La Lega nord di Matteo Salvini raddoppia i suoi elettori grazie alla battaglia sul tema immigrati, passando dall’8% al 16% e diventando così il partito gemello del Fronte National di Marine Le Pen. A rivelarlo è Nicola Piepoli, sondaggista e fondatore dell’Istituto Piepoli, secondo i cui dati il Pd sulla questione immigrazione non perde né guadagna voti, restando invariato al 34%. Mentre l’M5S si attesta sul 24-25% e Forza Italia sul 10-11%. Per Piepoli, “Matteo Salvini è una sorta di fotocopia di Marine Le Pen. In Francia il Fronte National ha lo stesso share e la stessa popolazione di riferimento della Lega nord”.
Piepoli, che cosa cambia nella politica italiana dopo il dibattito sempre più acceso sull’immigrazione?
Vorrei partire da un dato. Se si elimina il contributo dell’immigrazione, nel 2100 la popolazione italiana sarà intorno ai 35 milioni di abitanti, proprio come nel primo decennio del 1900, e nel 2200 sarà intorno agli 8 milioni. Un numero che non è sufficiente per reggere un sistema-Italia che si basa su circa 60 milioni di abitanti. E’ la stessa ragione per cui i nostri genitori e i nostri nonni decisero saggiamente di accettare i meridionali nel Nord.
Quanti voti guadagna Salvini con la sua battaglia anti-immigrati?
In questo momento la Lega nord è il più solido tra i partiti di destra e può contare sul 16% dei consensi, contro il 6% del momento in cui Salvini fu eletto segretario. Di questo 16%, circa l’8% lo ha guadagnato grazie alla battaglia contro gli immigrati. In questo senso Salvini è una sorta di fotocopia di Marine Le Pen. In Francia il Front National ha lo stesso share e la stessa popolazione di riferimento della Lega nord. I due sono quasi fratelli gemelli.
Renzi guadagna o perde voti con la posizione del governo sugli immigrati?
Non ne guadagna e non ne perde. O meglio, ne guadagna poniamo 5 milioni e ne perde la stessa cifra.
Qual è in questo momento la percentuale di votanti del Pd?
E’ pari al 34%. Il secondo partito è l’M5S con il 24-25% dei voti, mentre Forza Italia è al 10-11%.
Perché la battaglia sugli immigrati frutta a Salvini così tanti voti?
Perché gli italiani sono ancora divisi tra destra e sinistra, e il timore degli stranieri è molto più di destra che di sinistra. Quanti provano “simpatia” e sono aperti verso l’immigrato, a un certo momento tendono verso sinistra. Quanti sono contrari ai nuovi sbarchi a un certo punto tendono verso destra.
Quindi sulla questione migranti muore l’idea di fare un Partito della Nazione, in grado cioè di tenere insieme destra e sinistra?
Questo è più che altro un fatto nominalistico. Il Partito della Nazione può essere riempito da qualsiasi cosa, per esempio dal patriottismo o da maggiori investimenti pubblici.
Ma sugli immigrati si può fare un Partito della Nazione nel momento in cui, come diceva lei prima, la nazione è divisa?
No, è proprio come dice lei. Anche se dobbiamo chiederci quale sia la vera nazione su un tema come quello degli immigrati. E’ una nazione che in termini numerici vuole crescere o rattrappirsi? Se vogliamo continuare a essere un Paese da 60 milioni di abitanti dobbiamo accettare gli immigrati.
Sul tema degli immigrati torna in piedi il vecchio bipolarismo, che dopo il 2013 sembrava essere scomparso?
Destra e sinistra non scompariranno mai, perché esisteranno sempre tanto le forze della conservazione, e quindi la destra, quanto le forze dell’innovazione, e quindi la sinistra. Prenderanno altri nomi, si chiameranno laburisti e conservatori, trotzkisti e leninisti, ma destra e sinistra sono degli archetipi e quindi eterni.
Sul tema degli immigrati rispunta questo archetipo?
Sì, tanto è vero che la maggioranza della sinistra è favorevole all’immigrazione, e in questo momento il centrosinistra è al governo. Allo stesso modo la maggioranza della destra è contraria all’immigrazione. La destra ha atteggiamenti “conservativi” sulla ricchezza, mentre la sinistra ha posizioni più “altruistiche”. Anche se poi all’interno di questi due gruppi c’è chi ha una posizione più blanda e chi c’è l’ha più estrema, come appunto Salvini.
Anche questo è un archetipo della politica?
Prima ancora che politica questa è una questione numerica: sotto a due figli per donna la natalità è negativa, mentre sopra a questa soglia è positiva. Questo fatto determina l’aumento o la diminuzione della popolazione sul lungo periodo. E quindi senza gli immigrati l’Italia sarebbe in preda a una depressione demografica spaventosa.
(Pietro Vernizzi)