In una lunga intervista concessa oggi al Corriere della sera, il sindaco di Firenze fa il punto della situazione su tutte le questioni che riguardano lui personalmente, ad esempio la candidatura alla segreteria del suo partito, ma anche governo, Berlusconi e anche il contestato pranzo con Flavio Briatore. E a proposito di se stesso, rilascia una immagine precisa: sono stanco di essere raffigurato come il monello in cerca di un posto, un ragazzo tarantolato in cerca di potere. Non risponde però in modo preciso alla domanda se si candiderà a segretario del Pd, preferendo dire che dipende dal partito e non da lui. Un partito, spiega, che deve finirai di farsi dettare l’agenda Berlusconi e ritrovare la sua identità. Un partito, dice ancora, che non ha mai vinto le elezioni: la gente oggi chiede solo questo, fateci vincere finalmente per davvero. Per quanto riguarda l’attività del governo Letta, spiega che la prima cosa che andrebbe fatta è la nuova legge elettorale, mentre invece la si sta lasciando per ultima: “Sento che si parla di saggi, di commissioni. Ma non occorre un saggio per dire ad esempio che la burocrazia italiana è da rifare; te lo dice anche uno scemo. Quando la politica non vuole risolvere le cose, fa una commissione. Invece bisognerebbe chiudersi in una stanza e decidere”. A proposito dei recenti contrasti con Berlusconi sull’ipotesi presidenzialismo, Renzi dice che al momento non ha in mente una soluzione o l’altra. Invece dice che dentro al Pd c’è chi lo combatte, accusandolo ad esempio di aver ispirato Giachetti a presentare la famosa e contestata mozione sulla legge elettorale di cui dice di non avere nessuna responsabilità: “Paradossalmente, sono proprio gli ex democristiani a dipingermi come un piantagrane. Tentano di logorarmi”, dice. E a proposito del contestato pranzo con Briatore, dice: “Non vado al Billionaire, non ho il fisico. Ma questo moralismo senza morale lo trovo insopportabile, questa saccenteria, questa pretesa di superiorità etica è la maledizione della sinistra”.