Matteo Salvini lancia un tweet contro il Canone Rai 2016 in bolletta. Il leader della Lega Nord, “accusato” nei giorni scorsi proprio dal popolo di Twitter di non aver preso una posizione chiara sulla tassa tv, cancella ogni dubbio in merito scrivendo: “A Renzi e amici oltre il 65% del tempo dei Tg della RAI. #CanoneRai in bolletta? Se lo paghino #Renzi e i suoi amici!”. Salvini la scorsa settimana era stato anche protagonista di un piccolo battibecco con Chicco Testa durante la trasmissione diMartedì, a proposito proprio degli aspetti poco chiari e non compresi dagli italiani sulle modalità di pagamento del canone Rai.
Duro attacco dal blog di Beppe Grillo alla Rai, con lo slogan #IoSpengoLaRai. “La Rai è diventata una televisione fascista – si legge – che censura su tutti i tg le notizie scomode per il governo che ne ha nominato i vertici come in Polonia, se la paghi il Pd con i suoi rimborsi elettorali. Possono costringerci a pagarla infilandola in bolletta, ma non possono costringerci a guardarla”. Da qui l’invito a non guardare le trasmissioni della tv pubblica. Il post evidenzia in particolare due notizie “censurate” dai Tg Rai (e riportate invece dal Tg La7): le dimissioni del sindaco (sostenuto dal Pd) di Brescello Marcello Coffrini; il fatto che Luca Vecchi (Pd), sindaco di Reggio Emilia, vive in una casa comprata da Macrì, arrestato in un’operazione contro la ‘Ndrangheta.
Il fronte del no al canone Rai arriva anche tra i politici, non solo a livello nazionale, ma anche territoriale. Domenico Capezzoli responsabile Regionale Lab. Sociale e Disabilità, membro del direttivo provinciale di Lucca e coordinatore nel comune di Capannori dell’Italia dei Valori, ha infatti con un tweet deciso di sostenere una petizione on line contro il canone Rai 2016 in bolletta. Una petizione che dalla scorsa settimana è molto segnalata tra gli utenti di Twitter e che ha ormai raggiunto le 42.000 adesioni. Il prossimo obiettivo è quello di arrivare a quota 50.000. Ovviamente non si tratta dell’unica petizione, ma a differenza di altre promosse da associazione dei consumatori, questa è stata avviata da un privato cittadino.
Nuovo ingresso in Rai, che avrà certamente un compito non facile dopo la novità del canone in bolletta. Come riporta Il Corriere della Sera di oggi, infatti, Giovanni Parapini è il nuovo responsabile comunicazione. Il fondatore di Aleteia Communication prende il posto di Costanza Esclapon e anche la delega sulle relazioni istituzionali e internazionali ora in campo ad Alessandro Picardi. Nell’articolo si legge che “la direzione generale Rai vede nel ruolo di Parapini un momento strategico del cambiamento dell’azienda. Sul piano della comunicazione mediatica, l’abbandono dell’immagine della Rai come luogo di conflitti politici e di faide per le poltrone. E la riproposizione del concetto di servizio pubblico, anche per quanto riguarderà le future campagne di immagine. La scommessa non si annuncia semplice, soprattutto dopo l’inserimento del canone nella bolletta delle utenze elettriche”.
Era già stato detto che una delle richieste delle associazioni dei consumatori, dopo le situazioni poco chiare determinate dalla novità del canone Rai 2016 in bolletta, era quella di avere un numero verde da contattare al posto di quello a pagamento segnalato sul sito dell’azienda della tv pubblica. E c’è chi ha pensato di andare oltre le richieste, finora non soddisfatte, presentando una denuncia all’Antitrust. Asso-consum, associazione per la difesa dei consumatori, ritiene infatti che, in mancanza delle direttive dell’Agenzia delle Entrate, il call center della Rai non possa fornire delle informazioni esaustive ai cittadini. Tuttavia una chiamata da rete mobile costa 50 centesimi al minuto più lo scatto alla risposta e Asso-consum ha constatato che mediamente la durata di una telefonata non è inferiore ai cinque minuti. Senza dimenticare che prima di parlare con un operatore c’è un periodo di attesa. Questo vuol dire che i consumatori spendono per avere delle informazioni che poi non sono complete. Per Asso-consum è una forma di truffa ai danni del cittadino.
Un nuovo canone Rai che da questo 2016 partirà in bolletta: benissimo, per tanti ancora non sono chiare tutte le particolarità e il governo dovrà ancora fornire tutti i dati per poter comprendere le operazioni necessarie per il nuovo abbonamento al servizio pubblico. Se però poi capita il caso in cui il segnale non arriva, dover anche pagare il canone in bolletta non è certamente un fatto “simpatico”: così accade nel paesino di Vodo, in Veneto, dove la qualità del segnale Rai è davvero pessima. Scende in campo dunque l’amministrazione comunale che pretende dalla Rai di poter pagare il canone solo se la qualità nella ricezione dei programmi dovesse essere all’altezza. La quesitone sarà dibattuto nel prossimo consiglio comunale, annunciano i colleghi del Gazzettino: a soffrire maggiormente sono gli abitanti di Peaio, frazione di Vodo, per via delle numerose frane occorse in estate 2015 per via della furia dell’Antelao. «È una zona scoperta e la gente continua a lamentarsi con noi, facciamo questa mossa per evidenziare il disagio dei nostri cittadini con la speranza che si trovino delle soluzioni», afferma alla stampa il vice sindaco. Una situazione molto particolare che non sarà l’unica in Italia: cosa rispondere lo stato e la televisione pubblica su questo punto?
Molto singolari certe proteste contro il Canone Rai 2016 che da giugno saranno pagate in bolletta: gli italiani sono sempre più insofferenti alla tassa del canone per il servizio pubblico e gli spot che continuano a “martellare” sulle varie reti Rai in questi giorni non stanno certo piacendo. Ecco però a Trento una protesta forse tra le più singolari: «Cara Rai, ti regalo il mio televisore per qualche nuovo utente perché sono sicuro di non arrivare fino a luglio a sopportare un’infinità di vuole al giorno lo spot sul canone Rai», questo il cartello, con tanto di Tv affianco, che un cittadino ha esposto davanti alla sede della Rai a Trento. Il problema per Ivano Levighi, il cittadino “protestante”, è che quello spot viene trasmesso troppi volte al giorno nel corso della giornata: la scelta del protesta è singolare ma arriva al punto di un canone Rai che viene continuamente annunciato in tv per poter farlo pagare dalla prossima estate. Ecco il suo commento, intervistato da L’Adige: «Tutti mi hanno dato ragione e mi hanno appoggiato convenendo con me che, il numero di volte che lo spot viene trasmesso, fa sorgere il dubbio che la Rai creda piuttosto stupidi i suoi telespettatori. Quindi io dico che l’abbiamo capito come si pagherà il canone, ma ora basta spot!». Dubitiamo che venga ascolta, questo simpatico cittadini trentino.
La decisione del Governo Renzi di inserire in bolletta il pagamento del canone Rai a partire da questo 2016, ha sollevato un vero e proprio polverone visto che con questa variazione va, di fatto, ad azzerare almeno teoricamente la forte evasione fiscale. Inoltre, ci sono tante questioni poco chiare ai contribuenti con molti di loro che temono di dover pagare il canone non solo per la prima ma anche per la seconda. In realtà la legge prevede che il canone deve essere applicato sull’immobile dove il contribuente ha la residenza anagrafica e lo copre, insieme a tutti i componenti del nucleo familiare, per tutti gli altri immobili di proprietà. Tuttavia nel caso in cui un coniuge oppure un componente del nucleo familiare dovesse avere residenza nella seconda casa, ecco allora che il canone dovrà essere pagato. Insomma, occorre fare molto attenzione alla residenza e soprattutto a quella dichiarata al fornitore di energia elettrica in quanto è questo dato che farà fede.
“Da quest’anno pagare il canone tv sarà molto più semplice, come accendere la luce”. Questa è la frase che apre lo spot con cui la Rai da alcuni giorni ha cominciato a informare gli italiani sulla novità introdotta dalla Legge di stabilità. Un’azione un po’ “tardiva”, forse giunta più dopo le proteste di alcune associazioni di consumatori che non per un’iniziativa “lungimirante” dell’azienda televisiva. Basti pensare che, nonostante il Governo avesse varato la manovra a metà ottobre e il via libera parlamentare fosse arrivato a metà dicembre, ancora negli ultimi giorni del 2015 sul sito della Rai si parlava del pagamento del canone tramite il classico bollettino.
A parte questo, lo spot non pare essere piaciuto ad alcuni italiani, stando almeno ai commenti che si possono leggere su Twitter. Le immagini mostrano alcune fiction (come Don Matteo, È arrivata la felicità e Braccialetti rossi) o programmi (Affari tuoi, The Voice, La prova del cuoco) popolari della Rai, oltre a eventi sportivi, accompagnate da dita che accendono interruttori. Nello spot compare persino Samantha Cristoforetti. A non piacere della pubblicità è in particolare il messaggio che il canone sarà più conveniente, dato che costerà 100 euro: una cifra che viene ritenuta elevata, considerando anche che nei programmi Rai c’è la pubblicità. Messaggio che viene riportato anche alla fine dei telegiornali e di molti programmi della tv pubblica.