Il mercato finanziario internazionale sta dando più peso alla vittoria dei pro-europei in Austria e ai dubbi sulla reale attivazione della Brexit da parte di Londra che alla sconfitta e dimissioni del Premier italiano. Il punto di attenzione principale, infatti, è la futura tenuta dell’Ue e dell’euro: una Londra più arrendevole, un segnale che l’onda anti-europea sta trovando limiti, la candidatura del centrista-gaullista Fillon con elevata probabilità di vittoria alle presidenziali francesi di primavera e, molto importante, l’apertura dell’Ue a un taglio del debito greco per rimettere sul binario questa nazione deragliata, nonché la postura della Bce come guardiano tranquillo, ma attento, dell’euro, fanno prevedere al mercato più stabilità che instabilità e la non convenienza di speculare oltre misura a seguito del disordine politico italiano.