Il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna ha rinfacciato ad una giornalista zelante dell’Unità di scrivere per un giornale che sfrutta il corpo delle donne a fini pubblicitari. La giornalista, a sua volta, le ha rinfacciato il calendario di alcuni anni fa.
Scontro a Palazzo Chigi – nel corso della conferenza stampa sul tema dello sfruttamento della donna nella pubblicità – tra il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna e una giornalista dell’Unità. La giornalista ha chiesto al ministro cosa ne pensasse del danno di immagine provocato dal caso Ruby; «Non spetta a me – è stata la risposta della Carfagna – dare un giudizio morale su comportamenti di cui non si ha certezza. Aspettiamo di vedere se quello che si legge sui giornali corrisponde a verità». Il ministro è poi passata a parlare delle «ragazze intercettate senza che ve ne fosse bisogno, senza denuncia e senza notizia di reato» e di «una campagna mediatica basata su intercettazioni che aspettano ancora di essere verificate».
Quando la giornalista ha chiesto una precisazione, la Carfagna, irritata, ha replicato: «Lei scrive per un giornale che tenta di fare la morale con le cronache, ma ha utilizzato il corpo della donna per farsi pubblicità». Il riferimento, in effetti, è calzante: con la nuova dirigenza De Gregorio, per rilanciare il quotidiano, era stata lanciata una pubblicità in cui era ritratto in primo piano il “lato B” fasciato da una minigonna di una modella.
A quel punto, la giornalista ha ritirato fuori, rinfacciandogliela, la storia calendario che la Carfagna fece alcuni anni fa. «Sono foto che risalgono a 12 anni fa e che non ho mai rinnegato – ha concluso il ministro – non vedo cosa centrino con la campagna che presentiamo oggi».
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