Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi interviene, in un messaggio ai Promotori della libertà, sul caso Ruby e l’iniziativa dei giudici milanesi.
Silvio Berlusconi in un messaggio inviato ai Promotori Libertà, passa all’attacco dei giudici che lo vorrebbero condannare per prostituzione minorile e concussione e denuncia: «i magistrati cercano di sovvertire il voto popolare». Secondo il premier nel corso del caso Ruby è stata messa in piedi un’operazione degna della lotta alla «mafia e la camorra». Per Berlusconi, poi, sarebbero state commesse «violazioni di legge incredibili», «contro i più elementari principi costituzionali».
Si riferisce al fato che «la mia casa di Arcore è stata sottoposta a un continuo monitoraggio che dura dal gennaio del 2010 per controllare tutte le persone che entravano e uscivano e per quanto tempo vi rimanevano». Il presidente del Consiglio si mostra sicuro di sé: «Vorrei andare subito dai giudici», spiega. «Ma non posso presentarmi da giudici che non hanno competenza né funzionale né territoriale. I pm di Milano, non sono legittimati ad indagare».
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Tornando all’iniziativa dei pm, «questo comportamento – ha commentato – è gravissimo anche per il comune cittadino perché gli toglie qualsiasi possibilità di privacy. Tutto questo potrebbe capitare a chiunque di voi». Per contrastare l’azione dei magistrati politicizzati, il premier annuncia: «Il Parlamento farà le riforme necessarie per garantire che qualche magistrato non possa più cercare di far fuori illegittimamente chi è stato eletto dai cittadini».
Su Ruby, infine, rassicura: «Questa ragazza ha dichiarato agli avvocati e mille volte a tutti i giornali italiani e stranieri che mai e poi mai ha avuto rapporti sessuali con me e che si era presentata, creduta da tutti come risulta da numerosissime testimonianze, come una egiziana ventiquattrenne, inoltre sia lei sia il suo avvocato hanno radicalmente smentito di aver richiesto o ricevuto offerte di denaro»