilancia l’agenzia pubblicata su Tg Com24. Per la giornata di oggi, lo spread Btp-Bund chiude a 247 punti base dopo i 290 della chiusura di ieri, complice forse proprio per questo lumicino di possibilità ancora aperta di ritornare allo schema giallo-verde con l’aggiunta di Giorgia Meloni come importante “stampella” soprattutto al Senato. A questo punto, stando alle ultimissime di un’ennesima giornata schizofrenica, le ipotesi in campo restano due: un governo tecnico Cottarelli che porti il Paese al voto in autunno, oppure nasce Governo politico con Paolo Savona che potrebbe rimanere nella squadra ma non all’Economia, ha da poco ipotizzato Luigi Di Maio nella sua diretta Facebook. (agg. di Niccolò Magnani)
SALVINI, “OK GOVERNO CON DI MAIO E MELONI”
Il valzer delle possibilità in questo caldo pomeriggio politico si sofferma ora sulle ultime dichiarazioni dei 2 leader del Carroccio e del M5s: prima il giovane capo politico dei grillini lancia l’ultimatum tanto al Colle quanto agli alleati possibili, «o Governo politico, o voto», chiarendo la posizione ufficiale dei 5Stelle (fino alla prossimo giro di vite, ovviamente). Poi lo segue Matteo Salvini che dai comizi per le Amministrative ribadisce la possibilità della “non sfiducia tecnica”, ma apre anche all’unica altra alternativa attuale, «O il governo parte col contratto firmato e approvato dagli italiani nelle piazze, e con la squadra al completo concordata, magari con l’aggiunta di Giorgia Meloni, oppure avrà vinto chi dice sempre No». Intanto le fonti del Quirinale annunciano che Luigi Di Maio è arrivato al Quirinale per una colloquio con Sergio Mattarella di tipo informale: non solo, a seguire ci sarebbe in programma anche un altro vertice sempre al Colle tra il Capo dello Stato e il vicesegretario leghista Giancarlo Giorgetti. E il valzer delle possibilità riparte senza sosta.. (agg. di Niccolò Magnani)
LEGA: “NON SFIDUCIA TECNICA”
Tra tentate intese dell’ultima ora, ritorni al futuro con la riproposizione di Giuseppe Conte a guida di un esecutivo giallo-verde e la volontà ondivaga di andare subito al voto “ma non subitissimo” sono ore convulse dalle parti del Quirinale e dintorni. Nel pomeriggio di oggi può succedere di tutto e diverse ipotesi, anche le più improbabili, paiono essere sul tavolo. Luigi Di Maio, nelle ultime ore, ha fatto capire che la volontà del Movimento 5 Stelle è quella di provare in extremis a dare vita a un Governo politico, altrimenti a suo dire è meglio andare al voto subito. Tuttavia, l’ipotesi di una nuova intesa coi grillini è stata stoppata durante un comizio elettorale in quel di Pisa da Matteo Salvini che considera oramai scaduto il tempo e ha di fatto chiesto al Colle il ritorno alle urne ma non a luglio come si era ipotizzato ma dopo, perché “ci sono le sacrosante ferie degli italiani” e si teme l’incognita dell’astensionismo. Ecco anche perché tra i maggiorenti del Carroccio si fa largo l’idea di una “non sfiducia tecnica” della Lega al Governo neutro che Sergio Mattarella ha chiesto a Carlo Cottarelli di formare, in modo da condurre il Paese alle prossime elezioni e di fare quantomeno la Legge di Bilancio. Al momento, ad ogni modo, non è ancora chiaro come questa proposta leghista si possa realizzare in aula. (agg. di R. G. Flore)
GIORGETTI, “ACCORDO LEGA-M5S? CI ABBIAMO PROVATO”
Mentre lo staff di Carlo Cottarelli conferma che il premier incaricato è ancora al lavoro a Montecitorio in attesa di novità sul fronte del Parlamento per una possibile maggioranza politica trovata, arrivano notizie negative dai diretti interessati. Su tutti, la dichiarazione più di peso arriva da Giancarlo Giorgetti, n.2 della Lega: «Un governo politico? Ci abbiamo provato, non ci siamo riusciti», mentre su possibili voci di un governo di centrodestra lo stesso vicesegretario del Carroccio ammette, «sono solo voci». Sono ripartite intanto le Borse con un +2% del Mib e lo spread che scende sotto 250 punti base, il che mette qualche ora di “congelamento” delle speculazioni internazionale sulla crisi politica italiana: ci vuole però un cambio di passo che indichi al più presto data elezioni e decisione su Governo, tecnico o politico, che possa iniziare a far lavorare il Parlamento sotto stallo da oltre 85 giorni. Da ultimo, Matteo Salvini poco fa dalla Toscana “nicchia” su possibili accordi politici in atto, «Ne prendo atto, grazie dell’informazione. Ho parlato con la gente di Massa fino ad ora e quindi non posso rispondere, non parlo a vanvera». (agg. di Niccolò Magnani)
GOVERNO M5S-LEGA: SALVINI O GIORGETTI PREMIER?
Le ultime notizie sul Governo sono in continuo aggiornamento e ormai non è da escludere più alcuno scenario. Il premier incaricato Carlo Cottarelli ha fatto trapelare che sta aspettando la possibile formazione di un esecutivo politico, con un ritorno di fiamma per l’intesa Movimento 5 Stelle-Lega, con l’aggiunta dell’appoggio di Fratelli d’Italia. Matteo Salvini sembra chiudere a questa ipotesi, sottolineando che “non siamo al mercato”, mentre Luigi Di Maio ha chiesto al presidente della Repubblica di lasciare partire il governo del cambiamento giallo-verde. Il Sole 24 ore sottolinea che tra le ipotesi cresce quella di un nuovo tentativo di fare nascere un governo M5s-Lega guidato non però dal giurista Giuseppe Conte, bensì da un esponente leghista. Due i profili quotati: il segretario del Carroccio Matteo Salvini o il suo braccio destro Giancarlo Giorgetti. Molto dipenderà, da questo punto di vista, sulla posizione di Paolo Savona come ministro dell’Economia: arriverà il via libera del capo dello Stato? Attese novità… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“POSSIBILE MAGGIORANZA POLITICA, ATTENDO”
È di nuovo cambiato tutto almeno due volte nel giro dell’ultima ora: andiamo in ordine cronologico, ci aiuterà. Di Maio ha riaperto ufficialmente la possibilità di un Governo “del cambiamento” con la Lega di Matteo Salvini che però dalla piazza di Pisa rilancia al contrario dicendo che «ormai non siamo al mercato ed è anche un questione di dignità. Abbiamo provato a fare un governo con il centrodestra e poi con i Cinque Stelle ci hanno sempre detto no. Non svendiamo l’Italia», aveva risposto il leader del Carroccio solo un’ora fa nel comizio. Poi però l’ennesima svolta: lo staff del premier incaricato Carlo Cottarelli fa uscire una nota importantissima, che vi riportiamo per intero: «Durante l’attività del Presidente del Consiglio incaricato per la formazione del nuovo Governo sono emerse nuove possibilità per la nascita di un Governo politico. Questa circostanza, anche di fronte alle tensioni sui mercati, lo ha indotto – d’intesa con il Presidente della Repubblica – ad attendere gli eventuali sviluppi». Ebbene, la “maggioranza politica” sarebbe quella di Lega, M5s e forse anche Fratelli d’Italia che potrebbe convincere il Colle ad un governo “di emergenza” per uscire dallo stallo e dalla crisi economica dei mercati attuali e guidare il Paese verso le urne. La Lega poi, in ultimissima analisi, ha fatto uscire una contro-nota in cui spiega che «Dal 4 marzo per dare un governo al Paese abbiamo provato tutto, abbiamo rinunciato alle presidenze di Camera e Senato, alla presidenza del Consiglio. Abbiamo provato la strada con il centrodestra e poi con il M5S. A questo punto non ostacoleremo soluzioni rapide per affrontare le emergenze ma ridiamo la parola agli italiani il prima possibile». (agg. di Niccolò Magnani)
INCONTRO INFORMALE, NUOVO SILENZIO DAL COLLE
Altra fumata nera: il colloquio di Cottarelli da Mattarella è stato il secondo “informale” senza all’uscita la presentazione della lista Ministri del possibile Governo tecnico, e la crisi politica resta attualissima e misteriosa. Nessuno ha comunicato nulla, nemmeno le tempistiche per la formazione di un Governo o tecnico, o Lega-m5s, o Salvini-Di Maio-Meloni o immediate elezioni tra luglio e agosto. Il caos regna nel nostro Paese con la situazione kafkiana di avere dei ministri uscenti che hanno già portato via gli scatoloni e ora si ritrovano nella difficile posizione di non sapere se nei prossimi appuntamenti europei e mondiali l’Italia sarà rappresentata ancora da Gentiloni e Padoan o se invece dal nuovo corso in rampa di lancio. Mentre Cottarelli è rientrato alla Camera dopo l’ennesimo vertice al Colle, lo spread questa mattina ha calato le sue “pretese” tornando a 270 punti base ma è destinato probabilmente a salire ancora qualora lo stallo permanesse anche in questo mercoledì caldissimo, non solo per il meteo. «Per noi Savona è il ministro dell’Economia. Noi riteniamo che il curriculum del professor Savona sia all’altezza di stare in quella squadra di governo ci sembra alquanto poco avveduto il fatto di continuare a ragionare solamente su un nome. Noi abbiamo presentato una squadra di governo perché secondo noi quella è la squadra migliore per portare avanti quel programma», ha spiegato Gianmarco Centinaio, capogruppo della Lega ad Agorà su Rai3. Come dire, se si rilancia il governo gialloverde l’antifona “da inviare” al Colle non cambia. (agg. di Niccolò Magnani)
TORNA DI MODA LEGA-M5S: SI DECIDE OGGI?
E’ caos governo. Non passa giorno in cui la scena politica italiana non regali colpi a sorpresa, e anche nelle scorse ore è successo l’impensabile: stando ad alcune indiscrezioni giornalistiche, il presidente Sergio Mattarella starebbe ripensando al governo composto dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega. Difficile capire il perché di questa retromarcia, forse per via di qualche atto di mediazione esterna, o forse non pienamente convinto che la strada del Tecnico sia quella giusta. Così, questa mattina, il presidente del consiglio incaricato, Carlo Cottarelli, è salito nuovamente al Colle per una visita informale con il Capo dello Stato. Difficile capire cosa si siano detti l’ex commissario alla spending review e Mattarella, e solo nelle prossime ore scopriremo la verità. La cosa certa è che la giornata odierna si preannuncia di nuovo caldissima su questo fronte, e non sono da escludere nuovi colpi a sorpresa nelle prossime ore. Nel frattempo il mondo ci guarda, e i mercati internazionali continuano ad essere agitati, con lo spread Btp-Bund che registra continue oscillazioni. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MATTARELLA FORSE CI RIPENSA…
Mattarella ripensa a un governo a guida Conte e sarebbe disposto a digerire anche Paolo Savona ministro dell’Economia, mentre Di Maio archivia l’ipotesi dell’impeachment e il tempo sembra tornare indietro di 48 ore. Ipotesi e suggestione incredibile, ma Carlo Cottarelli sembra davvero essere stato messo in fuorigioco dagli ultimi eventi. E in attesa di scoprire se le consultazioni di oggi partoriranno un nuovo Governo e una lista di ministri per il Paese, facciamo un passo indietro per capire meglio cosa sta succedendo Quella di ieri è stata una giornata ricca di sorprese, oggi mercoledì 30 maggio 2018 è attesa la definitiva svolta. Domenica è saltata l’ipotesi di un esecutivo targato Lega-Movimento 5 Stelle, con il veto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella su Paolo Savona al Ministero dell’Economia che ha portato alla fumata nera. Ieri il capo dello Stato ha incaricato l’economista Carlo Cottarelli per un governo balneare, necessario per portare il Paese fino a nuove elezioni. Ieri era attesa la consegna della lista dei ministri, ma Cottarelli ha lasciato il Quirinale senza rilasciare alcun tipo di dichiarazione. Per oggi è atteso un nuovo incontro formare con Sergio Mattarella e nelle ultime ore si è parlato della possibile rinuncia, con la remissione del mandato. L’unico partito disposto a votare la fiducia, il Pd, si è tirato indietro e le forze politiche si sono trovate concordi su un ritorno al voto immediato. Dal Colle sono subito giunte smentite sul possibile forfait del premier incaricato, che “ha semplicemente bisogno di più tempo per approfondire alcuni nodi legati alla lista dei ministri”, riporta il Corriere della Sera citando il Quirinale.
GOVERNO LEGA-M5S, MATTARELLA CI RIPENSA?
E ieri sera l’ennesimo colpo di scena, con indiscrezioni giornalistiche che hanno rivelato che potrebbe tornare in auge l’ipotesi di un esecutivo Lega-Movimento 5 Stelle. Luigi Di Maio, dopo aver sottolineato che l’impeachment per Sergio Mattarella “non è più sul tavolo”, ha chiesto di lasciare partire il “governo del cambiamento” senza più tergiversare. Matteo Salvini ha ribadito che dal suo punto di vista il Presidente della Repubblica ha commesso un errore a porre il veto su Paolo Savona. Ed ecco la bomba: il capo dello Stato in queste ore sta valutando un passo indietro, con il via libera al governo Giuseppe Conte e a Paolo Savona al ministero dell’Economia. E c’è di più: un possibile rimescolamento delle carte tra le due forze politiche, con Matteo Salvini che potrebbe essere il primo ministro dell’esecutivo. A rinforzare lo scenario è giunto l’appello di Giorgia Meloni che, dopo aver chiesto il mandato per il Centrodestra, ha sottolineato che “Fratelli d’Italia è pronto a entrare a fare parte della maggioranza Lega-M5s”.
NUOVE ELEZIONI, LE POSSIBILI DATE
Al momento comunque l’ipotesi più quotata è quella di un ritorno alle urne immediato, anche se non è ancora chiara la possibile data. Matteo Salvini si è detto contrario al voto a luglio, mentre il Partito Democratico, per bocca di Andrea Marcucci, ha sottolineato che “si può fare un decreto per votare entro la fine di luglio”. Sulla stessa linea d’onda il leader M5s Luigi Di Maio: “subito al voto”, il suo commento nel corso di un comizio a Napoli. Come sottolineato dai colleghi del Corriere della Sera, il lasso di tempo utile per chiamare alle urne gli italiani è tra il 9 settembre e il 7 ottobre 2018, qualora il governo guidato da Carlo Cottarelli non otterrà la fiducia. E’ da escludere, per il momento, che la macchina si metta in moto in piena estate e che le elezioni si svolgano nel mese più caldo dell’anno, anche perché l’estensione sarebbe altissima. Pressochè impossibile, infine, andare al voto a fine luglio: servirebbe lo scioglimento delle Camere nel corso delle prossime ore.