Dopo il premier Renzi è il ministro Maria Elena Boschi a parlare del referendum trivelle a pochi giorni dal caso scoppiato sul ministro Guidi e che con delle intercettazioni “tira in ballo” anche la super-ministra per i Rapporti con il Parlamento. Il Governo fa scuso sul voto continuando nella linea dell’astensione ma deve fare i conti con l numerose polemiche che le opposizioni e le associazioni ambientaliste vengono mosse, per presunti interessi con le lobby del petrolio che il caso di Tempa Rossa dell’Eni ha evidenziato all’attenzione pubblica. «Con l’emendamento abbiamo solo fatto la cosa giusta per l’Italia, non sapevo degli interessi di Gemelli», il compagno dell’ormai ex ministro Federica Guidi. Il provvedimento sulle estrazioni petrolifere in Basilicata era atteso dal 1989 e secondo la Boschi era sacrosanto. Quando poi l’Ansa le chiede se l’azione giudiziaria di questi giorni sia legata al referendum trivelle per ostacolare il governo che aveva espresso la sua astensione, il ministro risponde «Non lo credo e non ci voglio credere: sono due cose disgiunte”.
Torna a parlare del referendum trivelle il premier Matteo Renzi e lo fa intervenendo, ieri, a Classe democratica, la scuola di formazione politica del Pd. La consultazione referendaria si svolgerà il prossimo 17 aprile per decidere se interrompere o proseguire le trivellazioni in alcune aree del Mediterraneo entro le 12 miglia dalla costa. Del tema del referendum trivelle dovrà occuparsi domani la direzione del Partito Democratico. Intanto Renzi ha ribadito, come riportato da La Repubblica, che “si può discutere sul non fare impianti entro le 12 miglia, ma credo sia giusto dove ci sono questi impianti mantenerli in funzione”. Da parte sua ieri anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha riaffermato la sua contrarietà agli impianti entro le 12 miglia dalla costa, sottolineando, come riferito dal Corriere Salentino che “si deve approvare anche una legge sui partiti che garantisca la democrazia interna e impedisca, ad esempio, che venga dato un indirizzo di astensione al referendum trivelle senza che nessun organo di partito ne abbia discusso o abbia deliberato in tal senso”.