Una laurea in Psicologia, conseguita lo scorso anno all’Università di San Pietroburgo. Peccato che la diretta interessata, secondo quanto ammesso da lei stessa, conosce “a malapena tre parole di russo”. La protagonista della vicenda, innescata dal Messaggero Veneto, è Elena Bianchi, capogruppo del Movimento 5 stelle nel consiglio regionale del Friuli: pur inserendo il conseguimento della laurea in Russia nel curriculum vitae apparso sul materiale elettorale distribuito fino ad aprile scorso, la giovane eletta ha preferito non fare lo stesso sulla biografia ufficiale che invece appare oggi sul sito di Palazzo Oberdan. Ecco allora affiorare velocemente un mare di polemiche, mentre c’è chi sui vari social network, da Facebook a Twitter, ricorda i precedenti casi di Renzo Bossi e Oscar Giannino, il primo alle prese con presunte lauree conseguite in Albania, il secondo con altrettanti studi dichiarati ma mai effettivamente portati a termine. La Bianchi però si difende: “Mi sono laureata mentre stavo lavorando, per questo ci ho messo quasi dieci anni. Si trattava di un corso speciale, organizzato per gli studenti italiani da un’associazione di professionisti: essendo la psicologia una mia passione, avevo deciso di intraprendere questo percorso. E sono orgogliosa di averlo fatto”.