Il leader del Carroccio Umberto Bossi ha risposto con una pernacchia alla richiesta di Fli di prorogare di sei mesi l’emanazione del decreto legislativo sul federalismo municipale. E’ la seconda volta, come si evince da un video di Youtube.
Sarà che con Fini ha un particolare Feeling, un canale comunicativo privilegiato, almeno. Sta di fatto che con lui – e ormai, per estensione, con tutti gli esponenti del terzo polo di cui Fini fa parte, e specialmente con Fli – le parole, a volte non servono. Basta uno sguardo per intendersi. Anzi, una pernacchia. Per la seconda volta il leader del Carroccio risponde senza mezzi termini – anzi, senza alcun termine – ad all’irritazione provocatagli dal solo sentir nominare certi personaggi. Le premesse: il Consiglio dei ministri, in mattinata, aveva deciso di prorogare di una settimana l’emanazione del decreto legislativo sul federalismo municipale. «E’ andata bene, c’è solo qualche giorno per leggere gli emendamenti», aveva commentato Bossi, dicendosi convinto che, in ogni caso, passerà e ribadendo, «Se ci sono i numeri si può andare avanti, altrimenti c’è sempre il voto».
Ma una settimana, per il terzo polo, è troppo poco. E così Fli chiede una proroga di 6 mesi della delega, in scadenza il 21 maggio, della legge 42 che introduce il federalismo. E Bossi, interpellato a Montecitorio sulla richiesta di Fli dai cronisti, ha preso il microfono di un giornalista della radio e, sorridendo, ha risposto con una pernacchia. Il precedente era stato alla vigilia del voto di fiducia sui cinque punti programmatici del governo, il giornalista li chiese di commentare il fatto che Fini non aveva intenzione di dimettersi. Un’altra pernacchia.
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