Non stiamo certo parlando di Nicole Minetti che era solita stupire il Consiglio della Lombardia con alcuni outfit che mettevano i risalto ben altro rispetto alla sua indubitabile preparazione politica e che avevano in più occasioni fatto discutere gli astanti che, al posto di dedicarsi anima e corpo alla risoluzione di problemi dell’inquinamento milanese, dell’Expo 2015 o della costruzione della quinta linea della metropolitana, si dedicavano più che altro alla contemplazione della collega. Tuttavia, stando a quanto riferisce Il Giornale, la prorompente riminese non ha lasciato il Popolo delle Libertà orfano di bellezza muliebre, anche dopo essersi ritirata dalle scene. Annagrazia Calabria, che in quanto ad avvenenza, seppur meno appariscente, non ha nulla da invidiare alla ormai ex-collega di partito, ha lasciato il segno. La 31enne deputata, infatti, si è presentata ieri pomeriggio in Aula a Montecitorio con una mise più adatta a una Prima all’Opera che alla Camera dei Deputati. Che la bella pidiellina avesse per la serata in programma una capatina in dolce compagnia al Teatro dell’Opera, dove ieri sera veniva messo in scena per l’ultima volta “La Sylphide”, prima dell’apertura della stagione alle Terme di Caracalla? Sospetto legittimo, anche se probabilmente avrebbe rubato la scena agli attori. E’ pur vero che l’abito non fa il monaco, ne tantomeno il parlamentare, ma nel “covo” di vipere di Montecitorio la bella Calabria pare abbia suscitato un vespaio. E a riempire di occhiate compiaciute condite da qualche goliardica e intrascrivibile battuta e sorrisetti maliziosi pare ci fossero non pochi onorevoli della sinistra. A poco è valsa la lunga stola dorata che la Calabria ha usato per coprirsi le spalle, perfettamente in pendant con i sandali aperti e la borsetta tempestata di brillanti: perché i “guardoni” sono uguali in tutto il mondo, anche se siedono su uno scranno di velluto rosso.