Parlando al Parlamento, il primo ministro irlandese Enda Kenny ha annunciato che il suo paese sarà in grado nel mese di dicembre di uscire dal piano di salvataggio internazionale che era stato richiesto nel 2010. Si trattava di 85 miliardi di euro chiesti per la disperata situazione in cui si trovava l’economia irlandese. Adesso, ha spiegato il primo ministro, la situazione economica è così migliorata che si potrà fermare il piano di aiuti senza bisogno di cercare finanziamenti precauzionali. Kenny ha detto come sia possibile uscire in una posizione do forza per tornare a normali scambi di mercato: “Sarà definito un percorso per un futuro economico che porterà dalla disoccupazione di massa al apirena occupazione, dalla emigrazione involontaria al ritorno di migliaia di persone che sono andate all’estero a cercare lavoro”. L’Irlanda, ha detto ancora, sta lavorando di stretto accordo con il cancelliere tedesco Merkel per migliorare i suoi meccanismi di finanziamento per l’economia, compreso l’accesso ai finanziamenti per piccole e medie imprese.
Ci sono naturalmente voci dissidenti su questo annuncio, ad esempio quella del Presidente del Sinn Féin Gerry Adams che ha commentato che il governo non dovrebbe applaudire se stesso per aver decimato i servizi pubblici e aver lasciato le famiglie irlandesi in uno stato di povertà.