S torna a parlare di Brexit nei sondaggi elettorali politici di tutta Europa con la novità che ci racontiamo qui sotto, ovvero che l’uscita del Regno Unito dall’Ue sia al momento più alta tra gli inglesi intervistati che non la scelta di marca europeista. Ma secondo un altro sondaggio prodotto questa volta in Francia da Odora e pubblicato da Le Parisien, sono paradossalmente più in francesi che desiderano la Brexit che non gli inglesi stessi. Secondo i sondaggi prodotti nei cinque maggiori Paesi europei in vista del referendum britannico del prossimo 23 giugno e solo il 54% dei transalpini vuole l’uscita della Union Jack dalla Ue, contro il 55% degli stessi inglesi. I cittadini britannici però possono consolarsi col fatto che il 62% dei cittadini europei vuole che il No alla Brexit rimanga tale, alzando il dato rispetto alle indicazioni di voto fornite da un altro portale statistico, questa volta inglese, che trovate qualche riga più sotto. Insomma, della serie come titola Le Parisien, «Gli inglesi fuori dall’Europa? No grazie!».
Nel periodo di silenzio pre-elettorale in Italia, vi proponiamo gli ultimi sondaggi politici elettorali che arriva dall’Europa con il grande appuntamento della Brexit, il referendum sull’uscita o meno della Gran Bretagna dall’Ue del prossimo 23 giugno. L’ultima rilevazione di voto, realizzata dall’istituto Opinium e pubblicata dall’Observer (il domenicale del Guardian) vede i sostenitori della Brexit in vantaggio clamoroso sugli europeisti: 43% per gli euroscettici contro il 39%. Il grosso del mistero resta sul 18% di indecisi largamente determinante, specie per la fascia d’età degli incerti, che vede i giovani a circa metà del campione (dai 18 ai 34 anni). Secondo questi dati portati all’attenzione delle agenzie europee, raccontato un duro colpo contro la politica di David Cameron, impegnato nella fortissima campagna elettorale a favore del sì all’Unione Europea. Il suo governo è come il risultato del sondaggio, una sostanziale spaccatura con una parte dei suoi ministri e con buona parte del suo Partito Conservatore che sono sempre di più verso la Brexit. Che l’aiuto arrivi dal leader laburista Jeremy Corbin, in maniera inaspettata ovviamente, per trovare una nuova stabilità e non gettare l’Inghilterra (e l’Europa) in un possibile caos istituzionale.