Caro direttore,
sono dunque stato assolto per la quattordicesima volta “perché il fatto non sussiste” da accuse infamanti: corruzione, inquinamento ambientale, favoritismi. Eppure, come il sussidiario ha profetizzato ieri, nessuno dei giornaloni e delle televisioni che mi hanno buttato addosso per anni tonnellate di fango ha voluto darne notizia.
Non piango su di me, io proseguo la battaglia, perché ci credo e perché tanti, tantissimi amici continuano a essermi vicini e a credere in quanto di buono hanno visto per diciotto anni in Lombardia e non alle bufale del circo mediatico-giudiziario. Ma la questione giustizia dovrà essere affrontata rapidamente dal Parlamento, se vogliamo che la democrazia non soccomba.
Questa volta la mia battaglia elettorale è davvero dura, e l’esito è davvero legato alla scelta di quanti mi vogliono bene.
Sono candidato come capolista al Senato in Lombardia per “Noi con l’Italia-Udc”: candidato senza paracadute.
Siamo un partito nato dall’aggregazione di alcuni partiti preesistenti, movimenti, liste, personalità che si sono unite — in tempi di disgregazione — per offrire una possibilità di voto intelligente e utile agli elettori moderati e cattolici.
Qual è la nostra caratteristica fondamentale? Noi vogliamo rappresentare il centro dello schieramento politico, e come in tutta Europa il centro è alleato con la destra e il centrodestra. E come la storia insegna, le battaglie politiche decisive si combattono e si vincono al centro: senza il centro in Italia non si vince e soprattutto senza il centro non si governa. Siamo il centro non solo dal punto di vista del posizionamento, ma soprattutto dei contenuti: siamo cattolici, popolari, liberali e riformisti, crediamo nell’attualità della dottrina sociale cristiana, crediamo nell’economia sociale di mercato.
Vogliamo una politica che riconosca la centralità delle persone, che persegua come obiettivo una società più giusta, che garantisca una vera libertà di scelta in ogni campo.
Questione prioritaria è per noi la famiglia, svillaneggiata e penalizzata in tutti i modi in questi anni, con la tragica conseguenza del crollo verticale delle nascite e di un’Italia sempre più vecchia. Invece le famiglie, e soprattutto le famiglie con figli, sono realmente il cuore della società. La riforma fiscale che proponiamo (flat tax) partirà dall’abbattimento delle tasse per la famiglia, proporzionalmente al numero dei figli e alla presenza di disabili o anziani non autosufficienti.
Altrettanto centrale per noi è l’impegno sul versante dell’educazione, con la realizzazione di una vera autonomia per scuole e università, e il riconoscimento pieno e concreto della libertà di educazione.
Altro tema fondamentale, il lavoro. Per rispondere alla disoccupazione di tanti giovani, ma anche di tanti quarantenni e cinquantenni, vogliamo aiutare le imprese che creano occupazione, con il sostegno al credito, la riduzione della pressione fiscale, il potenziamento del fondo di garanzia delle Pmi, lo sviluppo del piano Industria 4.0 e la reintroduzione dei voucher, per consentire forme di lavoro accessorio e combattere il lavoro nero.
Non posso evidentemente elencare tutti i punti del nostro programma. Mi si lasci solo dire che molte di queste politiche le abbiamo realizzate o avviate in Lombardia nei 18 anni della mia presidenza, con il buono scuola, il fattore famiglia, il fondo Nasko per contrastare concretamente l’aborto e il fondo Cresco, lo sviluppo del welfare e dei servizi, le varie forme di sostegno alle imprese e alla formazione di qualità: realizzando concretamente la sussidiarietà e garantendo la libertà di scelta.
Ecco perché credo che il mio partito e io stesso possiamo meritare fiducia. Ecco perché credo che il 4 marzo sia utile dare peso con il voto a una forza autonoma, libera, critica, capace di contrapporsi con forza alla sinistra e al populismo dei 5 Stelle, ma anche alle sparate estremiste e ai vuoti proclami presenti nel centrodestra. Dare forza a “Noi con l’Italia-Udc”.