Dopo il mare di polemiche, soprattutto interne al Movimento, scatenato dal post pubblicato ieri intitolato “I maestrini dalla penna rossa”, Beppe Grillo si vede costretto a intervenire per placare gli animi. Ecco allora comparire sul blog il nuovo post “Ccà nisciuno è fesso”, con tanto di foto di Totò che fa il gesto dell’ombrello, in cui il leader M5S spiega: “Non credo di aver offeso il professor Rodotà” e le parole utilizzate ieri (“ottuagenario miracolato dalla Rete”) “le ha dette lui stesso in una telefonata con me”. Rodotà “appartiene alla sinistra”, continua a scrivere Grillo, “è stato presidente del Pds, poi messo in un angolo come un ferrovecchio dall’attuale dirigenza pdmenoellina che, a presidenziali aperte, non ha ritenuto di fargli neppure una telefonata, ma anzi gli ha chiesto il ritiro della candidatura attraverso sua figlia. Rodotà non è il presidente del M5S, ha un’altra storia politica, che coerentemente, mantiene. La sua onestà non è in dubbio e neppure la sua intelligenza. Non per questo posso assistere impassibile alla costruzione di un polo di sinistra che ha come obiettivo la divisione del M5S in cui lui si è posto, volente o nolente, informato o meno, come punto di riferimento”. Il M5S “è una forza popolare che è del tutto indifferente alle sirene della sinistra e della destra che in realtà sono la faccia della stessa medaglia”. “Ma se il professor Rodotà aveva delle critiche da farmi – conclude Grillo – forse poteva alzare il telefono, lo avrei ascoltato. Invece ha scelto il Corriere della Sera per una critica a tutto campo a pagina intera subito dopo le elezioni amministrative”.