PIAZZA AFFARI, LA CHIUSURA
La Borsa Italiana chiude in calo dello 0,42% e sul listino principale troviamo in rialzo Atlantia (+0,57%), Azimut (+0,23%), Brembo (+7,91%), Buzzi (+1,39%), Campari (+1,39%), Cnh Industrial (+1,1%), Enel (+0,94%), Eni (+0,15%), Exor (+2,33%), Fca (+0,31%), Ferrari (+0,68%), Leonardo (+0,61%), Luxottica (+0,85%), Moncler (+1,72%), Poste Italiane (+0,64%), Prysmian (+0,74%), Recordati (+1,87%), Saipem (+0,09%), Stm (+3,2%), Telecom Italia (+0,58%), Tenaris (+1,32%) e Terna (+0,07%). Banca Generali chiude invece invariata. I ribassi più ampi sono quelli di A2A (-0,87%), Banco Bpm (-6,15%), Bper (-7,62%), Ferragamo (-1,7%), Fineco (-2,29%), Generali (-2,19%), Intesa Sanpaolo (-1,41%), Mediaset (-5,53%), Mediobanca (-1,84%), Ubi Banca (-3,77%), Unicredit (-3,43%), Unipol (-1,3%) e UnipolSai (-1,79%). Fuori dal listino principale Inwit chiude con un +9,48%, mentre Energy Lab cede l’11,9%. Il cambio euro/dollaro sale verso quota 1,235, mentre lo spread tra Btp e Bund scende a 136 punti base.
PIAZZA AFFARI, AGGIORNAMENTO DELLE 14:45
La Borsa Italiana cede l’1,1% e sul listino principale troviamo in rialzo Brembo (+3,4%), Buzzi (+0,3%), Campari (+0,8%), Cnh Industrial (+0,6%), Exor (+2%), Leonardo (+0,3%), Luxottica (+0,1%), Moncler (+1,2%), Poste Italiane (+0,1%), Prysmian (+0,7%), Recordati (+1,7%), Stm (+1,3%), Telecom Italia (+0,7%), Tenaris (+0,1%) e Yoox (+0,1%). I ribassi più ampi sono quelli di A2A (-2%), Banco Bpm (-5,9%), Bper (-6,8%), Ferragamo (-1,3%), Fineco (-1,6%), Generali (-2,1%), Intesa Sanpaolo (-2,2%), Mediaset (-6,3%), Mediobanca (-1,8%), Saipem (-1,8%), Snam (-1,7%), Terna (-1,5%), Ubi Banca (-4,6%), Unicredit (-2,5%), Unipol (-1,3%) e UnipolSai (-1,7%). Fuori dal listino principale Inwit sale del 7,7%, mentre Energy Lab cede il 7,1%. Il cambio euro/dollaro si trova poco sopra quota 1,23, mentre lo spread tra Btp e Bund si attesta a 139 punti base.
PIAZZA AFFARI, AGGIORNAMENTO DELLE ORE 9:15
I risultati delle elezioni 2018 si fanno sentire sulla Borsa italiana. Gli investitori si aspettavano due scenari: l’affermazione del centrodestra o la possibile di una “grande coalizione” per isolare i “populismi” di Movimento 5 Stelle e Lega. Invece sono stati proprio questi due partiti a sfondare. Inoltre, non sembra esserci possibilità di formare una maggioranza, a meno di non ipotizzare un’alleanza tra M5S e Lega: cosa che certamente spaventa i mercati. I primi scambi sono quindi contraddistinti dalle vendite, anche se non forti. Il Ftse Mib cede lo 0,8% e sul listino principale troviamo in rialzo solo Cnh Industrial (+0,2%), Exor (+0,9%), Italgas (+0,4%), Leonardo (+0,3%), Luxottica (+0,1%), Moncler (+0,8%), Recordati (+0,3%), Stm (+0,3%) e Tenaris (+1%). Tra i ribassi si nota il -5,5% di Mediaset. Male anche le banche: Banco Bpm (-3,6%), Bper (-2,2%), Intesa Sanpaolo (-1,8%), Ubi Banca (-2,8%) e Unicredit (-1,8%). In calo deciso anche Saipem (-2,6%). Fuori dal listino principale Juventus FC guadagna il 4,6%, mentre Prismi cede il 5,2%. Il cambio euro/dollaro si attesta a quota 1,23, mentre lo spread tra Btp e Bund schizza a 140 punti base.
LA REAZIONE DI PIAZZA AFFARI AL RISULTATO DELLE ELEZIONI
La Borsa italiana oggi dovrà fare i conti più con eventi politici che con dati macroeconomici. Ieri, infatti, si è tenuto il referendum tra gli iscritti alla Spd per dare il via libera al Governo di Grande coalizione, oltre che le elezioni politiche italiane. Sarà interessante vedere se all’apertura di Piazza Affari si capirà se qualcuno è riuscito a ottenere i voti necessari a governare. A livello puramente macroeconomico, invece, alle 11:00 saranno rese note le vendite al dettaglio nell’Eurozona per il mese di gennaio: le attese sono per un incremento dello 0,7%, in netto miglioramento rispetto al calo marcato di dicembre. Alle 16:00, invece, dagli Stati Uniti, l’indice Ism non manifatturiero per il mese di febbraio: gli analisti prevedono un dato pari a 59,4 punti, in ribasso di 0,5 punti rispetto al mese precedente.
La settimana passata non si è chiusa bene per Piazza Affari, che venerdì ha perso il 2,39%, portandosi a 21.912 punti. Nessun titolo del listino principale ha chiuso in territorio positivo. A picco Ferrari che ha ceduto il 3,69% e Fiat che ha perso il 5,72%. Male tutti i titoli bancari che hanno ceduto tutti oltre il 2% con l’eccezione di Bper che ha perso lo 0,83%. Secondo gli analisti, a pesare in particolare sull’andamento dei listini è stata la decisione di Trump di imporre dazi sulle importazioni di dazi di ferro e acciaio. Si teme quindi un ritorno al protezionismo e alle guerre commerciali. Lo Spread fra Btp e Bund è calato a 131 punti base. In lieve calo anche il rendimento del Btp decennale all’1,96%.