La legge 184 su adozione e affido – dopo tutto il clamore che ha suscitato la legge sulle unioni civili, con l’elemento della stepchild adoption a lungo dibattuto e alla fine stralciato nel testo uscito dal Senato – torna di attualità dopo le parole negli scorsi giorni del Ministro Enrico Costa che ha paventato la possibilità di cambiare la legge rendendo con molte meno procedure e più aiuti. «Per l’ottenimento di un buon risultato la scelta migliore è quella di mettere da parte elementi divisivi come la stepchild adoption, credo che il testo uscito dal Senato sia un buon punto di partenza per cambiare la legge generale sulle adozioni, occorre sempre gradualità». Risponde il forum delle famiglie che prova a mettere qualche “puntello” e sopratutto a ribadire cosa di importante e vitale è alla base della legge 184: «Siamo fermamente convinti che debbano essere mantenuti i requisiti previsti dall’articolo 6 della legge 184 del 1983: solo così un bimbo non rischia di diventare un oggetto di diritti ma resta un soggetto di diritti». Questo è lo snodo fondamentale: per il governo, e le parole del ministro Costa, si conferma l’intento di preservare sempre l’interesse del minore ma si è anche visto che in nome di una discussione politica e di un’alleanza in più si può sempre ricorrere all’uso più immediato e “demagogico” dell’interesse per le famiglie e le coppie che vogliono avere figli. «La nostra lunga esperienza dimostra che il bene per un minore, sopratutto quando è segnato da una storia difficile, è di crescere in una famiglia con un padre e una madre uniti da un rapporto stabile. Evitiamo fughe in avanti, le legge su adozione e affido si può migliorare in alcune piccole parti, ma l’impianto generale che mette al centro il bambino e non l’adulto, va preservato», conclude la note del Forum delle Associazioni Famigliari.