Sembra che Renzi stia scaldando in muscoli in attesa del tracollo definitivo di Bersani e, magari, persino del Pd. Se fino a pochi giorni fa è rimasto in disparte, attendendo il cadavere del suo nemico passare lungo il fiume, ora pare tornato in campagna elettorale. Dopo l’ospitata ad Amici (che dovrà ancora andare in onda) il sindaco di Firenze, intervenendo durante le celebrazioni per i 120 anni della Camera del Lavoro della sua Città, si è detto convinto del fatto che siamo «vivendo una situazione politico istituzionale in cui stiamo perdendo tempo». Insomma, noi siamo fermi, mentre «il mondo ci chiede di correre a velocità doppia». Per farsi meglio capire, ha parlato della sofferenza indotta a tutti i comuni d’Italia da un «patto di stupidità-stabilità». Il rottamatore ha proseguito denunciando l’incapacità della politica di produrre soluzioni che è in grado di realizzare concretamente. Un bel problema, se si considera che gran parte delle imprese stanno per chiudere. Serve, quindi, «credibilità politica e risposte sui temi del lavoro o rischiamo di perdere la strada per tornare a casa: ormai bisogna prendere atto che la clessidra e agli sgoccioli». Nonostante le premesse, Renzi ha confessato di non aver la ricetta in tasca per rilanciare l’occupazione o consentire alle imprese di riprendersi. Quel che è certo, ha concluso, è che senza credibilità politico-istituzionale «rischiamo di perdere la strada per tornare a casa».